Cercasi lavoro disperatamente!
Cercasi lavoro disperatamente!
Salve, finalmente mi sono decisa ad iscrivermi perchè voglio sentire come è il panorama in altri posti d' Italia. Sono di Piombino in provincia di Livorno e da quando sono laureata sto mandando curriculum da tutte le parti, ma non sono mai stata contattata da nessuno neanche per un colloquio. Ora trovare un concorso è veramente impossibile, ma almeno avere un opportunità nel 3° settore pernsavo di trovarla. Mi sono iscritta al centro per l'impiego, alle agenzie interinali ed ora mi sto proponendo come tirocinante( cosa che ho già fatto durante gli studi!), ma anche li non sto trovando alcuna risposta. Vorrei sapere ma uno come deve fare per iniziare ed avere almeno un'opportunità?
- ugo.albano
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Re: Cercasi lavoro disperatamente!
Cara Lisotta,
mi viene da ridere, perchè io nel 1993 ho vinto un concorso all'isola d'Elba perchè nessuno voleva andarci... Ciò per dire che, se una volta le opportunità erano tante, ora lo sono oggettivamente di meno.
La questione è questa: se l'assistente sociale è formato per il "posto pubblico" ed ora (e sempre più sarà così) il settore pubblico è bloccato (anzi stanno smantellando tutto), qualche strategia bisogna seguirla. Come dire: se mi piacciono le brune e vivo in Svezia dove sono tutte bionde, bisogna che "mi faccio piacere le bionde". Se poi mi fisso con le brune, devo capire che è il caso di emigrare al sud.
Fuor di metafora: si va dove c'è il lavoro. Se poi (per tanti motivi, pure legittimi) si vuol restare a casa, bisogna vedere quel che la piazza offre. In tal senso "flessibilizzarsi", cioè accettare lavori diversi dalla propria qualifica, mi sembra il minimo.
Anche sulle candidature: più che mandare curricula a destra e a manca (spesso verranno cestinati) si tratta di prendere contatti, di farsi conoscere, anche di CREARE IMPRESA. Ma santo Dio, possibile che in Italia sono sempre "altri" a fondare cooperative, imprese sociali, ONLUS, e mai noi? Possibile che ci concepiamo sempre come "manodopera" e mai come "imprenditori"? Ma a che serve la Laurea Magistrale se ci concepiamo e ci comportiamo come "operatori"?
Io vedo nel mercato del lavoro ancora un discreto trend nel terzo settore. Solo che non cercano persone con l'etichetta "assistente sociale", bensì persone con competenze.
Quindi, guardati attorno a Piombino e dintorni: dov'è che assumono? Occorre telefonare e presentarsi, certo con l'etichetta, ma pure con disponibilità "fuori etichetta". Si viene assunti, oppure si stabilisce un contratto a progetto,....tutto consegue ad una "fiducia" che non può che scaturire dal conoscersi.
Spero di averti provocato nel giusto modo. Si tratta solo di scoprire strade alternative per lavorare. A volte la strategia aiuta.
Auguroni!!!!
mi viene da ridere, perchè io nel 1993 ho vinto un concorso all'isola d'Elba perchè nessuno voleva andarci... Ciò per dire che, se una volta le opportunità erano tante, ora lo sono oggettivamente di meno.
La questione è questa: se l'assistente sociale è formato per il "posto pubblico" ed ora (e sempre più sarà così) il settore pubblico è bloccato (anzi stanno smantellando tutto), qualche strategia bisogna seguirla. Come dire: se mi piacciono le brune e vivo in Svezia dove sono tutte bionde, bisogna che "mi faccio piacere le bionde". Se poi mi fisso con le brune, devo capire che è il caso di emigrare al sud.
Fuor di metafora: si va dove c'è il lavoro. Se poi (per tanti motivi, pure legittimi) si vuol restare a casa, bisogna vedere quel che la piazza offre. In tal senso "flessibilizzarsi", cioè accettare lavori diversi dalla propria qualifica, mi sembra il minimo.
