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salve a tutti,
sono una giovane assistente sociale alla prima esperienza. Finalmente dopo 2 anni dalla laurea sono riuscita a trovare un lavoro come assistente sociale ma ora mi trovo un pò in difficoltà. Il progetto nel quale sono stata inserita si occupa di monori e in particolar modo di tutti quei casi in cui vi è abuso e maltrattamento degli stessi. Essendo un progetto nuovo non si capisce bene come partire, ma ho l'impressione che i ruoli non siano stati ben definiti. L'equipe è formata da un assistente sociale una psicologa e due assistenti domiciliari in rete con il comune l'ASL e le istituzioni scolastiche. Vorrei capire in questo tipo di progetto come dovrei muovermi visto che continuano a ripetermi che il ruolo dell'assistente sociale e prettamente un ruolo di ufficio, ma sinceramente non è quello che mi risulta. Le premesse non sono delle migliori.... se le visite domiciliari devono essere fatte dalla psicologa, e lo sportello di ascolto dalle assistenti domiciliari...io cosa faccio??
ringrazio antcipatamente tutti quelli che saranno disposti ad aiutarmi!!!

Carissima,

la tua difficoltà sta nella frase "....ho l'impressione che i ruoli non siano stati ben definiti...".

Prima di tutto consiglio di togliere dal lessico la parola "impressione". Noi OSSERVIAMO e VALUTIAMO. A me pare chiaro che la confusione è un dato di fatto.

Secondo consiglio: i ruoli li definisce chi lavora a livello pari, non è che ci si accontenta di quello che si trova.

Attenzione a questo errore che voi giovani spesso commettete: è l'insicurezza, nonchè la (non tanto buona) preparazione che vi fa partire male.

L'assistente sociale SA quali sono le proprie competenze. Nel caso specifico si tratta di leggere maltrattamenti ed abusi e gestire i rapporti con vittime/genitori. Sta quindi a te STABILIRE quali sono le tue COMPETENZE.

Se non lo fai SONO GLI ALTRI A FARLO, fino al punto che ti stanno costringendo a fare l'impiegata.

Ragazzi, se continuate così, oltre al danno d'immagine che fate alla professione, vi precludete ogni possibilità di lavoro!

Saluti.

ciao cara, nella tua richiesta di aiuto, ho rivisto le mie preoccupazioni circa 2 anni fa....anche io alla prima esperienza nel sociale, anche io in un contesto simile al tuo, perchè lavoro in un centro antiviolenza..diciamo che in questo settore, c'è molta strada da fare, noi abbiam dovuto crearci dal nulla, protocolli operativi e protocolli d'intesa che nella nostra zona non ve ne erano, la confusione era tanta che neanche noi operatrici sapevamo quali fossero i nostri ruoli...comunque per farla breve ti spiego quali sono stati i nostri compiti:
le assistenti sociali, si sono occupate dello sportello sociale, dei colloqui con utenti, della gestione rapporti con gli enti, della presa in carico congiunta degli utenti(congiunta perchè essendo un servizio privato dipendente dal pubblico, la presa in carico rimane sempre condivisa) e della programmazione in equipe di progetti individuali.
le psicologhe si occupano della parte terapeutica, e collaborano con le educatrici nella progettazione per i laboratori socio-affettivi ecc nelle scuole(facciamo anche prevenzione)
le educatrici si capisce che si occupino dei laboratori , ecc
l'avvocato della parte legale(consulenza legale alle donne maltrattate ecc)
con ciò ho voluto farti capire che anche se sembra tutto nebuloso, dopo un po, i ruoli vengono a delinearsi da sè...anche se sarai tu, in mancanza di altre guide a proporre e a ritagliarti il tuo ruolo...avendo sempre bene in mente, quali osno le tue professionalità, le tue competenze, e ricorda di non sentirti, mai, e dico mai inferiore ad altre figure professionali, perchè rischi di farti scavalcare.....questo è il mio personalissimo parere e la mia esperienza....in bocca al lupo e buon lavoro!!