"Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

pallaspina
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da pallaspina »

Non conosco "Precious, peró ai miei tempi appena tornavo dal lavoro mi mettevo a guardare "Giudice Amy" :mrgreen: e che dire, mi sarebbe tanto piaciuto prendere il posto di Maxine che non erogava MAI contributi economici ma faceva solo colloqui e visite domiciliari, aveva il tempo di ragionare sui casi davanti a un tazzone di caffé con il suo responsabile (a sua volta a.s. e non ragioniere o avvocato), stava in un bell'ufficio moderno e dignitosamente arredato (e non con i mobili a pezzi come il mio) e non aveva gente che ogni 5 minuti bussava alla porta interrompendola :D
Comunque, a parte il fatto che il ruolo in Prefettura é secondo me molto particolare, alcuni aspetti sono effettivamente connaturati al nostro ruolo almeno in Italia. Se ad esempio andassi a lavorare come operatore in casa famiglia o in Caritas, il discorso forse sarebbe a te piú conono.
A presto
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Mac
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da Mac »

Io non starò qui a raccontare la mia bellissima esperienza, soprattutto perchè non credo serva a te, Red86. Mi piacerebbe farlo, e spesso nel forum l'ho fatto, ma credo sia più importante in questa sede dirti altro. Quello che a te serve è capire, certo con l'aiuto di chi potrebbe guidarti in questa riflessione, come chi ha vissuto problemi uguali a tuoi. E' che di fronte ai problemi, come sai, non tutte le soluzioni posson andar bene per tutti.
E' difficile, mi rendo conto, continuare a "fidarti" di una professione che finora ti ha deluso nelle aspettative (per ciò che hai conosciuto), e infatti io non ti dico che fai male ad allontanarti. Non difendo in modo assolutistico la professione, non mi sembra davvero un atteggiamento adulto. Quello che mi sento di dirti, invece, è di non allontanarti se senti che potrebbe ancora far parte del tuo percorso. Se l'hai scelto, e l'hai scelto consapevolmente, avrai delle motivazioni che ti hanno spinto. Forse è più impegnativo cercarle e la realtà che hai incontrato con ti aiuta, ma qualcosa puoi fare.
Anche solo per capire che questa non è la strada, che quella giusta è un'altra. Ma non farti prendere dalle sensazioni del momento.
Io credo che ogni scelta vada ponderata, ed affrontata consapevolmente ma serenamente, una volta presa.

Credo che chi affronta in modo veemente un discorso sia ancora incerto sul proprio percorso. Tu datti tempo, il tempo che merita e che meriti. Poi vedrai. Datti la possibilità di continuare a conoscere e sperimentare, ovunque questo ti porti.

Mac
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da pallaspina »

Sai cosa stavo pensando, Mac? che secondo me quello che manca in generale in Italia é un'analisi vocazionale fatta bene. Quello che voglio dire é che bisognerebbe assessorare tutti gli studenti in uscita dalle scuole superiori circa la loro strada futura. Adesso non so come funziona, ma ai miei tempi (1992) praticamente la scelta universitaria era molto dovuta al caso. Magari scarti alcune possibilitá a priori e ti dirigi ad alcune che, se una persona competente ti supportasse, invece scarteresti. L'esperienza dei miei tirocinanti lo conferma, e questa analisi motivazionale sarebbe alquanto imprescindibile per chi pensa di svolgere una professione di aiuto. A me fa alquanto paura che a nemmeno 20 anni debba scegliere la strada della tua vita. Buon per quelle persone che giá a 6 anni sanno che faranno il medico o l'ingegnere, perché io non sono mai stata cosí. Il fatto di capire "dopo" che la strada non era quella ha delle ripercussioni pesanti: non sempre si hanno le opportunitá di cambiare come l'ho avuta io grazie a una situazione contingente e quasi casuale, inoltre cominciare un percorso diverso in etá matura, se da una parte ti dá una marcia in piú, dall'altra ti taglia alcune chances per oggettivi problemi anagrafici e situazionali (io per esempio, con 3 figli piccoli, non potró seguire il master che sognerei davvero, perché richiede una frequenza praticamente a tempo pieno: a 24 anni certo che avrei potuto). Dunque magari, se io avessi avuto un professionista serio accanto, o a scuola, o al centro di orientamento giovani dove solo ti fotocopiavano i piani di studio delle facoltá... magari sarei andata diretta a psicologia, forse, chi sa.... perché magari io non sono davvero adatta al 100 per cento per questo lavoro, mentre invece magari, che so, quello che fa soffrire me, per te e per altri é qualcosa di assolutamente irrilevante... non so, é una riflessione che mi porto dietro da anni....
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Mac
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da Mac »

