Perché la figura dell'as è così sottovalutata?

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Dubbioso
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Perché la figura dell'as è così sottovalutata?

Messaggio da Dubbioso »

Me ne accorgo ogni giorno di più, in televisione si parla di questa professione solo quando strappa qualche bambino dalla famiglia, la gente nutre fortissimi pregiudizi nei confronti di questa figura.
Per non parlare della laurea in servizio sociale, quando dico a qualche conoscente che ho lasciato giurisprudenza per intraprendere questo corso di laurea mi guardano come se fossi un eretico o un pazzo.
A me piacerebbe davvero tanto intraprendere questa professione ma non è facile quando non c'è un riconoscimento da parte degli altri. I medici sono degli angeli e noi siamo (o almeno sarò) un ruba-bambini!
Tra l'altro mi sembra di capire che lo stipendio non è neppure comparabile alle responsabilità che si hanno, ma nessuno di lamenta?
Scusate il mio intervento un po' ingenuo ma vorrei avere dei pareri da voi

Leggete un po' i commenti in questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=Yk6R6JM6zpQ
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Nazg
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Re: Perché la figura dell'as è così sottovalutata?

Messaggio da Nazg »

Il punto è che come assistenti sociali ci si lamenta parecchio....forse sarebbe meglio lottare per migliorare la nostra immagine invece che piangersi addosso....
Io comunque credo nella professione e nella nostra capacità di cambiamento....
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Nuvoletta
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Re: Perché la figura dell'as è così sottovalutata?

Messaggio da Nuvoletta »

Dipende cosa intendi per professione sottovalutata, Dubbioso.
Per quanto riguarda il nostro stipendio sicuramente, e le ragioni sono molteplici. La principale però, secondo me, è stato il tardivo accesso alla formazione universitario (fine anni '80) e poi la formazione a livello triennale (nei servizi le professioni che hanno una formazione universitaria recente e triennale - es. educatori, infermieri ecc.- guadagnano come noi, e comunque tutti con stipendi equivalenti a chi accede con titolo medio superiore, perchè i contratti non hanno di fatto riconosciuto le lauree di primo livello; altra storia invece per chi ha la laurea quinquennale; inoltre le lauree triennali preparano a quelle che ancora oggi sono considerate delle semi-professioni, mentre i professionisti da sempre riconosciuti - avvocati, medici, psicologi,commercialisti,farmacisti, biologi - hanno la laurea quinquennale o più). E purtroppo questo sembra non essere compreso da tutta la comunità professionale che, in parte, ha contrastato la proposta di formazione quinquennale come in passato l'accesso alla formazione universitaria. In particolare gli studenti hanno contestato in modo molto deciso l'attuale proposta dell'Ordine di formazione quinquennale , probabilmente non rendendosi ben conto che (cercando di evitare ulteriori due anni di studi) così si cristallizzanoprobabilmente in un futuro (circa quaranta anni) di sottovalutazione economica e professionale a fronte di una competenza richiesta sempre più elevata e probabilmente non più garantita come in passato dai soli tre anni di formazione.
Per quanto riguarda le nostre competenze non lo credo. Diversamente non riuscirei a comprendere perchè le nostre sale d'attesa siano così piene, perchè ci lamentiamo dell'eccessivo carico di lavoro. Se i cittadini pensassero veramente che non siamo competenti e siamo solo dei ruba bambini, i nostri uffici dovrebbero "avere le ragnatele". Il problema, secondo me, è che siamo invece sopravalutati, anzi ritenuti/e dotati di poteri speciali, quasi sovrannaturali e competenti in tutto ( più o meno come la mamma quando siamo piccini). Ognuno di noi potrebbe raccontare di quanto svariate e complesse sono le richieste che ci vengono poste non solo dai cittadini, ma anche dagli stessi amministratori che ci fornisce di risorse limitatissime come fossimo in grado di creare dal nulla anche gli oggetti ( il cibo, le case, il denaro, il lavoro ecc.) oppure da altri professionisti quando non riescono a risolvere i problemi delle persone ( es. quando un paziente non risponde/accetta le cure psichiatriche/tossicologiche = è un caso sociale). Se accettiamo questi super poteri in breve pof! le persone scoprono che non siamo delle fate/maghi e si arrabbiano svalutandoci (la mamma ha la caramella e non vuole dramela perchè è cattiva, incapace ecc.) e noi ci arrabbiamo con loro ( pretendono e basta,ci sbolognano i casi difficili, ci considerano gli esecutori dei loro progetti irrealizzabili ecc.)e li trattiamo male ( la tipica assistente sociale becera)
Se invece lavoriamo bene rifiutando di essere onnipotenti , accettando di affrontare i problemi senza mollare mai,aiutando le persone (utenti, amministratori, professionisti) a comprendere che hanno gli strumenti e le competenze per risolvere le difficoltà, li convinciamo a mettersi in gioco tutti assieme e, attraverso il sostengo, l'orientamento e l'intervento mirato riusciamo veramente ad aiutarli a risolvere i loro problemi o quello dei loro pazienti cosa succede? Ci sarà l'articoletto sul giornale dove la signora Rossi ci ringrazierà di avergli salvato/cambiato la vita ( ai medici succede sempre, accidenti) o il professionista ci farà l'encomio per averlo aiutato ad indirizzare in altro modo il suo intervento professionale?. No non ci sarà , perchè se abbiamo lavorato veramente bene la signora Rossi, l'amministratore Verdi e lo psichiatra Bianchi sarà talmente orgoglioso del suo successo nella risoluzione del problema che si dimenticherà di noi ( ovviamente) e poi è anche molto seccante ammettere che c'è stato bisogno dell'aiutino di qualcun'altro per accorgerci che potevamo farcela da soli ( è anche un pochetto umiliante, sarebbe stato meglio essere salvati da superman).
E allora che fare, accettare passivamente questo ruolo sempre un po' "sfigato". Bè non credo.Dovremmo sempre dedicare parte del nostro tempo ( nei primi colloqui con gli utenti, nelle progettazioni con gli amministratori, nelle riunioni con altri professionisti) a raccontare la nostra professione ( scriviamolo noi l'articoletto raccontando il successo del nostro lavoro). Così forse riusciremo ad educare i cittadini all'utilizzo corretto della nostra professione presentandolo nel suo aspetto umano e non sovraumano.
Scusate la lunghezza.

