Ciao martickia, anzitutto ti allego un link..mi viene in mente un articolo molto interessante..
http://www.scipol.unito.it/materiale_co ... 091259.pdf
in secondo luogo direi che l'argomento e l'indice sono molto generali, dovresti a parer mio magari focalizzarti in delle aree precise; per esempio l'ascolto empatico con un utenza particolare. questo ti permetterebbe qualora voglia fare una tesi sperimentale, raccogliere le testimonianze di un ass. sociale che nella propria prassi quotidiana, lavorando con le dipendenze per esempio,si trova a dover sperimentare continuamente la qualità dell'ascolto con dei soggetti estremamente vulnerabili nella fase colloquio. quindi partire da uno studio di caso.
un altro punto da tenere in considerazione è che il termine "empatia" è immenso, utilizzato da moltissimi professionisti dell'aiuto, psicologi, pedagogisti ecc ecc. la pedagogia ha un significato di "ascolto" la psicologia ne ha un altro, i modelli del servizio sociale ne riflettono altri ancora.
ma l'ascolto ha spesso un significato intraindividuale non all'interno di una relazione. per questo occorrerebbe che tu contestualizzassi il più possibile dove si colloca l'ascolto, considerato che l'assistente sociale colloca questa qualità psicologica all'interno di un contesto organizzativo ben preciso.
l'ascolto empatico e il colloquio infatti si incontrano con soggetti particolari, uomini o donne,bambini adolescenti o anziani,soggetti vulnerabili omosessuali, immigrati, vittime di violenza; con metodi particolari di persona, al telefono, su internet, all'interno dei servizi e o istituzioni carceri o scuole;
con dinamiche altrettanto particolari, relazioni di potere e autoritarismo della figura dell'assistente sociale, relazioni di genere, relazioni culturali, etniche.
in inghilterra vi è un approccio al colloquio detto "antioppressivo" che pone l'accento sulle disparità nella relazioni di ascolto e evidenzia come l'assistente sociale possa attivare forme di "controllo" inconsapevole o perchè ricopre un ruolo "burocratico" durante la fase di assessment.
da qui si potrebbe sviluppare anche il tema dell'accettazione, rispettare l' autonomia di chi si rivolge ai servizi, il suo mondo e quello che non ci piace..
da qui si apre il dibattito sul valore dell'autodeterminazione. la prof, Silvia Fargion presenta molti aspetti nel libro "il servizio sociale. storia temi e dibattiti" con annessa bibliografia per ulteriori approffondimenti
spero di averti dato qualche spunto di riflessione. in bocca al lupo.