"Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

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ugo.albano
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da ugo.albano »

Concordo.

Il forum è un'ottima occasione di confrontarsi e crescere, pur con i limiti del "non vedersi". Anche l'anonimato aiuta ad esporsi. L'equivoco però è sempre dietro l'angolo.

Grazie ad assistentisociali.org!
Ugo Albano

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pallaspina
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da pallaspina »

Io riflettendo su questa interessante discussione concludo pensando che veramente ogni persona e ogni situazione é unica e sarebbe da augurare a tutti, professionisti dell'aiuto e non, di potersi realizzare fuori da ingabbiamenti e costrizioni, con la leggerezza di cambiare strada e "riciclarsi" quando se ne senta la necessitá e se ne abbiano le caratteristiche. Io alcuni anni fa ho letto questo interessante libro http://www.erickson.it/Libri/Pagine/Sch ... emId=37629 (Il piacere di lavorare di Piccinino) e nello stesso tempo il libro "Il bambino che sei stato" di Missildine (sempre Erickson) é stato per me molto chiarificatore circa le dinamiche di molte scelte, anche quelle professionali.
A livello di contesti "pratici", quando leggo sui vari forum di assistenti sociali e psicologi che tuonano "non c'e' lavoro" e sono disperati, non posso non chiedermi: quale lavoro? lavoro fisso, lavoro a termine, lavoro pubblico, lavoro privato, lavoro libro-professionale, free-lance? lavoro per mantenere una famiglia di 5 persone o lavoro "per divertirsi" perché si hanno giá sufficienti mezzi di sussistenza? e dove? lavoro sotto casa o lavoro dall'altra parte della nazione o del mondo? con questo non voglio dire che TUTTI possano prendere armi e bagagli per spostarsi dall'altra parte del mondo per fare il lavoro dei sogni, ma che non si puó, anche qui, generalizzare.
Quello che spero e auguro é che la categoria sia sempre piú aperta e "creativa" (fuori da ogni equivoco sul termine!) per poter rompere certe dinamiche perverse che si sono venute a determinare nel corso degli anni.
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ugo.albano
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da ugo.albano »

Sottoscrivo, pallaspina.

C'è lavoro e lavoro. Inoltre dobbiamo ragionare nella dimensione postmoderna del lavoro: non è più "fatica" ma "realizzazione".

Il problema è che in Italia c'è ancora un concetto di lavoro-dolore. In particolare poi gli assistenti sociali, essendosi fissati sul lavoro pubblico (che sarà la loro morte, se non si svegliano un poco), confondono burocrazia con servizio sociale. L'esempio del nostro amico red è emblematico.

Se dai uno sguardo tra i link del mio sito (vedi sotto) troverai un portale "voglio vivere così": tutti italiani che scappano all'estero, spesso lasciando tutto. Io trovo questo fenomeno interessante, perchè fa capire che pure da noi FINALMENTE la gente vuole far giocare la creatività nel lavoro.

La creatività però non è immaturità o "vena artistica". Nel nostro campo si tratta di "reinventarsi" in un percorso dove quel che faccio io lo decido io e non il contesto. Se questo contesto è inoltre una burocrazia, il problema è quello di scindere le cose.

La creatività è necessaria nella libera professione, per esempio. Anzi, senza di questa si fallisce. Ma è una creatività pragmatica, non fatua. Si tratta, in buona sostanza, di lavorare ad un'idea imprenditoriale innovativa ed interessante. Ma non lo decidiamo noi, lo decide il mercato: se ci pagano funziona, sennò la creatività me la faccio fritta.

Ne stiamo parlando sempre su questo forum nella sezione apposita. Direi di finirla quà col quesito e, se volete approfondire la questione della creatività, passare al tema "servizio sociale e libera professione"

Vorrei concludere con un messaggio a red.

"Troppo creativo" per fare l'assistente sociale"?? In Prefettura certo che si. Nell'autoimprenditoria certo che no!
Ugo Albano

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Mac
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da Mac »

Neanche in Prefettura.
Nel corso del mio tirocinio in Comune, il mio supervisore, nella totale e disperata mancanza di risorse, è riuscita a mettere in piedi due progetti creati dal nulla nei quali nessuno credeva grazie al contatto con le associazioni di terzo settore più presenti sul territorio, e sono stati entrambi approvati.
Le idee all'inizio sembravano folli persino ai suoi colleghi, ma con fatica, impegno, e tanta tanta creatività e voglia di fare, ci sono stati buoni risultati.

La creatività esiste anche nel pubblico, più difficile da sperimentare, siamo d'accordo, ma esiste semplicemente perchè esistono persone creative e che non si arrendono, tenaci e combattive.
Non posso che portare avanti questo esempio, più che presente nella mia mente, e tentare di fare come lei.

O per lo meno provarci. Questo sicuramente!
Mac
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