Adozioni Internazionali (dal sito Amici dei Bambini)
Inviato: ven, 31 ago 2007 - 8:46 am
cosa ne pensate?
dal sito amici dei bambini...
http://amicideibambini.org/teaser/weblog.php?id=P26
30 agosto 2007
Adozioni internazionali : “Tempi troppo lunghi, via i Tribunali dalle procedure di idoneità”
Tempi troppo lunghi: una coppia deve aspettare in media 15 mesi per ottenere l’idoneità invece dei 6 previsti dall’iter adottivo, ed è solo l’inizio di una lunga serie di attese prima di incontrare il proprio figlio.
Tribunali per i minorenni troppo ingerenti: oltre a allungare i tempi di attesa, “entrano nel privato delle future famiglie adottive, interferendo su come si vuole fare famiglia e quindi sui diritti individuali”.
Ergo: “Abolirli, non servono. Perché una coppia sia idonea a adottare è sufficiente il placet e l’accompagnamento dei Servizi sociali e degli enti autorizzati, il cui ruolo di servizio pubblico è già stato riconosciuto dalla legge in vigore”.
Marco Griffini, a conclusione della settimana di studio svoltasi a Cervia - “I protagonisti dell’accoglienza” –, si fa interprete della proposta del movimento di famiglie adottive e affidatarie che oggi ha presentato il proprio manifesto politico contro l’emergenza abbandono: dopo un confronto con esperti italiani e stranieri, è stato elaborato un documento programmatico che racchiude le strategie da mettere in campo per promuovere a tutto tondo una cultura dell’accoglienza, a partire dall’Italia: gratuità delle adozioni internazionali, la gestione dell’affido alle associazioni familiari e del privato sociale, la regolamentazione del Sostegno a distanza con la creazione di una Authority, lo sviluppo dell’adozione europea e la regolamentazione in Italia della kafala, il sistema di protezione per minori in vigore nei paesi islamici. (in allegato, indice del manifesto politico)
Il manifesto sarà presentato a gruppi parlamentari, Commissioni e ministri competenti in materia di infanzia – in primis i ministri Bindi (Famiglia) e Ferrero (Solidarietà sociale)
A Cervia le famiglie hanno affrontato il sistema di riforma delle adozioni internazionali, in un contesto italiano di generale crisi: poco più di 3mila adozioni l’anno a fronte di circa 70 enti autorizzati e 12mila coppie idonee in attesa.
“Per una vera riforma delle adozioni bisogna partire da aspetti pratici, rispettando ad esempio i tempi delle procedure in Italia – ha detto Massimo Ranuzzi, genitore adottivo di Viterbo e coordinatore della sede laziale di AiBi - : sono poche le famiglie che, per avere l’idoneità, hanno atteso quanto previsto dalla legge, ovvero 4 mesi per le indagini dei Servizi sociali e 2 mesi per la valutazione del Tribunale dei minorenni. La media calcolata su 10 regioni italiane è di 15 mesi, cui si aggiungono i tempi delle procedure all’estero. Accogliere un bambino in famiglia è un’impresa sempre più difficile”.
Da qui la proposta, contenuta anche nel manifesto, di eliminare i Tribunali per i minorenni dall’iter per le idoneità adottive, anche per ragioni di merito: “L’Italia è l’unico paese che prevede il ricorso a una sentenza per avere l’idoneità a essere genitore adottivo – aggiunge Griffini -: i giudici entrano negli affari intimi della famiglia, valutando quanti componenti debba avere, quanti anni dovrebbe avere il figlio e da che paese provenire, giudicando le potenzialità di amore per un bambino: in Italia non c’è rispetto delle libertà individuali se voglio fare famiglia con figli adottivi. Forse è necessario il parere di un giudice se una coppia vuole avere figli naturali e quanti?”
Secondo AiBi l’ingerenza dei tribunali per i minorenni negli affari adottivi riguarda anche le competenze del giudice straniero: il riferimento è all’emissione, in Italia, di decreti di idoneità vincolati a sesso, età, caratteristiche genetiche del minore adottabile, che limitano e interferiscono dunque la valutazione del tribunale straniero in fase di abbinamento con la coppia adottiva.
“Si tratta di una visione errata delle adozioni internazionali: non dobbiamo cercare bambini per certe famiglie ma famiglie per quei bambini che sono effettivamente disponibili per andare in adozione. Dopo tanti anni, leggi e regolamenti hanno dimostrato di non essere stati in grado di cambiare la cultura dell’accoglienza - conclude Griffini - : è il momento che, per un nuovo clima culturale, le associazioni familiari si approprino di un ruolo determinante nella società”.