Anche sulle candidature: più che mandare curricula a destra e a manca (spesso verranno cestinati) si tratta di prendere contatti, di farsi conoscere, anche di CREARE IMPRESA. Ma santo Dio, possibile che in Italia sono sempre "altri" a fondare cooperative, imprese sociali, ONLUS, e mai noi? Possibile che ci concepiamo sempre come "manodopera" e mai come "imprenditori"? Ma a che serve la Laurea Magistrale se ci concepiamo e ci comportiamo come "operatori"?
Io vedo nel mercato del lavoro ancora un discreto trend nel terzo settore. Solo che non cercano persone con l'etichetta "assistente sociale", bensì persone con competenze.
Quindi, guardati attorno a Piombino e dintorni: dov'è che assumono? Occorre telefonare e presentarsi, certo con l'etichetta, ma pure con disponibilità "fuori etichetta". Si viene assunti, oppure si stabilisce un contratto a progetto,....tutto consegue ad una "fiducia" che non può che scaturire dal conoscersi.
Spero di averti provocato nel giusto modo. Si tratta solo di scoprire strade alternative per lavorare. A volte la strategia aiuta.
Auguroni!!!!
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Re: Cercasi lavoro disperatamente!
Ciao Lisotta, io sono originaria delle tue parti!
Sono di Follonica! Ma sono emigrata molto presto proprio per tema di lavoro e adesso non vivo nemmeno piú in Italia. Mi ha colpito molto il tuo post perché giá nel 1996, quando mi sono laureata io, da quelle parti non c'era niente. É anche vero che io non mi impegnai molto a cercare perché giá vivevo a Pisa e preferivo stare altrove, peró oggettivamente, nessun assistente sociale originario di quelle zone riuscí a lavorare lí, tutti emigrammo (chi a Bologna, chi a Firenze, ecc.). Purtroppo era ed é una zona dove si investe poco nei servizi, figuriamoci poi ora che il problema é globale... Ci fu un periodo successivo in cui mi impegnai seriamente a "lavorarmi" una mobilitá (visto che ero di ruolo), ma niente, anche se conoscevo personalmente dirigenti e assessori. L'unico posto da cui mi contattarono fu proprio l'INAIL di Piombino, peró cercavano un funzionario e l'equivoco era stato che io avevo la qualifica D3 giuridica e non amministrativa (insomma non cercavano un a.s. ma un funzionario amministrativo). Quindi niente, rimasi dov'ero.
Non so, adesso non ho il polso della situazione italiana: una volta con le cooperative sociali qualcosa c'era, ma mi dicono che oggi sta finendo pure quello. Una occasione alternativa (anche se scarsamente retribuita) potrebbe essere il lavoro di esducatore in cooperativa, perché la richiesta in parte c'e' ancora, ma non conosco la realtá di Piombino. Quello che ti posso dire é che io appunto nel 96 feci un colloquio al CEIS di Livorno e mi proposero un anno di volontariato come educatore per poi eventuale assunzione, io rifiutai perché in effetti avevo la possibilitá di trovare lavoro vero (e infatti poi lo trovai presto) peró un pó mi sono mangiata le mani. Se ti potrebbe piacere questo ambito, tentar non nuoce....

Non so, adesso non ho il polso della situazione italiana: una volta con le cooperative sociali qualcosa c'era, ma mi dicono che oggi sta finendo pure quello. Una occasione alternativa (anche se scarsamente retribuita) potrebbe essere il lavoro di esducatore in cooperativa, perché la richiesta in parte c'e' ancora, ma non conosco la realtá di Piombino. Quello che ti posso dire é che io appunto nel 96 feci un colloquio al CEIS di Livorno e mi proposero un anno di volontariato come educatore per poi eventuale assunzione, io rifiutai perché in effetti avevo la possibilitá di trovare lavoro vero (e infatti poi lo trovai presto) peró un pó mi sono mangiata le mani. Se ti potrebbe piacere questo ambito, tentar non nuoce....
Re: Cercasi lavoro disperatamente!
Cara Lisotta, penso che l'idea del tirocinio sia buona...prova con i tirocini formativi e di orientamento per esempio....Io iniziai dieci anni fa, facendo un tirocinio nel mio Comune, senza alcuna forma di retribuzione, o " premio " o borsa per tirocinanti..senza essere assicurata...niente..un tirocinio completamente gratuito....ma che mi permise poi di iniziare a entrare nel mondo del lavoro e a far pratica..e a conoscere...e farmi conoscere.
