inizio a dubitare sulle competenze "specifiche" che può avere un neo-laureato della triennale siano sufficienti per lanciarsi nel mondo libero professionale.ugo.albano ha scritto: Insomma, dall'idea al prodotto c'è la competenza specifica. Nella vostra "borsa degli attrezzi" che avete?
quindi la libera professione può essere una scelta efficace ed efficiente, ed economicamente vantaggiosa, solo se:
- l'a.s. è specializzato in un ramo particolare (che sia la laurea specialistica o altre modalità formative è indifferente)
- ha alle spalle un percorso lavorativo che gli ha consentito di acquisire ulteriori elementi per arricchiere il suo bagaglio professionale
dopo questo passaggio, riflettiamo, chi ha già esperienza è (sono ipotesi!):
- un dipendente pubblico a tempo inteterminato quindi è difficile che molli un lavoro certo per l'incerto
- un dipendente pubblico a tempo indeterminato che ha fatto carriera quindi è ancora più difficile che molli la sua posizione
- un collega che ha lavorato nel pubblico per anni con contratti a scadenza...forse non è così capace di fare il libero professionista se si ostina a tentare concorsi pubblici e non li passa...
- un collega che arriva alla professione in tarda età dopo aver lavorato nel sociale in altre forme
ehm...quanti di questi potrebbero fare faville nel sociale?
che opportunità ci sono per i giovani "inesperti"?