Certo Ugo, se vieni dimmelo

guarda credo che non sia facile arrivare al Console ... diciamo che il Consolato é una piccola Italia con tutti i pregi e i molti difetti che ció comporta, quindi che si arriva per amicizia, per parentela, e io per le public relations non sono molto buona. Comunque proprio in questi giorni stavo pensando al tema dell'italiano, ma il problema é che mentre per il francese, inglese, tedesco etc. ci sono molte nicchie di mercato, forse per la somiglianza delle due lingue e forse per il fatto che gli italiani e gli spagnoli alla fine sono aperti a imparare altre lingue checché poi le pronuncino male, un italiano in Spagna si adatta a quello che c'e' e non cerca un connazionale che lo aiuti nella sua lingua (questo anche per esperienza personale). Per esempio c'e' tutto l'ambito della riproduzione assistit (che sarebbe attinente alla mia specializzazione), ma come diceva una mia amica che ci lavora, le cliniche non cercano italiano parlanti perché non c'e' il problema linguistico e perché poi non c'e' il follow-up, nel senso che le coppie italiane vengono 3 giorni e poi tornano a casa subito. Inoltre una cosa di cui mi sono accorta é che l'italiano medio in Spagna vive da turista. Tu puoi credere che da quando esiste l'Unione Europea nessun assistente sociale ha omologato il titolo in Spagna? creelo, perché io sono la prima che lo sta facendo e non ti dico il caso diplomatico che sto creando. Non sanno come omologarmi il titolo e ho dovuto parlare con un avvocato specializzato che mi ha suggerito la strada piú rapida che consistirá nel chiedere un'omologazione generica e con quella chiedere all'universitá l'iscrizione al Grado chiedendo la convalida degli esami sostenuti in tutta la mia carriera. Quello che ho visto io, perché conosco molti italiani, é che i nostri connazionali vengono in Spagna perché c'e' u'sole e u'mare e meno burocrazia che in Italia, poi peró alla prima difficoltá rimontano sull'aereo e in un'ora sono a casa.
Continuo con contatti, proposte, etc.. peró anche con la ricerca del lavoro dipendente visto che offerte ce ne sono moltissime e voglio sperare che prima o poi qualcosa si muova (giá per un pelo non mi hanno preso in una ONG, ma cercavano qualcuno con esperienza di educatore, la qual cosa a me mancava in quanto in quell'ambito avevo lavorato da coordinatrice degli educatori e non direttamente). Il problema della libera professione é che poi si lavora molto soli e io in questo momento anche se pare strano ho bisogno di un capo, di orari e di colleghi con i quali confrontarmi.
A livello della libera professione io ho semplicemente bisogno di una "vetrina" ossia di una pagina web con una serie di professionisti multidisciplinari all'interno dei quali evidenziare il mio ambito che non é molto scelto dai colleghi e quindi potenzialmente vendibile: la psicologia perinatale. Non ho trovato manco un collega che mi abbia permesso questo, sí a parole peró poi quando siamo andati a concretizzare non si sono fatti piú vivi. Adesso devo parlare con un centro che mi ha dato qualche pòssibilitá ma giá conosco a memoria il copione. In pratica io manco voglio soldi, vorrei solo dare conferenze e attivitá gratuite o a basso costo per poter farmi conoscere e distribuire biglietti da visita (l'altro giorno ne ho lasciato un pacchetto a una amica che diceva che al lavoro da lei sono tutti sclerati e che se lo mette sulla acrivania

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