Aggiorno la situazione e vorrei condividere un dubbio.
Innanzitutto anche la mia collega di corso si è scontrata con la normativa (inail, ispettorato del lavoro) e si è rassegnata al fatto che non potrà "fare tirocinio lavorando"!
Lo farà nel suo ente, in altro servizio, fuori orario di lavoro usando come me il congedo per la formazione ex l. 53/2000.
Quanto a me, dopo aver scritto una trentina di mail e aver ricevuto solo 7 risposte negative (il resto silenzio), ho finalmente ottenuto 2 colloqui. Ho seguito il consiglio di Ugo: lavoro in un ente pubblico, farò il tirocinio in un ambito privato. Ora però sono in crisi su quale scegliere....
Una è una grossa azienda (9000 dipendenti) che ha un sistema di welfare aziendale molto sviluppato che prevede un servizio sociale interno (caso unico, credo, in Italia al momento): al colloquio mi hanno prospettato anche una eventuale assunzione futura
PRO: ambito interessante che si presta ad una tesi sul ruolo storico, attuale e futuro del servizio sociale aziendale in tempo di crisi
CONTRO: temo di non avere uno sguardo alla completezza e complessità del lavoro dell'assistente sociale...
L'altro è un consultorio familiare laico molto conosciuto, che svolge un sacco di attività e di progetti. Non ho ancora fatto il colloquio, quindi mi mancano un po' di elementi.
PRO: tutto il mio percorso personale (interessi, studi, apprfondimenti) è incentrato sul tema della genitorialità (ho il titolo di Mediatore Familiare, di Educatore Prenatale e neonatale, ecc.). Come dicevo, lavorare in CF sarebbe il mio sogno!
CONTRO: sarei una delle tante tirocinanti (accolgono soprattutto psicologi) senza, credo, prospettive occupazionali...
Che ne pensate?