Io ti capisco Pallaspina, e credo fermamente che dovrebbe esserci un filtro attitudinale. Non credo sia semplice a 19 anni decidere il proprio futuro, e forse non è proprio così che deve andare perchè è ancora presto, ma sicuramente i ragazzi andrebbero guidati nella consapevolezza che la scelta è comunque molto importante. Io stessa non posso dire di aver iniziato questo percorso con la stessa determinazione e convinzione che possiedo ora: l'ho scelto perchè interessata alle materie e perchè legata al concetto di aiuto date alcune mie esperienze in contesti informali. La consapevolezza è nata poco a poco, e sono stata fortunata a vederla consolidata e ampliata nel tirocinio.
Il tirocinio è la prova del 9, e non gli vien data la giusta importanza. Tutto dipende dalla sede (non tutte sono uguali, fare tirocinio in un luogo in cui la figura dell'assistente sociale vale molto molto poco non è formativo a mio avviso, o quantomeno da' un'immagine molto distorta), ma anche dalla fortuna nell'incontrare un supervisore che davvero è in grado di guidarti alla professione.
Alcuni miei compagni hanno abbandonato il corso perchè "è meglio fare l'avvocato". Rimango sempre un po' allibita da queste motivazioni, perchè le due professioni non sono in alternativa. Sono davvero diverse, e non capisco come abbiano potuto scegliere "tanto per". Ma è avvenuto, per loro stessa ammissione, come dici tu.
A questo punto mi dico che l'importante è che se ne siano resi conto, sia per loro che per gli utenti.
Voglio dire che ci possono essere mille motivi per cui non sentiamo più nostro un percorso, anche quando non l'avremmo mai detto, come nel tuo caso, ma succede, è giusto così. E' giusto essere sinceri.
Sicuramente un filtro attitudinale sarebbe utile, necessario anzi. Anche se temo che, anche se venisse realizzato, si ridurrebbe ad una procedura banale della serie "perchè vuoi fare questo lavoro?"
Utili sarebbero magari corsi più lunghi che introducono alla professione, ma adesso sì che sto parlando di utopia pura!
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da Red86 »

Credo che l'assistente sociale, vista la responsabilità che comporta, sia un lavoro da intraprendere solo se si è spinti da un'enorme passione. In caso contrario è bene riflettere se è davvero la strada giusta, come sto facendo io. A proposito di ciò che dicevi Mac, ho conosciuto molte persone che da giurisprudenza sono passate a servizio sociale e viceversa, in Italia sembra esserci un collegamento netto tra l'ambito forense e quello del servizio sociale. Molti corsi di laurea in servizio sociale nascono all'interno della facoltà di giurisprudenza, come da me. Credo sia proprio a causa dell'inquadramento della professione in un certo ambito, soprattutto giuridico. Da noi in Prefettura, pur non essendo un vero assistente sociale, c'era un collega laureato in giurisprudenza che faceva i nostri stessi colloqui, faceva esattamente il nostro stesso lavoro, perchè la normativa parlava di "delegati del Prefetto", senza specificare nè nominare esplicitamente gli assistenti sociali. Però lui aveva una marcia in più perchè era espertissimo di legge e quindi spesso riusciva ad aiutare tramite la sua approfondita conoscenza di cavilli burocratici! :mrgreen: Non vi dico lo sdegno (pure giustificato) di molti assistenti sociali là nei confronti di costui, anche se nella maggior parte dei casi andavano ad elemosinare chiarezza in merito a dettagli della normativa! :roll: Trovavo la situazione abbastanza paradossale....
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da pallaspina »