In bocca al lupo!
In bocca al lupo!
Re: Cercasi lavoro disperatamente!
ciao Lisotta,
io invece sono di Venturina, mi sono laureata a Pisa e sono nella tua stessa situazione, niente lavoro. Non si trova. Non c'è niente, nessuno chiama, non c'è progetti.
io invece sono di Venturina, mi sono laureata a Pisa e sono nella tua stessa situazione, niente lavoro. Non si trova. Non c'è niente, nessuno chiama, non c'è progetti.
Re: Cercasi lavoro disperatamente!
Per riprendere la provocazione di Ugo Albano: avete mai provato a proporre voi dei progetti?Non si trova. Non c'è niente, nessuno chiama, non c'è progetti.
Re: Cercasi lavoro disperatamente!
in realtà ho contattato una Onlus con il suggerimento per un progetto e non ho avuto ancora risposta.
Voglio comunque aggiungere che per uscirne fuori con progetti da presentare o da proporre, oppure PER CREARE IMPRESA si presuppone che si possiedano idee.
LE IDEE NASCONO, avendo come base il quanto imparato dai libri universitari in anni di studio, alle seguenti condzioni:
1.conoscenza adeguata del territorio (soggeti, bisogni e risorse)
2. contatti con altri che abbiamo le tue stesse ambizioni, più siamo, meglio è
3. soldi per la realizzazione del quanto progettato.
4. ci metto anche la buona volontà e la pazienza nel superare gli vari iter burocratici
BREVE ANALISI DEL QUANTO SOPRA: per conoscere il territorio e crearsi i contatti necessari per mettere in moto il meccanismo che fa nascere un progetto CI VUOLE L'ESPERIENZA CHE NASCE DALLA PRATICA ACQUISITA LAVORANDO.
Un'assistente sociale fresca di laurea avrà ben presenti i concetti e le norme ma MANCA DI PRATICA. E COME LA PUò MAI AVERE SE NON HA L'OPPORTUNITà DI ACCEDERE AL LAVORO?
Detto questo, la provocazione a lancio IO: C'è qualcuno che abbia un'idea di progetto e sia disposto a parlarne cosi possiamo vedere di trovarene o meno un punto d'incontro?? Sono disponibile a collaborare. Se sai dire "vai e fai" saprai illuminarci anche sul "come", tenendo conto del quanto ho scritto sopra.
Voglio comunque aggiungere che per uscirne fuori con progetti da presentare o da proporre, oppure PER CREARE IMPRESA si presuppone che si possiedano idee.
LE IDEE NASCONO, avendo come base il quanto imparato dai libri universitari in anni di studio, alle seguenti condzioni:
1.conoscenza adeguata del territorio (soggeti, bisogni e risorse)
2. contatti con altri che abbiamo le tue stesse ambizioni, più siamo, meglio è
3. soldi per la realizzazione del quanto progettato.
4. ci metto anche la buona volontà e la pazienza nel superare gli vari iter burocratici
BREVE ANALISI DEL QUANTO SOPRA: per conoscere il territorio e crearsi i contatti necessari per mettere in moto il meccanismo che fa nascere un progetto CI VUOLE L'ESPERIENZA CHE NASCE DALLA PRATICA ACQUISITA LAVORANDO.
Un'assistente sociale fresca di laurea avrà ben presenti i concetti e le norme ma MANCA DI PRATICA. E COME LA PUò MAI AVERE SE NON HA L'OPPORTUNITà DI ACCEDERE AL LAVORO?
Detto questo, la provocazione a lancio IO: C'è qualcuno che abbia un'idea di progetto e sia disposto a parlarne cosi possiamo vedere di trovarene o meno un punto d'incontro?? Sono disponibile a collaborare. Se sai dire "vai e fai" saprai illuminarci anche sul "come", tenendo conto del quanto ho scritto sopra.
Re: Cercasi lavoro disperatamente!
