
Sono una laureata in Servizio Sociale che ci sta accingendo a (ri)affrontare l'Esame di Stato sezione B per l'abilitazione all'esercizio della professione. Al momento sono un'educatrice soddisfatta di poter lavorare comunque nell'ambito del sociale



Sulla parte teorica non ho difficoltà, ma ciò che mi desta più preoccupazioni è la prova finale, quella pratica.
Mi rivolgo a voi colleghi, con esperienza operativa sul campo o con conoscenze in merito, per chiedere una delucidazione sul tema delle segnalazioni all'Autorità Giudiziaria (anche perchè purtroppo nelle mie esperienze di tirocinio universitarie non ho avuto modo di osservare come venissero attivate procedure di questo tipo).
Qualora l'assistente sociale si trovi di fronte a una situazione di potenziale maltrattamento, per esempio, ai danni di un minore, deve agire immediatamente per accertare la situazione e provvedere ad attuare interventi di protezione del minore.
Immaginiamo che la segnalazione avvenga da parte di una vicina di casa al Servizio Comunale di base, è giusto affermare che l'assistente sociale convochi la segnalante per carpire più informazioni come primo passo?
Secondo step. L'assistente sociale dovrà come prima cosa segnalare la situazione all'Autorità Giudiziaria competente (Pubblico Ministero presso Tribunale Minori) -anche se si parla di presunto caso di maltrattamento- o potrà convocare la famiglia e iniziare a indagare senza un mandato da parte della Procura Minorile?
In definitiva, l'a.s. per approfondire una situazione agisce sempre dietro a un mandato dell'Autorità Giudiziaria?
O ci sono delle situazioni in cui può interfacciarsi alla famiglia (mettiamo consenziente nell'aprirsi al servizio sociale) senza la mediazione dell'AG?
Ringrazio anticipatamente chi avrà voglia di esplicitare questi passaggi insieme a me... aiutandomi inoltre a tranquillizzarmi nelle settimane prima del fatidico evento


Margherita