Accesso alla cartella sociale

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airali
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Accesso alla cartella sociale

Messaggio da airali »

Cari tutti, vorrei porvi il seguente quesito.
La mia famiglia di origine è stata in carico ai servizi sociali quando io ero bambina (parliamo di 15-20 anni fa), e lo è stata per parecchi anni. Credo in realtà che qualche tipo di rapporto coi servizi lo abbiano ancora (non sono certa perché mi sono distaccata da loro e non ho più molte informazioni).
Quando ero piccola, io ero certamente uno dei soggetti - forse il soggetto principale - preso in carico; ho usufruito per molti anni di un servizio di educativa domiciliare. Da adulta non ho avuto alcun tipo di contatto col servizio.
A oggi i miei ricordi di quel periodo sono parecchio lacunosi e confusi, e non ho rapporti positivi con la mia famiglia di origine. A seguito di un bel percorso di psicoterapia che ho fatto mi sono sorte diverse curiosità riguardo a passaggi della mia infanzia che non riesco a ricordare e vari aspetti che non mi sono chiari.

Ho pensato che nella mia cartella sociale ci potrebbero essere informazioni importanti per ricostruire e comprendere meglio pezzi della mia storia. Perciò ho pensato: potrei richiedere l'accesso a quei dati? In fondo riguardano me. Però ho le seguenti perplessità:
1) La motivazione "ricostruire la mia storia" è un interesse sufficiente per motivare una richiesta di accesso agli atti? O dovrei indicare qualcosa di più sostanzioso?
2) Ho letto che i contenuti della cartella sociale non sempre sono considerati atti amministrativi - dunque atti sui quali vale il diritto di accesso: c'è chi li considera documentazione interna al servizio e dunque non accessibile. Voi che ne pensate?
3) Potrebbero esserci dei controinteressati (la mia famiglia): le informazioni su di me potrebbero essere difficilmente isolabili da quelle su di loro. In questo caso pensate che la mia famiglia verrebbe contattata e informata della mia richiesta (cosa che vorrei evitare)?
4) In generale, se un'informazione riguarda sia me che i miei genitori, io ho diritto a conoscerla oppure no? Ad es. mettiamo caso che fosse stata rilevata una loro inadeguatezza di qualche tipo (es. un problema psichiatrico, un caso di violenza ecc.) che ha motivato gli interventi del servizio anche su di me, ma della quale all'epoca, in quanto bambina, non ero stata informata compiutamente, ora avrei diritto a conoscerla?

Grazie in anticipo per i vostri contributi.
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ugo.albano
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Re: Accesso alla cartella sociale

Messaggio da ugo.albano »

Secondo me Lei ha sacrosanto diritto all'accesso alla cartella, compresi gli "atti interni", che fanno parte della stessa.

La Norma prevede il "diniego" in precisi casi, come segreto di stato, motivi di sicurezza, ecc.

Io al Suo posto farei semplice richiesta di accesso agli Atti, chiedendo copia della cartella, senza specificarne i motivi.

Il responsabile dell'Ente deve permetterlo. Se non lo permette, deve spiegare il perchè ed in base a quale Legge, sennò commette omissioni di atti.

Saluti.
Ugo Albano

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pallaspina
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Re: Accesso alla cartella sociale

Messaggio da pallaspina »

Ti incoraggio a chiedere l'accesso agli atti che, come dice il collega, é dovuto e inoltre inviterei la comunitá professionale a riflettere sull'importanza di tenere la documentazione sociale "bene". Quando lavoravo come a.s., sono stata spesso presa in giro perché scrivevo molto nelle cartelle sociali. Inoltre quando cambió la legge dell'adozione, almeno in Toscana i Tribunali non chiedevano le relazioni trimestrali nell'anno di affido preadottivo, peró si invitava a scriverle e tenerle in cartella per documentazione futura che "viaggia nel tempo". Una collega me ne disse di tutti i colori e disse sprezzante che lei non lo avrebbe fatto. Non pensate invece che sia indispensabile garantire il diritto a conoscere la propria storia? Non si immagina quanto sia importante in casi come questo? Sinceramente la reazione della collega mi é rimasta indigesta per anni.
Tantissimi auguri
Chiara
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