Visite protette: a chi l'onere economico?
Inviato: mar, 03 feb 2009 - 9:48 am
Buongiorno a tutti/e. Vi chiedo un aiuto.
Devo organizzare delle visite protette tra un minore e i congiunti in quanto questo strumento sembra essere l'unico possibile per tutelare il bambino. C'è già un decreto del TM che incarica noi Servizi Sociali (affidatari del bambino) di regolamentare le visite.
Ora io mi trovo ad aver trovato tale spazio neutro, il più economico rispetto agli altri contattati e quello che creerebbe meno diagio per il minore per via della distanza da casa.
Il problema nasce nel momento in cui la mia amministrazione, ben sapendo del parziale risarcimento della Regione, nega l'impegno economico di tale spesa e autorizza gli stessi parenti ad organizzarsi in forma privata per pagarsi tale visite (costo educatore e luogo).
Ma ciò è possibile? Questa cosa a mio parere va contro la forma di tutela che l'ente pubblico ha nei confronti dei minori in affido, in quanto in questo caso, ipotizzando la stesura di un contratto tra nonna ed eventuale educatore, si andrebbe a vanificare l'obiettivo dell'inserimento dell'educatore stesso, in quanto connesso e in rapporto contrattuale con la figura della nonna.
Voi cosa ne pensate? Possi io scrivere in forma scritta ai miei superiori che sono in disaccordo con tale scelta e dunque mi tolgo ogni responsabilità rispetto queste visite, rimandando a loro le continue visite e chiamate di lamentela dei familiari che vogliono vedere il minore come scritto dal decreto?
Fino a dove arrivano i miei poteri? Io il luogo l'ho trovato ma non mi sono state date le risorse economiche per poter attuare il mio intervento. A questo punto la responsabilità non dovrebbe passare a loro?
Vi ringrazio.
Devo organizzare delle visite protette tra un minore e i congiunti in quanto questo strumento sembra essere l'unico possibile per tutelare il bambino. C'è già un decreto del TM che incarica noi Servizi Sociali (affidatari del bambino) di regolamentare le visite.
Ora io mi trovo ad aver trovato tale spazio neutro, il più economico rispetto agli altri contattati e quello che creerebbe meno diagio per il minore per via della distanza da casa.
Il problema nasce nel momento in cui la mia amministrazione, ben sapendo del parziale risarcimento della Regione, nega l'impegno economico di tale spesa e autorizza gli stessi parenti ad organizzarsi in forma privata per pagarsi tale visite (costo educatore e luogo).
Ma ciò è possibile? Questa cosa a mio parere va contro la forma di tutela che l'ente pubblico ha nei confronti dei minori in affido, in quanto in questo caso, ipotizzando la stesura di un contratto tra nonna ed eventuale educatore, si andrebbe a vanificare l'obiettivo dell'inserimento dell'educatore stesso, in quanto connesso e in rapporto contrattuale con la figura della nonna.
Voi cosa ne pensate? Possi io scrivere in forma scritta ai miei superiori che sono in disaccordo con tale scelta e dunque mi tolgo ogni responsabilità rispetto queste visite, rimandando a loro le continue visite e chiamate di lamentela dei familiari che vogliono vedere il minore come scritto dal decreto?
Fino a dove arrivano i miei poteri? Io il luogo l'ho trovato ma non mi sono state date le risorse economiche per poter attuare il mio intervento. A questo punto la responsabilità non dovrebbe passare a loro?
Vi ringrazio.