Non sarebbe cosí impossibile, se mettessero un pó di psicologi a modo dove devono stare, visto che c'e' tutta un'area che si occupa appunto di queste valutazioni, ci sono indicatori, ci sono metodi (anche se chiaramente bisogna interpretare i risultati in maniera non rigida, ma questo un buon professionista lo deve sapere). Peró é chiaro che ci vuole tempo (e soldi). Al di lá di questo, io sono approdata alla professione con le tue stesse motivazioni, anche se ero stata messa in guardia sul fatto che l'assistente sociale non é lo stesso che educatore, operatore sociale ecc., perché il mio modello era un pó l'operatore del Gruppo Abele, per capirci. Comunque le motivazioni cambiano con la maturazione e con le esperienze e io ho avuto la fortuna e l'opportunitá, a parte di avere bambini, di maturare a fondo l'esperienza di maternitá coniugandola con un percorso formativo di counsellor in ambito di allattamento e maternage. A questo punto devo dire che la dissonanza l'ho sentita proprio forte. Non voglio dire che fossero due cose opposte ma diverse sí, come setting, come obiettivi, come argomenti anche. Per esempio io potrei fare un'ulteriore formazione per diventare professionista di questo settore (adesso sono volontaria) ma per farlo devo necessariamente avere un titolo sanitario, cosa che servizio sociale non é e psicologia, invece, sí (giá, é considerata professione sanitaria, in generale). Quindi, una innocente idea di "dare qualche esame di psicologia per arricchirmi come a.s." mi ha portato davvero lontano. Adesso quello che mi succede é che prendo in prestito volumi di neuropsicologia per approfondire, ma se devo pensare di leggere cose come la legislazione, mi viene il vomito. Eppure, quando studiavo servizio sociale, le leggi mi piacevano pure.
La formazione in servizio sociale é stata veramente una pietra angolare che spiega un incredibile successo accademico attuale :lol: e credo che sempre cercheró un'integrazione con questo aspetto, ma ora voglio veramente fare altro, voglio specializzarmi nel campo perinatale (e qui é un bel casino, perché le formazioni specifiche sono pochissime) e nella psicoterapia vivenziale, e se devo dire cosa mi sento, non mi sento assistente sociale ma "social worker" (la distinzione non é solo uan traduzione, é sostanziale, come sapete).
Per quello penso che Red abbia ancora delle buone chances da questa formazione e anche da questa professione. Inoltre oggi (per quello che vedo) di formarsi non si smette veramente mai, perché viviamo in una societá fluida che continuamente richiede nuove competenze ed é come un pó con i calcolatori :mrgreen: , quando hai conseguito un titolo é giá ora di aggiornarlo perché le cose che hai studiato sono giá obsolete. Per questo la cosa piú triste che ho vissuto non é vedere colleghi (tra cui io) che cambiano strada, quanto vederne altri che dicono: bé, ho studiato 3 anni ed é piú che sufficiente, adesso faccio l'impiegato fino alla pensione, non mi piace ma in qualche modo il mutuo lo devo pure pagare (la qual cosa é verissima, ma dire questo a 35 anni, senza nemmeno intravedere lo stimolo di un cambiamento, é davvero triste).
Buona giornata!
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da pallaspina »

Red86 ha scritto: Non vi dico lo sdegno (pure giustificato) di molti assistenti sociali là nei confronti di costui, anche se nella maggior parte dei casi andavano ad elemosinare chiarezza in merito a dettagli della normativa! :roll: Trovavo la situazione abbastanza paradossale....
Ecco Red, questa é una delle cose che non mi piace della nostra categoria, ovvero l'invidia nei confronti altrui. Perché prendersela con un collega giurista che sa bene il suo ambito? lavori come a.s. in Prefettura e vuoi migliorarti? fai un Master in temi giuridici, che cavolo. Spesso noi sembriamo quei bambini piccini piccini che non vogliono fare i compiti, peró non vogliono che li faccia nemmeno Gigetto che é tanto secchione che la maestra lo loda sempre, e allora facciamo i dispetti a quell'antipaticone di Gigetto. Il giorno che i miei colleghi hanno saputo che mi ero iscritta a psicologia (senza dire nulla a nessuno ero andata a fare l'esame di ammissione a Firenze), sono stata accolta da: ma che lo fai a fare? tanto é inutile, a cosa ti serve, e poi lavorando non potrai fare il tirocinio. Solo una si é complimentata sulla scelta pensando anche all'arricchimento professionale che ne sarebbe potuto derivare. Questo atteggiamento che tu tanto bene hai descritto lo vedo tanto, tanto, tanto nella nostra categoria, e scommetto che le gelose sono tutte donne (vero???):
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da Red86 »

In effetti i commenti acidi li ho sentiti dalla controparte femminile! :mrgreen: Io pensavo che in quell'ambito (ripeto in quell'ambito, sennò qualcuno mi fucila :mrgreen: ) ci stesse meglio uno con le sue competenze, visto che l'80% del colloquio era incentrato sulla descrizione dettagliata e consapevole della normativa e di possibili sue ramificazioni. E poi questa persona, durante i colloqui, si metteva pure, come gli assistenti sociali, a parlare degli aspetti negativi della dipendenza sul piano della salute psichica e sociale. Quindi la cosa si commenta da sola. Là dentro sentivo un po' troppo la necessità da parte degli a.s. di affermare a tutti i costi l'importanza della loro presenza, quando poi nei fatti l'intervento era mutilato dalla normativa, e quindi c'era poco da lamentarsi. Poi nn sopportavo quando il mio supervisore, di fronte ai miei dubbi mi diceva cose del tipo: "beh ma noi non siamo medici, quindi non possiamo curare o riabilitare, non siamo psicologi, quindi non possiamo fare consulenza psicologica, non siamo esperti di legge, quindi di quegli aspetti se ne occupano gli avvocati, qua si tratta di mediare fra l'utente e il servizio, di inviare all'intervento più giusto". Tutto ciò mi suonava come estremamente limitante.... :cry:
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da pallaspina »

