Il mio primo concorso pubblico...
Inviato: mer, 02 dic 2009 - 9:16 am
Buongiorno. Scrivo per condividere con voi la mia prima esperienza ad un concorso pubblico a tempo indeterminato presso un Comune della provincia di Padova, avvenuto ieri. Non voglio parlare delle prove d'esame, ma piuttosto di come si è conclusa la prima prova, giusto per capire se si tratta di una "prassi consolidata" a cui assisterò anche ai prossimi concorsi.
Dopo l'identificazione dei candidati, averci fatto accomodare all'interno della sala, e averci sottratto i telefoni cellulare, ci viene spiegato da un signore (non identificato) l'iter del concorso, la suddivisione delle prove scritte e la procedura di correzione delle stesse. L'uomo presta poi particolare attenzione alla spiegazione delle buste che nel frattempo ci sono state consegnate: un cartoncino su cui scrivere nome, cognome e data di nascita, la busta piccola in cui inserire il cartoncino e la busta grande in cui inserire la prova d'esame e la busta piccola. Spiega poi di non fare alcun segno identificativo sui compiti, pena: l'annullamento della prova.
Viene estratta la busta numero 3, ci vengono dettate le due domande da sviluppare e viene dato il via al tempo.
Finita la mia prova, porto la busta grande già chiusa alla cattedra e la persona che ritira i compiti mi chiede il cognome. Io, stupita, glielo dico e lei lo cerca nel registro, controlla a che numero corrisponde il mio cognome, prende un POST-IT giallo, ci scrive sopra il numero e lo appiccica alla mia busta. Prende la busta e la mette in uno scatolone contenente già altre buste di persone che avevano consegnato prima di me, ognuna con il suo post-it con il numero corrispondente al cognome. A quel punto, allibita, chiedo il perchè di quel numero dopo che si sono soffermati sull'importanza della segretezza delle prove e la signora risponde "dobbiamo fare così". "Tanto valeva scrivere il nome sulla busta" ribatto. Recupero il mio cellulare ed vado via.
Che molti concorsi fossero fatti ad personam l'avevo sentito dire ma che arrivassero a tanto non lo potevo immaginare.
Quello che vi chiedo è se succede sempre così....grazie per le eventuali risposte.
Fanny
Dopo l'identificazione dei candidati, averci fatto accomodare all'interno della sala, e averci sottratto i telefoni cellulare, ci viene spiegato da un signore (non identificato) l'iter del concorso, la suddivisione delle prove scritte e la procedura di correzione delle stesse. L'uomo presta poi particolare attenzione alla spiegazione delle buste che nel frattempo ci sono state consegnate: un cartoncino su cui scrivere nome, cognome e data di nascita, la busta piccola in cui inserire il cartoncino e la busta grande in cui inserire la prova d'esame e la busta piccola. Spiega poi di non fare alcun segno identificativo sui compiti, pena: l'annullamento della prova.
Viene estratta la busta numero 3, ci vengono dettate le due domande da sviluppare e viene dato il via al tempo.
Finita la mia prova, porto la busta grande già chiusa alla cattedra e la persona che ritira i compiti mi chiede il cognome. Io, stupita, glielo dico e lei lo cerca nel registro, controlla a che numero corrisponde il mio cognome, prende un POST-IT giallo, ci scrive sopra il numero e lo appiccica alla mia busta. Prende la busta e la mette in uno scatolone contenente già altre buste di persone che avevano consegnato prima di me, ognuna con il suo post-it con il numero corrispondente al cognome. A quel punto, allibita, chiedo il perchè di quel numero dopo che si sono soffermati sull'importanza della segretezza delle prove e la signora risponde "dobbiamo fare così". "Tanto valeva scrivere il nome sulla busta" ribatto. Recupero il mio cellulare ed vado via.
Che molti concorsi fossero fatti ad personam l'avevo sentito dire ma che arrivassero a tanto non lo potevo immaginare.
Quello che vi chiedo è se succede sempre così....grazie per le eventuali risposte.
Fanny