Mi trovo pienamente daccordo, con quanto hai scritto Alexandra. Si fa presto a dire di fare impresa, progetti o quant'altro, quà non c'è spazio per niente e nessuno di nuovo. Mi sono nuovamente proposta come tirocinante " a gratis" per imparare, conoscere il territorio e farsi conoscere, ma sembra che anche questo è di difficile realizzazione per via di cavilli burocratici. Qualche anno fa era tutto molto più facile, ora è tutto complicato. Io rivendico il diritto di voler lavorare nella mia zona, dove sono nata e voglio crescere la mia famiglia. Ma possibile che chi ha una laurea come educatore lavora e noi perchè siamo più qualificate no?! Io ho scelto quest'indirizzo di studi perchè volevo fare e voglio fare l'assistente sociale, ma per ora apparte pagare le tasse di questa professione non ho visto altro. Beate le persone che almeno una possibilità l'hanno avuta. Per quanto riguarda i progetti io qualche idea ce l'ho, ma da sola, senza soldi e senza conoscenze la vedo dura.
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Re: Cercasi lavoro disperatamente!
Sul fatto che non sia facile "fare impresa" sono d'accordo, perché non tutti sono adatti e io stessa, dopo 12 anni di esperienza, non saprei da dove cominciare. É peró anche vero che conosco gente (mai assistenti sociali, sempre educatori, psicologi ecc.) che si é unita e ha fondato cooperative sociali o servizi educativi privati, soprattutto se legata a un certo territorio. Il fatto di vivere radicati in un territorio, anche se non ci si lavora, puó portare a "leggerlo" e cominciare a costruirsi alcuni contatti (soprattutto avendo una preparazione sociale). Sul fatto di voler vivere lí, avete tutta la mia comprensione, ma se una persona non ha chance lí, o se ne va o resta e si adatta a quello che trova, facendo lavori diversi per esempio. Io stessa dopo alcuni anni, quando avevo una bimba piccola, ero lontana dalla famiglia e sola, avrei voluto tornare volentieri, ma pur avendoci provato non ci sono riuscita. Il fatto di avere avuto altre occasioni, le ho avute ma perché sono stata disponibile a spostarmi e ho continuato a farlo con la mia famiglia (di fatto siamo all'estero perché mio marito cercava qualcosa di meglio, e quindi abbiamo mollato tutto e siamo venuti qui).E all'epoca ho pure avuto "fortuna" a poter rimanere nell'ambito della stessa Regione, perché tanti miei colleghi toscani sono finiti a Bologna, Udine, Milano (peraltro, trovandosi benissimo!). Sul fatto che siamo piú preparati degli educatori, non sono d'accordo. Gran parte degli educatori hanno la laurea in scienze dell'educazione, che é altrettanto valida di servizio sociale e anzi dura pure un anno di piú. Diciamo che abbiamo uan preparazione "diversa". Oggi poi il trend di mercato richiede maggiormente questa figura, proponendo il ruolo spesso ad assistenti sociali e psicologi in alternativa. Se proprio devo essere sincera, io ho sempre pensato che i meno adatti a lavorare come educatori fossimo NOI (io personalmente a servizio sociale non ho dato manco un esame di pedagogia). Gli educatori sono tra l'altro cosí corretti che non protestano del fatto che assistenti sociali e psicologi "rubino loro il lavoro"!!! E comunque io mi sono pentita di non aver seguito la proposta del CEIS perché alla fine il ruolo dell'a.s. nell'ente pubblico é estremamente pesante, noioso e burocratico (almeno a me non piaceva, poi é questione di gusti...), mentre avrei preferito una mansione maggiormente a contatto con le persone, cosa che penso di fare nel prossimo futuro....
Re: Cercasi lavoro disperatamente!
...colgo la provocazione volentieri e provo a portare avanti un ragionamento...
1. conoscenza adeguata del territorio (soggeti, bisogni e risorse); sono d'accordissimo, e credo che un laureato possa avere le capacità per raggiungere questo primo punto senza grossi supporti di altri.
2. contatti con altri che abbiamo le tue stesse ambizioni, più siamo, meglio è; sono più o meno d'accordo. Dipende a cosa punti. Secondo me si deve fare e si può provare a fare i conti con quello che si ha...
3. soldi per la realizzazione del quanto progettato; bè, qui bisognerebbe darsi da fare per raccimolare dei finanziamenti...
4. ci metto anche la buona volontà e la pazienza nel superare gli vari iter burocratici; dipende, come al punto 2, a cosa stai puntando.
