Ti rispondo velocemente perche' non posso soffermarmi, ma non e' mica vero che la teorizzazione psicologica si fonda su basi scientifiche. Io te lo posso dire perche' sto finendo psicologia, oltre ad avere il titolo in servizio sociale. La psicologia e' solo una disciplina piu' forte perche' la sua comunita' professionale e' piu' coesa e perche' sostanzialmente e' riuscita a saltare sul carro della medicina e, attingendo molto al modello medico, fa passare le sue statuizioni come scientifiche. Ma in realta', se osservi bene il percorso storico del servizio sociale, la pressoche' totalita' de;;e sue teorizzazioni derivano da quelle psicologiche. Le teorie psicologiche si fondano su affermazioni alquanto tautologiche, basti pensare che la psicologia clinica e la psicopatologia si basano su sistemi tassonomici che non derivano da una sperimentazione scientificamente condotta secondo il metodo popperiano, ma sull'accordo di un certo numero di clinici a livello internazionale. Per farti un esempio, la schizofrenia si diagnostica se sono presenti tot sintomi fra un totale di sintomi e la parola finale ce l'ha l'occhio clinico, ovvero io posso vedere 6 dei 6 sintomi richiesti ma un collega puo' vederne solo 5 e non diagnosticarla o addirittura vedere un'altra patologia. In piu', queste costellazioni di sintomi sono state decise arbitrariamente da un numero limitato di clinici in base alla loro esperienza. Ma l'esperienza non puo' essere garanzia di scientificita'. Il nucleo dei tests di intelligenza, personalita' ecc. si basano su un costrutto definito arbitrariamente e poi si va (questo si', abbastanza scientificamente) a calcolare la significativita' statistica dell'accordo tra costrutto e caratteristiche (voglio dire, si stabilisce arbitrariamente che cosa e' timidezza e poi si campiona un alto numero di persone e si va a vedere quali sono le caratteristiche correlate alla timidezza: dunque i punteggi dei tests non si sa realmente se misurano quello... lo misurano a posteriori ma potrebbero anche misurare una cosa diversa, non a caso tanta polemica sui tests di intelligenza).
L'unica cosa che mi sento di riconoscere alla psicologia e' la furbizia intellettuale di aver cercato di costruire, seppure su basi ascientifiche, un accordo comunitario, per cui due clinici, appartenenti magari a lingue e culture diversissime, possono intendersi perche' hanno un codice comune condiviso. Invece il servizio sociale non ha codificato, se non residualmente, codici compartiti. Magari lo ha fatto, o meglio lo ha fatto la sociologia, per'o c'e' una enorme frattura tra la teoria e la pratica professionale, mentre nella psicologia si fa muro nell'esigere l'aderenza ai criteri condivisi.
Ma questi criteri non sono scientifici.
Ora vi dico che se uno psicologo legge questo che scrivo, mi tira una bomba. Difatti ho perso in partenza la speranza di riuscire a far ragionare compagni di corso abbagliati e docenti piuttosto chiusi nelle loro aride pratiche etichettatrici.
Io sto leggendo "Cambiamo discorso" di Luigi Colaianni e devo dire che mi lascia a bocca aperta perche' non solo e' un paradigma rivelatore per il servizio sociale, ma credo che il modello dialogico potrebbe portare una necessaria rivoluzione copernicana nell'ambito della psicologia. Infatti sto quasi pensando di farci la tesi.
La cosa strana e' che a psicologia (almeno in Spagna) si studia tutta la parte sociale in chiave costruzionista (e anche una parte della psicologia dello sviluppo, devo ammettere): il metodo delle storie di vita derivato da Bruner appare rivelatore per capire i vissuti della persona, per esempio. Poi c'e' una frattura repentina e si passa alla parte clinica dove ci martellano a suon di paradigma comportamentista (anch'esso non scientificamente fondato, oltre che estremamente limitato) e di categorizzazioni ascientifiche.
Alla fine quello che sostiene il paradigma narrativo e' che la cosa veramente scientifica e' che la realta' e' costruita dall'osservatore e dipende anche dal linguaggio. In psicologia, la cosa piu' vicina a questo e', a parte il costruzionismo, la psicologia della Gestalt nella quale chi, come me, si sta formando viene additato dalla comunita' professionale come eretico
Mi piacerebbe continuare questo discorso perche' rappresenta il mio punto di svolta attuale....