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Sono giunta al punto in cui mi sembra di girare a vuoto...quando sembra che forse si stiano aprendo degli spiragli di luce...ecco che subito si richiudono...

Le sto provando tutte, so che molti mi diranno ti stai arrendendo troppo in fretta...c'è chi aspetta da un anno o più...in fondo io mi sono laureata soltanto a luglio...ho fatto le corse per ottenere l'abilitazione...per poi fermarmi di botto di fronte l'abisso del mondo del lavoro...

Sono, dunque, qui oggi a chiedere a voi un'idea...
sono una persona che ha veramente tanta voglia di fare...a me piace lavorare...e piace questo lavoro...ma come si fa se non ci viene neanche data la possibilità di avvicinare un piede sull'uscio di una qualsiasi porta....

Ho inviato curriculum ad ogni cooperative che sono riuscita a trovare, anche associazioni, rsa, centri diurni, mi è balenata in mente anche l'idea della libera professione, ma come fare senza esperienza, da dove iniziare??

So che molti in questo fornum vivono la mia stessa situazione...ma so che altri invece sono riusciti...chiedo, dunque, a quest'ultimi (non che i primi sian da meno ) dateci dei suggerimenti....
Cosa possiamo inventarci in tempi di crisi come questi?, da dove possiamo partire?, possiamo puntare alla libera professione? se si come , dovendo fare affidamento sulla sola esperienza universitaria?

Spero davvero che qualcuno sappia darmi qualche buon consiglio

saluti a tutti

Carissimo (o carissima),

rispondo a punti:

1) la libera professione vuole competenze certe, ve la sconsiglio all'inizio;

2) svezzatevi nelle dipendenza. Il lavoro c'è, ma non è "sotto casa".

3) siate flessibili. Si inizia a fare l'educatore o l'operatore e poi si fa strada.

4) uscite, viaggiate, andate all'estero, fatevi le ossa.

5) leggete il mercato: l'assistente sociale pubblico è finito, c'è però tutto un welfare in cui infilarsi.

6) l'importante è lavorare, anche in altri settori. Così facendo ci si può finanziare pure una formazione.

Che i tempi non siano facili lo capisco. Lo sforzo dev'essere però quello di cambiare strategia. Non bisogna scoraggiarsi, ma vendersi meglio ed in settori nuovi.

Innanzitutto ti ringrazio di avermi risposto e fornito diversi chiarimenti,
concordo appieno con tutto, ma al contempo mi sorgono altre domande:
- capisco che la libera professione sia impensabile inizialmente

- capisco anche che il lavoro non sia sotto casa, ma per una donna come me che nel frattempo mette su famiglia è un problema viaggiare all'estero...detto questo premetto che non ho difficoltà a muovermi all'interno della mia regione, ma pensare di uscire...mmm...effettivamente mi crea qualche disagio (anche se mi piacerebbe tanto)

- per quanto riguarda la flessibilità...da parte mia c'è tutta la disponibità ad iniziare con altri lavori...anche perchè penso si possa apprendere moltissimo facendo l'educatore e l'operatore o altro...infatti ho già avuto qualche esperienza a livello educativo collaborando con una cooperativa..e speravo anche in una prosecuzione di quasto lavoro...ma attualmente non hanno altre diponibilità e mi richiameranno appena possono...

- per quanto riguarda "leggete il mercato: l'assistente sociale pubblico è finito, c'è però tutto un welfare in cui infilarsi" ....bene lo capisco e lo condivido ma la mia domanda (forse da persona poco esperta, ignorante in materia, alle prime armi, o come meglio mi si può definire ) è dove e come...cambiare strategia ok!, vendersi al meglio va bene!..ma....quali nuovi settori intendi? quando parli....(perdonami...sono finita a darti del tu ) ...e dici che c'è tutto un welfare in cui infilarsi ...ti prego di darmi qualche suggerimento...perchè può darsi che non ci abbia ancora pensato..................se cosi è ..me ne dispiace ma al contempo cerco anche di informarmi....sicuramente parto con delle marce in meno ..ma non è detto che con il tempo non recuperi...