Provo a spiegarmi meglio. Se ci si sente freschi di laurea e disposti a proporsi come tirocinanti a "gratis", si può pure pensare di dedicare dell'impegno senza aspettarsi introiti, almeno all'inizio. Io non mi avventurerei ancora alla costituzione di associazioni o altro. Secondo me possono andare benissimo anche solo le idee in questa fase.
Mi viene in mente: perchè non proporre qualcosa alle scuole del territorio? Sportelli di ascolto o di consulenza rivolti ai ragazzi? Ai genitori? Una cosa del genere meriterebbe un progettino da sottoporre alla direzione didattica... e poi chissà. Se anche non andasse non è tempo perso: ho investito nella capacità di saper fare progetti.
Oppure le varie cooperative/associazioni del territorio spesso vivono in parte o del tutto di questo: di finanziamenti (da parte del comune, della regione, dell'unione europea...). E i finanziamenti li ottengono a seguito della presentazione di progetti. Ci si potrebbe proporre semplicemente con questo scopo: non mi assumete, non mi pagate, ma io vi scrivo i progetti; se li dovessero approvare posso fare in modo di concordare un compenso?
Una Onlus l'hai già contattata: hai fatto benissimo! Ma è solo una. Il progetto era loro o l'hai proposto tu?
In quest'ambito mi verrebbero in mente progetti per il tempo libero dei giovani (centri di aggregazione? corsi orientati alla redazione di un CV? laboratori creativi? magari itineranti? Educativa di strada?), progetti rivolti agli anziani, progetti per gli ex detenuti, progetti abitativi...
Io in passato partecipai a un bando chiamato "Giovani idee cambiano l'Italia". Era un bando del Ministero delle politiche giovanili se non erro. Non sono aggiornato ma credo che, pur nel periodo cupo che stiamo attraversando, qualche finanziamento su progetto esista pur sempre! L'Unione europea? Si tratta di perderci del tempo. Internet è un canale. Ci sono professionisti che si occupano di "fund raising": perchè non potremmo essere noi AS?
Io mi aggiungo ai tanti che non lavorano nel posto dove sono nati, cresciuti e dove vorrebbero avere una famiglia. Purtroppo è la realtà. Ho girato prima per la regione e poi ho cambiato regione, attraversando quindi anche il mare.
Non dev'essere per sempre, magari anche un periodo fuori casa può aiutare. Per chi non ha grosse competenze linguistiche penso che esistano tuttora i progetti nell'ambito del Servizio volontario europeo". Lì si lavora tanto su progetti.
Non so se possano esserti stati utili come spunti o come idee... E' importante che non vi perdiate d'animo e che troviate dei modi di tenervi in allenamento...
1. conoscenza adeguata del territorio (soggeti, bisogni e risorse); sono d'accordissimo, e credo che un laureato possa avere le capacità per raggiungere questo primo punto senza grossi supporti di altri.
2. contatti con altri che abbiamo le tue stesse ambizioni, più siamo, meglio è; sono più o meno d'accordo. Dipende a cosa punti. Secondo me si deve fare e si può provare a fare i conti con quello che si ha...
3. soldi per la realizzazione del quanto progettato; bè, qui bisognerebbe darsi da fare per raccimolare dei finanziamenti...
4. ci metto anche la buona volontà e la pazienza nel superare gli vari iter burocratici; dipende, come al punto 2, a cosa stai puntando.
Provo a spiegarmi meglio. Se ci si sente freschi di laurea e disposti a proporsi come tirocinanti a "gratis", si può pure pensare di dedicare dell'impegno senza aspettarsi introiti, almeno all'inizio. Io non mi avventurerei ancora alla costituzione di associazioni o altro. Secondo me possono andare benissimo anche solo le idee in questa fase.
Mi viene in mente: perchè non proporre qualcosa alle scuole del territorio? Sportelli di ascolto o di consulenza rivolti ai ragazzi? Ai genitori? Una cosa del genere meriterebbe un progettino da sottoporre alla direzione didattica... e poi chissà. Se anche non andasse non è tempo perso: ho investito nella capacità di saper fare progetti.
