InterAzioni
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InterAzioni
proviamo a lanciare questo argomento: COME VI RELAZIONATE con i vostri colleghi? Più Vecchi, più Giovani, Coetanei, con o senza esperienza? Mero rapporto professionale, divergenze di pensiero o dialogo tranquillo? Raccontate un pò le vostre esperienze! SVEGLIAAA!!!!
- Nazg
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io personalmente cerco di ascoltare l'opinione di tutti, esperti o meno, ma ci tengo anche a dire la mia.
Il fine ultimo è comunque la mediazione, la ricerca della soluzione migliore per affrontare le problematiche quotidiane più o meno complesse.
le migliori idee, secondo me, nascono dal confronto e dal dialogo sereno e paritario.
Il fine ultimo è comunque la mediazione, la ricerca della soluzione migliore per affrontare le problematiche quotidiane più o meno complesse.
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- ugo.albano
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rapporto con i colleghi
vi confesso che, da un pò di anni, ho seri problemi di comunicazione con i colleghi. Eppure ho spesso a che farci e a tutti i livelli.
In sintesi: non c'è una reale voglia di comunicare, è come se ognuno ragionasse per conto suo. I giovani, tra l'altro, sono tendenzialmente "sfuggenti". Gli anziani completamente "autocentrati".
Generalizzo, è logico, ci sono anche bravi professionisti, ma la maggioranza non sa stare in relazione con i colleghi.
Ha ragione Nazg: è necessaria la mediazione. Ci vorrebbe però un "linguaggio comune" minimo su cui capirsi.
Occorre, insomma, metterci sostanza nello "stare in relazione": non siamo persone qualunque o amici, siamo professionisti, e ciò richiede autorevolezza nello stare in relazione ed anche grane rispetto (ed umiltà) nei rapporti con colleghi.
Beh, questo forum è una palestra.....
Ugo
In sintesi: non c'è una reale voglia di comunicare, è come se ognuno ragionasse per conto suo. I giovani, tra l'altro, sono tendenzialmente "sfuggenti". Gli anziani completamente "autocentrati".
Generalizzo, è logico, ci sono anche bravi professionisti, ma la maggioranza non sa stare in relazione con i colleghi.
Ha ragione Nazg: è necessaria la mediazione. Ci vorrebbe però un "linguaggio comune" minimo su cui capirsi.
Occorre, insomma, metterci sostanza nello "stare in relazione": non siamo persone qualunque o amici, siamo professionisti, e ciò richiede autorevolezza nello stare in relazione ed anche grane rispetto (ed umiltà) nei rapporti con colleghi.
Beh, questo forum è una palestra.....
Ugo
condivido la prospettiva di Ugo e Nzag.
A mio avviso la relazione sarà efficace nella misura in cui ciascuno non si riterrà depositario di valori non negoziabili e verità precostituite assolute.
Il dialogo come dice l'etimologia greca dia-logos è la parola che sta in mezzo. ci deve essere un territorio neutro in cui ciascuno abbandona le sue certezze professionali, etiche... e lascia spazio aall'altro. a me sembra che spesso di spazio se ne lasci poco, invadendo il territorio degli altri, e le invadenze di campo sono sempre fastidiose.
ascoltare significa innanzitutto accogliere l'altro, interessarsi alla sua prospettiva. In molti ambienti di lavoro c'è imposizioni di prospettive
A mio avviso la relazione sarà efficace nella misura in cui ciascuno non si riterrà depositario di valori non negoziabili e verità precostituite assolute.
Il dialogo come dice l'etimologia greca dia-logos è la parola che sta in mezzo. ci deve essere un territorio neutro in cui ciascuno abbandona le sue certezze professionali, etiche... e lascia spazio aall'altro. a me sembra che spesso di spazio se ne lasci poco, invadendo il territorio degli altri, e le invadenze di campo sono sempre fastidiose.
ascoltare significa innanzitutto accogliere l'altro, interessarsi alla sua prospettiva. In molti ambienti di lavoro c'è imposizioni di prospettive
- CiscoTEDE
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Io sono del parere che anche le divergenze di opinioni possano far crescere. Purtroppo molti non riescono a "mediarsi" con gli altri e due teste dure non si rompono a vicenda; se una delle due si rompe cede all'altro, l'ideale sarebbe romperle reciprocamente e amalgamere entrambi i contenuti per crescere.