Qual'è oggi il ruolo dell' ass. sociale??

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didina
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Qual'è oggi il ruolo dell' ass. sociale??

Messaggio da didina »

cari colleghi, sono un asss. sociale che lavora da anni nei Comuni..e che si pone, ormai da tempo, una domanda: qual'è oggi il ruolo dell' assistente sociale in un Comune?Dato che oggi le competenze amministrative sono sempre maggiori, mi chiedo davvero che spazio sia lasciato al nostro lavoro...al lavoro " sul caso" ma anche "sulla comunità " , al lavoro " di rete"...., quando l' 80% del nostro tempo è occupato dal liquidare fatture, fare atti amministrativi, fare rendiconti...
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Nazg
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Re: Qual'è oggi il ruolo dell' ass. sociale??

Messaggio da Nazg »

Io, per fortuna, lavoro in un Ambito Sociale (che sarebbe una sorta di unione tra comuni) e collaboro con splendide colleghe amministrative che aiutano moltissimo il lavoro di noi assistenti sociali e ci sgravano di molta burocrazia, lasciandoci più spazio per la gestione vera e propria degli utenti.
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didina
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Re: Qual'è oggi il ruolo dell' ass. sociale??

Messaggio da didina »

Beata te Nazg...io invece ( e così tante mie colleghe, e soprattutto nei piccoli Comuni) devo fare molto lavoro amministrativo...e tralasciare colloqui, visite domiciliari... e tutto il lavoro che andrebbe fatto sul caso..
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ugo.albano
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Re: Qual'è oggi il ruolo dell' ass. sociale??

Messaggio da ugo.albano »

Cara didina,

Carissima,

per rispondere mi ci vorrebbe un libro. Cerco di andare per punti:

1) la collocazione giuridica negli EELL al D ci colloca tra gli istruttori direttivi. Tra questi compiti c’è anche la gestione amministrativa.

2) logicamente dipende da comune a comune. Sei piccoli si fa tutto (perché si è soli), nei grandi c’è personale amministrativo.

3) Dipende pure dal carico di lavoro: una cosa è avere dieci situazioni in carico, altra cosa è averne 300.

4) Il problema deriva pure dal “non vincolo” della Legge-quadro. Come è noto (spero) questa è stati di fatto invalidata nel 2001 per modifica costituzionale. La L. quadro prevedeva infatti tra i “servizi minimi” il servizio sociale professionale ed il segretariato sociale, il primo per accogliere la domanda, il secondo per gestire i percorsi. Senza vincolo legislativo, col boom di domanda sociale, spesso si è bloccati sul solo segretariato: domanda, istruttoria, erogazione, ma nessun tempo per connettere prestazione a progetto. Per i Comuni, insomma, con l’erogazione si conclude il procedimento: noi sappiamo invece che il processo di aiuto va ben oltre.

5) Inviterei a considerare il Comune come una “burocrazia”. Il problema è la presenza nostra in queste burocrazie. Le burocrazie hanno bisogno di esecutori. Il problema è quindi nostro perché, se a rigor di logica dovremmo lavorare nel non profit (in cui si è liberi di agire l’aiuto), di fatto ci troviamo in un Ente che non può che “gestire procedimenti”.

6) Il vero problema è che, dal lamento, non si passa ad alcunché. Si finisce quindi per adattarsi a “fare carte”. Insomma, dipende pure da noi “come” venderci all’amministrazione comunale. Per esempio fare in modo che il regolamento comunale sui contributi preveda una verifica del percorso assistenziale significa legittimarci sul lavoro relazionale. Dipende anche da come comunichiamo noi stessi ai livelli alti, se facciamo capir loro che il nostro lavoro può portare efficacia amministrativa facendo “altro” dall’istruire pratiche.

Saluti cari.
Ugo Albano

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Re: Qual'è oggi il ruolo dell' ass. sociale??

Messaggio da didina »

Caro Ugo, è vero come tu dici che il Comune eroga prestazioni, e si basa su procedimenti, così come è vero che noi siamo istruttori direttivi e quindi dobbiamo fare anche la parte amministrativa, però è anche vero che appena ho iniziato a lavorare ( più di dieci anni fà) c'era più spazio per il lavoro sul caso, ci si incontrava con altri professionisti ( scuola, ASL), si riusciva a fare un minimo di progettazione..Anche alcune colleghe che lavorano da 20 o più anni mi raccontano che quando loro hanno iniziato a lavorare nei Comuni ( dopo l' 88,anno della legge regionale che in Sardegna ha regolamentato il sistema dei servizi sociali) si faceva più progettazione e lavoro sui casi..Il fatto è che:
- il lavoro nei Comuni è un importante sbocco lavorativo...non tutti potremmo lavorare nel non profit;
- far valere la propria professionalità è molto difficile, anche perchè gli amministratori e spessissimo i responsabili di servizio non ti valutano per come prendi in carico un caso ( anche perchè non ne hanno le competenze), ma sui risultati dal punto di vista amministrativo ( in quanto tempo fai una liquidazione, eroghi un contributo etc.);
Io cerco di conciliare la parte amministrativa con il " nostro lavoro", ma è molto difficile...
Credo però che manchi anche l' unità nella categoria professionale rispetto a questo...nel senso che a molti colleghi non dispiace fare per gran parte del tempo lavoro amministrativo...per cui spesso ti ritrovi a battagliare da sola :(
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Re: Qual'è oggi il ruolo dell' ass. sociale??

Messaggio da ugo.albano »

Cara Didina,

ho trent'anni di servizio e condivido quanto dici. Una volta si lavorava di più in termini professionali non certo perchè c'erano più risorse, ma perchè c'era pure una cultura professionale. Il problema io lo rilevo dal confronto con i giovani colleghi: sono addestrati a "fare le carte", quando glielo richiedono lo fanno, quindi il problema per loro non esiste.

Quando parlo del nonprofit intendo una delle categorie della sociologia delle organizzazioni: in tali enti è naturale la nostra collocazione rispetto al lavoro relazionale, nelle burocrazie assai meno. Insomma, una cosa è "essere costretti a fare carte" nel Comune, altra cosa è "essere autonomi nei processi di aiuto".

Questa inconciliabilità la si supera sdoppiando i contesti. Faccio un esempio: magari si può andare in part-time al comune e aprirsi uno studio per la libera professione.

Non so se mi spiego....................

Saluti.
Ugo Albano

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