Oppure le varie cooperative/associazioni del territorio spesso vivono in parte o del tutto di questo: di finanziamenti (da parte del comune, della regione, dell'unione europea...). E i finanziamenti li ottengono a seguito della presentazione di progetti. Ci si potrebbe proporre semplicemente con questo scopo: non mi assumete, non mi pagate, ma io vi scrivo i progetti; se li dovessero approvare posso fare in modo di concordare un compenso?
Una Onlus l'hai già contattata: hai fatto benissimo! Ma è solo una. Il progetto era loro o l'hai proposto tu?
In quest'ambito mi verrebbero in mente progetti per il tempo libero dei giovani (centri di aggregazione? corsi orientati alla redazione di un CV? laboratori creativi? magari itineranti? Educativa di strada?), progetti rivolti agli anziani, progetti per gli ex detenuti, progetti abitativi...
Io in passato partecipai a un bando chiamato "Giovani idee cambiano l'Italia". Era un bando del Ministero delle politiche giovanili se non erro. Non sono aggiornato ma credo che, pur nel periodo cupo che stiamo attraversando, qualche finanziamento su progetto esista pur sempre! L'Unione europea? Si tratta di perderci del tempo. Internet è un canale. Ci sono professionisti che si occupano di "fund raising": perchè non potremmo essere noi AS?
Io mi aggiungo ai tanti che non lavorano nel posto dove sono nati, cresciuti e dove vorrebbero avere una famiglia. Purtroppo è la realtà. Ho girato prima per la regione e poi ho cambiato regione, attraversando quindi anche il mare.
Non dev'essere per sempre, magari anche un periodo fuori casa può aiutare. Per chi non ha grosse competenze linguistiche penso che esistano tuttora i progetti nell'ambito del Servizio volontario europeo". Lì si lavora tanto su progetti.
Non so se possano esserti stati utili come spunti o come idee... E' importante che non vi perdiate d'animo e che troviate dei modi di tenervi in allenamento...
Re: Cercasi lavoro disperatamente!
Ringrazio ventinove per gli spunti, penso che ci sia seriamente da ragionarci su ognuno di essi.
Avevo contattato una Onlus proponendo uno sportello di ascolto /info riguardo le malattie epatiche, incrociando le ditta, forse forse qualcosa si sta muovendo.
Per questo progetto ho offerto il mio lavoro a gràtis, volontario,diciamo, cosi da fare esperienza e curriculum. Lo faccio perchè ci tengo ad entrare nel mondo del lavoro seguendo la professione per cui ho studiato, ovvio, ci tengo però a dire che questo sistema di ingresso nel mondo lavorativo è ben lontano dal essere equo e perciò a gran ragione scoraggia molti giovani. (Beh, ho 31 anni, sarò ancora giovane??)
Quanto allo spostarsi all'estero non sono contraria,anzi, tempo fa avevo visto un bando presso il centro per l'impiego ( follonica mi sembra) in cui cercavano assistenti sociali n America, se non ho capito male per lavorare a stretto contatto con le comunità latine. Vito, alloggio e paga mensile in dollari, ora qt non me lo ricordo.... e giuro che se non avevo un bimbo di 3 anni, chiedo scusa al mio marito ma per qualche mese ci sarei pure andata.
Avevo contattato una Onlus proponendo uno sportello di ascolto /info riguardo le malattie epatiche, incrociando le ditta, forse forse qualcosa si sta muovendo.
Per questo progetto ho offerto il mio lavoro a gràtis, volontario,diciamo, cosi da fare esperienza e curriculum. Lo faccio perchè ci tengo ad entrare nel mondo del lavoro seguendo la professione per cui ho studiato, ovvio, ci tengo però a dire che questo sistema di ingresso nel mondo lavorativo è ben lontano dal essere equo e perciò a gran ragione scoraggia molti giovani. (Beh, ho 31 anni, sarò ancora giovane??)
Quanto allo spostarsi all'estero non sono contraria,anzi, tempo fa avevo visto un bando presso il centro per l'impiego ( follonica mi sembra) in cui cercavano assistenti sociali n America, se non ho capito male per lavorare a stretto contatto con le comunità latine. Vito, alloggio e paga mensile in dollari, ora qt non me lo ricordo.... e giuro che se non avevo un bimbo di 3 anni, chiedo scusa al mio marito ma per qualche mese ci sarei pure andata.