Per Nagz evviva la password funziona! Grazie
Nuvoletta
pallaspina
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Re: Perché la figura dell'as è così sottovalutata?

Messaggio da pallaspina »

Non c'e' che dire, Nuvoletta... hai proprio colto nel segno, un intervento perfetto. Aggiungo solo due brevi cose: la prima, che questo giochetto di attribuirci l'onnipotenza é molto politico e ha la sua finalitá. É un modo di sbolognare le responsabilitá da parte del politico. Il paradosso é che la colpa la assumiamo NOI quando le risorse non ce le mette LUI; ma questo giochetto vale anche per esempio per il Tribunale minorenni, dove il giudice ci chiede il parere SOLO quando la patata gli bolle in mano (quando gli pare, decide da solo e se ne vanta pure) e quindi poi a fare il parafulmine ci saremo noi. Solo se e quando la nostra professione si renderá piú indipendente (come le vere professioni "liberali") riusciremo a uscire da tali giochetti. Indipendente significa che puó "vendere" anche fuori della pubblica amministrazione (come appunto gli avvocati, i medici, gli psicologi, persino gli infermieri e le ostetriche che pure hanno una formazione triennale, ma offrono ormai quello che spesso il settore pubblico non dá piú o non ha mai dato: attenzione personalizzata, medicina alternativa, spesso solo un ascolto attento e attivo).
La seconda, che purtroppo un certo paradosso é insito nella nostra professione e nel fatto che "non ci vengano mai a ringraziare". É un pó, come dire, autolesivo. Da una parte é bello, dall'altra.... quando ho cominciato a studiare psicologia, su un libro che parlava dello sviluppo morale ho trovato la chiave di quella inquietudine che quando lavoravo da a.s. mi faceva invidiare il collega insegnante, medico, psicologo, etc. che a volte (magari anche solo a volte) venivano ringraziati dall'utente. É che l'essere umano ne ha bisogno. "Aiutare" ha la sua controparte fisiologica nell'essere ringraziati, per lo meno a volte. Delle ricerche hanno dimostrato che aiutare senza MAI ricevere un grazie porta appunto al burn out, mentre ricevere grazie almeno a volte rinforza l'autostima personale. Alla fine, é una questione di sana autostima. Per caritá, mi direte, anche il volontario aiuta e non si aspetta nulla in cambio. Sí, ma ilo volontario é anche esente da tutto un coacervo di responsabilitá legali che noi invece abbiamo, ilo volontario quando non ha voglia stacca il cellulare e non risponde, il volontario ti puó anche dire: tesoro mio, oggi faccio i cavoli miei e non ti posso aiutare. Lo dico con cosgnizione di causa perché da anni faccio la volontaria seppure in campo sanitario e non sociale; prima di tutto ricevo tanti ringraziamenti per quel poco che credo di fare, secondariamente faccio quando e quanto voglio. Con molta amarezza posso dire che in 13 anni di serio lavoro da a.s., pur smazzandomi, ben pochi ringraziamenti ho ricevuto da utenti e amministratori, nonché colleghi di altre professioni... Ma questa ve la voglio raccontare: mi sentivo malissimo con la neuropsichiatria infantile, sentivo che tutte le dottoresse e le psicologhe erano aggressive nei miei confronti, mi sentivo perennemente sotto esame, si lamentavano sempre che "non facevo abbastanza" ecc. Quando me ne sono andata all'estero, la mia ex vicina di casa, che é una ex dipendente della neuropsichiatria, mi disse: "Sei molto rimpianta da tutte, perché eri una delle poche che si dava da fare, mi dicono". Questo é il nostro ingrato destino: bistrattati da "vivi", elogiati da "morti"? :shock:
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Re: Perché la figura dell'as è così sottovalutata?

Messaggio da Mac »

Io sono completamente d'accordo con Nazg. Basta criticarsi e piangersi addosso. Se le cose vanno migliorate, miglioriamole.
Io sono sempre dell'idea che ci è interessato a questo lavoro, chi ci tiene davvero, si impegna e non si lamenta. Si può essere preoccupati e critici, ma è quella rabbia che serve per lottare, non per crogiolarsi nel brodo. Altrimenti si deve cambiare strada.
Anche io credo nella potenzialità del cambiamento. Se non lo crediamo per la professione, come possiamo anche solo sperare di poter insegnare una cosa tanto delicata quanto importante agli utenti?

:wink:
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