Parlando di sicurezza: un parere
Inviato: sab, 08 ott 2011 - 8:49 am
ciao a tutti, scrivo su questo forum per avere un parere dai colleghi che lavorano nel settore minori e non solo.
Sono stata vittima di una grave aggressione da parte di una utente che ha tentato di darmi fuoco, versando una tanica di benzina nel mio ufficio mentre stavo svolgendo un colloquio con un'altra utente e sono viva per miracolo in quanto la persona aveva perso l'accendino ( aveva dato fuoco ad altri locali di altri edifici prima di arrivare a me...ma li' non c'era nessuno)e sono riuscta a fuggire dopo essere scivolata sul pavimento cosparso del liquido e facendo uscire l'altra persona di peso, poichè pietrificata davanti alla situazione.
Non sto ad entrare nel dettaglio poichè vi farei perdere troppo tempo ma la questione è questa: la persona ha attentato alla mia vita perchè giorni prima il mio servizio aveva disposto di non dare piu' contributi economici a questa famiglia che non aderiva al progetto e ha rifiutato nel tempo molti aiuti non di tipo economico bensi' di autonomia con proposte lavorative ad esempio.
Dopo nemmeno un mese dalla vicenda ( io sono stata in infortunio per circa 4 mesi poichè sono stata malissimo, non riuscivo ad uscire di casa, a stare in luoghi aperti, ero terrorizzata a vivere serenamente la mia vita insomma!) il servizio ha cominciato a dare grossi contributi economici al nucleo ( premetto che ci sono risorse parentali e che c'è solo un minore quasi vicino alla maggiore età).
Chiedo a voi di esprimermi delle vostre valutazioni in merito alle seguenti questioni:
1) valutazione/svalutazione del mio operato, della mia professionalità,della nostra professione, della mia immagine
2)legittimazione del tentato omicidio
3)questa cosa riguarda solo me o è tutto il servizio sociale che ne deve essere coinvolto?
4) fate voi......
Grazie per le eventuali risposte
Sono stata vittima di una grave aggressione da parte di una utente che ha tentato di darmi fuoco, versando una tanica di benzina nel mio ufficio mentre stavo svolgendo un colloquio con un'altra utente e sono viva per miracolo in quanto la persona aveva perso l'accendino ( aveva dato fuoco ad altri locali di altri edifici prima di arrivare a me...ma li' non c'era nessuno)e sono riuscta a fuggire dopo essere scivolata sul pavimento cosparso del liquido e facendo uscire l'altra persona di peso, poichè pietrificata davanti alla situazione.
Non sto ad entrare nel dettaglio poichè vi farei perdere troppo tempo ma la questione è questa: la persona ha attentato alla mia vita perchè giorni prima il mio servizio aveva disposto di non dare piu' contributi economici a questa famiglia che non aderiva al progetto e ha rifiutato nel tempo molti aiuti non di tipo economico bensi' di autonomia con proposte lavorative ad esempio.
Dopo nemmeno un mese dalla vicenda ( io sono stata in infortunio per circa 4 mesi poichè sono stata malissimo, non riuscivo ad uscire di casa, a stare in luoghi aperti, ero terrorizzata a vivere serenamente la mia vita insomma!) il servizio ha cominciato a dare grossi contributi economici al nucleo ( premetto che ci sono risorse parentali e che c'è solo un minore quasi vicino alla maggiore età).
Chiedo a voi di esprimermi delle vostre valutazioni in merito alle seguenti questioni:
1) valutazione/svalutazione del mio operato, della mia professionalità,della nostra professione, della mia immagine
2)legittimazione del tentato omicidio
3)questa cosa riguarda solo me o è tutto il servizio sociale che ne deve essere coinvolto?
4) fate voi......
Grazie per le eventuali risposte