Vorrei farvi una domanda, per sentire le vostre opinioni e consigli.
Vi spiego il mio percorso universitario "a ritroso" prima di farvi la domanda: nel 2007 mi sono laureata in Scienze dell'interculturalità (laurea quadriennale del vecchio ordinamento) e tale laurea, con le successive riforme universitarie, è stata dichiarata equipollente alle lauree specialistiche della classe 57/s (oggi LM 87). All'università mi hanno detto che potevo fare l'esame di stato per diventare AS Specialista , ma mi sembrava una presa in giro!
L'anno successivo mi sono ri-iscritta all'università per ottenere la laurea triennale in servizio sociale classe 6 e, dopo i fatidici 3 anni, sto per finire gli studi. Inoltre ho tentato di colmare le mie lacune della laurea specialistica iscrivendomi ad un corso di alta formazione in Management dei servizi sociali organizzato in collaborazione l'Ordine degli AS della mia regione.
Nel futuro mi si aprirà la scelta: esame di stato per l'iscrizione all'albo B o A?
Sarebbe intelligente tentare direttamente l'esame per l'albo A, ma mi chiedo se la commissione potrebbe dirmi qualcosa e ostacolarmi poiché la mia laurea specialistica è "anomala". Però mi viene da dire che ho fatto veramente il possibile per "recuperare": mi sono rifatta interamente la laurea triennale (non mi hanno convalidato pochissimi esami della laurea precedente!!!), il tirocinio di quasi 800 ore nei 3 anni, il corso di alta formazione... Inoltre ho svolto il servizio civile presso l'Azienda sanitaria della mia città in un progetto socio-sanitario e ho poi avuto un contratto di un anno e mezzo come collaboratrice presso il suddetto progetto. Mi pare di non essere poi tanto diversa da chi ha seguito il percorso di studi "classico".
Voi che ne pensate? Che fareste al mio posto?
Grazie mille
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