Scritto da: Ufficio stampa il 30 08 07 | 12:39 pm
dal sito amici dei bambini...
http://amicideibambini.org/teaser/weblog.php?id=P26
30 agosto 2007
Adozioni internazionali : “Tempi troppo lunghi, via i Tribunali dalle procedure di idoneità”
Tempi troppo lunghi: una coppia deve aspettare in media 15 mesi per ottenere l’idoneità invece dei 6 previsti dall’iter adottivo, ed è solo l’inizio di una lunga serie di attese prima di incontrare il proprio figlio.
Tribunali per i minorenni troppo ingerenti: oltre a allungare i tempi di attesa, “entrano nel privato delle future famiglie adottive, interferendo su come si vuole fare famiglia e quindi sui diritti individuali”.
Ergo: “Abolirli, non servono. Perché una coppia sia idonea a adottare è sufficiente il placet e l’accompagnamento dei Servizi sociali e degli enti autorizzati, il cui ruolo di servizio pubblico è già stato riconosciuto dalla legge in vigore”.
Marco Griffini, a conclusione della settimana di studio svoltasi a Cervia - “I protagonisti dell’accoglienza” –, si fa interprete della proposta del movimento di famiglie adottive e affidatarie che oggi ha presentato il proprio manifesto politico contro l’emergenza abbandono: dopo un confronto con esperti italiani e stranieri, è stato elaborato un documento programmatico che racchiude le strategie da mettere in campo per promuovere a tutto tondo una cultura dell’accoglienza, a partire dall’Italia: gratuità delle adozioni internazionali, la gestione dell’affido alle associazioni familiari e del privato sociale, la regolamentazione del Sostegno a distanza con la creazione di una Authority, lo sviluppo dell’adozione europea e la regolamentazione in Italia della kafala, il sistema di protezione per minori in vigore nei paesi islamici. (in allegato, indice del manifesto politico)
Il manifesto sarà presentato a gruppi parlamentari, Commissioni e ministri competenti in materia di infanzia – in primis i ministri Bindi (Famiglia) e Ferrero (Solidarietà sociale)
A Cervia le famiglie hanno affrontato il sistema di riforma delle adozioni internazionali, in un contesto italiano di generale crisi: poco più di 3mila adozioni l’anno a fronte di circa 70 enti autorizzati e 12mila coppie idonee in attesa.
“Per una vera riforma delle adozioni bisogna partire da aspetti pratici, rispettando ad esempio i tempi delle procedure in Italia – ha detto Massimo Ranuzzi, genitore adottivo di Viterbo e coordinatore della sede laziale di AiBi - : sono poche le famiglie che, per avere l’idoneità, hanno atteso quanto previsto dalla legge, ovvero 4 mesi per le indagini dei Servizi sociali e 2 mesi per la valutazione del Tribunale dei minorenni. La media calcolata su 10 regioni italiane è di 15 mesi, cui si aggiungono i tempi delle procedure all’estero. Accogliere un bambino in famiglia è un’impresa sempre più difficile”.
Da qui la proposta, contenuta anche nel manifesto, di eliminare i Tribunali per i minorenni dall’iter per le idoneità adottive, anche per ragioni di merito: “L’Italia è l’unico paese che prevede il ricorso a una sentenza per avere l’idoneità a essere genitore adottivo – aggiunge Griffini -: i giudici entrano negli affari intimi della famiglia, valutando quanti componenti debba avere, quanti anni dovrebbe avere il figlio e da che paese provenire, giudicando le potenzialità di amore per un bambino: in Italia non c’è rispetto delle libertà individuali se voglio fare famiglia con figli adottivi. Forse è necessario il parere di un giudice se una coppia vuole avere figli naturali e quanti?”
Secondo AiBi l’ingerenza dei tribunali per i minorenni negli affari adottivi riguarda anche le competenze del giudice straniero: il riferimento è all’emissione, in Italia, di decreti di idoneità vincolati a sesso, età, caratteristiche genetiche del minore adottabile, che limitano e interferiscono dunque la valutazione del tribunale straniero in fase di abbinamento con la coppia adottiva.
“Si tratta di una visione errata delle adozioni internazionali: non dobbiamo cercare bambini per certe famiglie ma famiglie per quei bambini che sono effettivamente disponibili per andare in adozione. Dopo tanti anni, leggi e regolamenti hanno dimostrato di non essere stati in grado di cambiare la cultura dell’accoglienza - conclude Griffini - : è il momento che, per un nuovo clima culturale, le associazioni familiari si approprino di un ruolo determinante nella società”.
Scritto da: Ufficio stampa il 30 08 07 | 12:39 pm