Red, concordo con Ugo che forse in quel servizio c'era un pó di confusione (sarebbe interessante analizzare alcuni aspetti organizzativi, il clima, la cultura, ma mi limito a opinare come assistente sociale - che figata avere il doppio cappello :mrgreen: ). Allora, in molti ambiti del settore pubblico c'e' questo vizio di sconfinare: nel mio Comune all'ufficio casa c'erano amministrativi che gestivano colloqui. Questo puó accadere o quando i ruoli e le competenze non sono ben definiti, o quando il soggetto ha un suo problema personale e ci mette del suo (e comunque, il sistema glielo permette, quindi si ritorna alla variabile organizzativa). Un amministrativo puro deve fare quello, e stop. :mrgreen: L'amministrativo che entra sulo personale e si mette a fare l'assistente sociale fa solo un gran casino perché poi non é capace di gestire certe dinamiche e per anni nel mio settore c'e' stato il leit-motiv dell'ufficio casa ("vogliamo l'assistente sociale") perché ogni giorno qualche utente rovesciava una scrivania. E perché? perché gli amministrativi non stavano al loro posto. Qualcuno di voi, mi pare David, aveva proprio scritto sull'assurditá del fatto che ogni professione, invece di fare il suo, vuole fare "altro". Se ci fosse una buona integrazione dell'equipe, il giurista farebbe il giurista, l'a.s. farebbe l'a.s. e la sinergia di tutto questo condurrebbe a una risposta ottimale per la persona-utente. Risiamo alle solite: io ho lavorato con tanto privato sociale (strutture, case famiglia, ecc.) e non ho mai visto l'educatore parlar male dello psicologo o lo psicologo fare lo sgambetto all'assistente sociale. Tutti uniti facendo muro comune, e che muro. Magari questo succedesse nel pubblico!
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da pallaspina »

Red86 ha scritto:: "beh ma noi non siamo medici, quindi non possiamo curare o riabilitare, non siamo psicologi, quindi non possiamo fare consulenza psicologica, non siamo esperti di legge, quindi di quegli aspetti se ne occupano gli avvocati, qua si tratta di mediare fra l'utente e il servizio, di inviare all'intervento più giusto". Tutto ciò mi suonava come estremamente limitante.... :cry:
1) non possiamo CURARE ma possiamo "to take care", assessorare in un percorso (la scelta finale é poi sempre dell'altro: io lo informo correttamente e lo sostengo);
2) non possiamo fare consulenza PSICOLOGICA ma possiamo fare consulenza psico-sociale (che é praticamente il 90% della funzione dell'a.s., se andiamo a cercare la definizione della professione);
3) non dobbiamo INTERPRETARE la legge ma siamo investiti dalle leggi (sará l'avvocato che, buon per lui se gli piace, andrá a discutere col giudice se l'imputato aveva la quantitá minima, o no, o se c'e' una prescrizione in atto, ma noi operiamo in virtú di una legge dello Stato (perché a volte, soprattutto in ambito minorile, sembra che siamo dei pazzi che si divertono a torturare le famiglie... poi se muore un bambino per maltrattamenti tutti a lamentarsi che dovevamo intervenire... mah....).
Comincio a capire perché il mio tirocinante ha avuto questo successo folgorante :mrgreen:
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da ugo.albano »

Io, dopo trent'anni di servizio più che variegato, noto questo: da una parte c'è una forte tendenza corporativistica, nel senso che ogni professione fa "gruppo", dall'altra, al contrario, il lavoro richiede persone eclettiche, pluricompetenziali.

Pallaspina, da quello che scrivi tu lo sei, non a caso hai fatto innamorare il tuo tirocinante della professione, non a caso stai migrando verso lidi lavorativi a te più consoni, pur non rinnegando il pregresso.

Ragazzi, quà a Forlì abbiamo quasi 40° ed io non connetto più. Vi lascio con una battutaccia:

"caro Red, dicci come ti chiami ed in che università sosterrai l'esame di stato. Io e pallaspina ti verremo ad esaminare e ti faremo il "mazzo". :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: (battutaccia ipersudista)

Buona domenica. Hasta la vista, pallaspina!!
Ugo Albano

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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da pallaspina »

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da Red86 »

Viste le premesse, preferisco non rivelare la mia identità! :mrgreen: Credo che lei Signor Albano il mazzo dopo tutto questo discorrere me lo farebbe realmente! :mrgreen: Quanto a pallaspina, vorrei aver fatto il tirocinio con te! :D
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da Nazg »

magari dalle discussioni piuttosto accese su questo forum possono nascere delle amicizie! :lol:
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Re: "Troppo creativo" per fare l'assistente sociale...

Messaggio da Mac »

L'importante è tenere sempre la mente aperta, chiedere, informarsi, riflettere e...cercare comunque di essere fiduciosi!
:)

:wink:
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