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L'assistente sociale NON è un Don Chisciotte...

Inviato: gio, 24 nov 2011 - 10:27 am
da Nazg
Ho partecipato ad un gruppo di lavoro che ha ragionato sul codice deontologico.
Rispetto all'immagine dell'assistente sociale siamo arrivati a concordare sul fatto che secondo noil'assistente sociale NON è un Don Chisciotte... ma allora cos'è? chi è?

Non siamo riusciti a trovare una valida immagine alternativa che ci convincesse e per questo ho deciso di condividere con voi questa riflessione, così da avere da voi qualche idea nuova :wink:

Avanti con il brainstorming! :D

Re: L'assistente sociale NON è un Don Chisciotte...

Inviato: gio, 24 nov 2011 - 5:38 pm
da MonicaB
Che bella questa discussione! Ma come vi è venuto in mente? :mrgreen:
Io la vedo così la nostra figura, un po' Ulisse, un po' quella rompina di Madame Bovary ma sicuramente mi sono sempre identificata molto nel sig. Malaussene di Pennac.... il capro espiatorio!

Re: L'assistente sociale NON è un Don Chisciotte...

Inviato: ven, 25 nov 2011 - 7:36 am
da ugo.albano
Cara Marianna.

Parto dalla metafora di Don Chisciotte. Egli è famoso in letteratura per essere considerato un irrealista, alla fine del suo viaggio sfoga il suo talento bellico a lottare contro i mulini a vento.

Gli attori sono quindi due: don Chisciotte ed il mulino. Traducendo la metafora: l'assistente sociale e i mali della società.

Così come don Chisciotte non vince contro i mulini a vento, allo stesso modo noi non vinciamo contro tutti i mali della società.

Prima riflessione: per non essere don Chisciotte non dobbiamo fare come lui. Quindi noi assistenti sociali non dobbiamo sentirci onnipotenti.

Il mulino: oggi sono 11 anni dalla legge-quadro. Io non vedo realizzata per nulla l'idea del welfare, idea che però vedo ancora insegnata all'università. Oggi i problemi chi ce li ha se li tiene. O, per essere più precisi, chi ha i soldi se la cava meglio, chi è in braghe di tela fa una brutta fine.

Seconda riflessione: bisogna accettare che la società va dove comunque va. Noi non siamo i salvatori della patria.

Don Chisciotte non è che non fosse un soldato, forse le sue energie era bene che le usasse con senso.

Terza riflessione: noi dobbiamo fare il possibile, non l’impossibile. Ci sono situazioni di lavoro in cui conviene fare. Altre dove è meglio lasciare andare.

Mi ricordo un motto di una cooperativa: “qualche che merita di essere fatto, deve essere fatto bene”. Nel lavoro d’aiuto occorre capire chi merita e chi no. Noi intermediamo opportunità per la gente che è capace di muoversi da sola. In tal senso la differenza tra assistenza ed assistenziALISMO.

Quarta riflessione: rendiamoci conto che il “sociale” ha perso significato. Nel senso che è stato così abusato in questi anni per cui oggi, paradossalmente, se n’è perso il senso. A mio modo di vedere noi siamo in questa confusione di senso. Essere assistenti sociali solo quindici anni fa era molto più chiaro di quel che si intende oggi. L’università in ciò, con una formazione scadente, ha aumentato la confusione (e l’insicurezza dei neo-colleghi).

C’è una bellissima canzone di Giorgio Gaber sul sociale. Ascoltatevela qui. http://www.youtube.com/watch?v=P76X2a-qgpM


Riassume un po’ il “clima attorno agli assistenti sociali – Don Chisciotte”.

Re: L'assistente sociale NON è un Don Chisciotte...

Inviato: sab, 26 nov 2011 - 3:10 pm
da MonicaB
Dai Ugo, sono sicura che se ti impegni sai giocare pure tu! :lol:
Mio figlio suggerisce Harry Potter

Re: L'assistente sociale NON è un Don Chisciotte...

Inviato: gio, 01 dic 2011 - 8:31 pm
da Nazg
MonicaB ha scritto:Mio figlio suggerisce Harry Potter
:lol: :lol: :lol:
quindi un mago coraggioso che sa volare alto e non dimentica nè i suoi valori nè le persone che gli stanno vicino....perchè no! mi piace! :mrgreen: