Assistenti sociali specialisti che non si sentono manager

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Nazg
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Assistenti sociali specialisti che non si sentono manager

Messaggio da Nazg »

Continuando sulla scia delle domande proposte da Ugo Albano nel video http://www.youtube.com/watch?v=ORrSc3yrul4
chiedo a tutti:
"Perchè gli assistenti sociali non si concepiscono come manager, nonostante la laurea magistrale?"

Io propongo delle possibili risposte:
- perchè la maggioranza dei laureati magistrali non trova lavoro come dirigente
- perchè la laurea magistrale per molti è solo una copia della triennale
- perchè l'assistente sociale acquisisce purtroppo nel corso degli studi più una forma mentis da dipendente pubblico che da imprenditore di se stesso

Ora dite la vostra! :wink:
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Mac
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da Mac »

...continuo l'elenco di Nazg:

- perchè gli assistenti sociali pensano che manager abbia un significato negativo, legato ad una dimensione più burocratica e lontana dalle logiche del lavoro sociale in senso stretto (contatto con l'utenza)
- perchè anche se hanno concluso la specialistica, preferiscono continuare a chiamarsi assistenti sociali specialisti, in una logica di continuità con gli studi/lavoro svolti fino a quel momento
- perchè è già un miracolo che l'opinione pubblica e in generale la comunità dia risalto alla professione di base, figuriamoci al ramo specializzato
- perchè gli assistenti sociali credo si percepiscano come professionisti che lavorano per e con le persone, al loro livello, e qui si ritorna al punto 1
Zuccherina
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da Zuccherina »

alcuni hanno difficoltà persino a definirsi "Dottori"...figuriamoci....che tristezza!!!!!!! :(
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§Butterfly§
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da §Butterfly§ »

Zuccherina nel leggere la discussione, hai anticipato il mio pensiero....

Firmarsi con Ass. sociale dott.ssa Nome e Cognome non è blasfemo e non si pecca neanche di presunzione, siamo dei professionisti anche noi!!!!

Anche in queste che possono apparire piccollezze si trasmette un'immagine della nostra professione!!!!

comunque è una mezza verità, nel senso che proprio in questo periodo vedo scene tragicomiche per conquistare una posizione organizzativa... quindi prendendo come esempio tale situazione mi vien da pensare che la volontà di far carriera, di ricoprire ruoli di coordinamento e dirigenziali c'è, ma quanto spazio ci viene realmente lasciato? Fino a che livello?
E quanto incide su questo il binomio professionista vs politica?
@@@-- Non hai coraggio, se non hai paura!!! --@@@
Randolph Carter
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da Randolph Carter »

Dal mio punto di vista, però, la funzione manageriale non si identifica pienamente con quella dell'assistente sociale specialista, anche se si tratta di una competenza espressa fra quelle a lui appartenenti.
Sono vere diverse ragioni che avete citato, in particolare il fatto che la Professione ha fra i suoi punti cardine di riferimento il valore della solidarietà, che mal si concilia con gli aspetti riguardanti la questione delle pure e semplici compatibilità economiche da far rispettare. Ma la questione più importante secondo me è che la laurea magistrale, la quale dà accesso al titolo di A.S.S., dà solo delle nozioni limitate di gestione economica concreta o di management professionale. Voglio dire cioè che di per sè la laurea magistrale (almeno nel programma di studi che ho fatto io) non è in grado, da sola, di dare delle competenze tali nelle materie economiche che possano permettere la funzione manageriale, intesa nel vero significato del termine. Occorrerebbe comunque frequentare qualche master o qualche scuola di specializzazione.
Ad esempio chi si candida per ricoprire la figura di Direttore Generale di una ASL deve avere delle competenze manageriali lì sì davvero spiccate. Io credo che un A.S.S. non abbia assolutamente la necessità di una formazione così altamente specialistica come quella che occorra per dirigere una ASL, e che piuttosto bisognerebbe rendere più formativo e specifico il corso di laurea specialistico.

E quindi, riagganciandomi al tema del mancato inquadramento della figura dell' A.S.S., io credo che sia mancata totalmente una valutazione preliminare sull'effettiva collocazione che questa figura può ricoprire in un determinato servizio. L'idea è in realtà ottima e suggestiva (io ad esempio mi sono iscritto solo alla specialistica di Servizio Sociale e ho fatto direttamente l'esame per l'iscrizione all'albo A, perchè mi interessava particolarmente l'ambito delle politiche sociali in senso generale più che il servizio sociale tradizionalmente inteso) quella di formare appunto degli specialisti della progettazione e organizzazione dei servizi, ma forse si è fatto il classico passo più lungo della gamba.

Ripeto, secondo me la responsabilità di sbrogliare questa matassa non spetta tanto all'ambito soggettivo del singolo A.S. (e cioè rispondendo a domande quali come egli si percepisce professionalmente, oppure se fosse in grado di gestire un servizio facendo ricorso più al fattore economico che a quello valoriale ecc.) ma prima di tutto all'ambito dirigenziale a livello nazionale e ai diversi ordini regionali. La riforma è stata fatta a quei livelli. Se d'altronde non ci sono ad esempio concorsi pubblici che richiedano la figura dell'A.S.S, la questione non può certo essere risolta dal singolo professionista, perchè evidentemente non c'è proprio presenza di domanda qualificata.
Randolph Carter
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da Randolph Carter »

Tanto per fare un esempio e rimanendo a qualcosa che esiste già, l'ambito dei Piani di Zona è secondo me un settore che potrebbe rappresentare già adesso una collocazione più esclusiva e specifica per l'A.S.S. perchè presuppone una organicità ed una unitarietà a livello progettuale che meglio si identificano con un lavoro di pura scrivania o dirigenziale. Ed è al limite sbagliato sovraccaricare della realizzazione e della gestione dei PdZ gli stessi assistenti sociali che sono già oberati dal lavoro della sola gestione dei servizi tradizionali dei Comuni.
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da Nuvoletta »

L'assistente sociale specialista non si sente un manager, perchè non lo fa.
Ma scusate, i Responsabili dei vostri enti li considerate dei manager perchè prendono decisioni ponderate, fanno scelte strategiche, sanno organizzare? Oppure perchè sono lì.
La nostra Magistrale non ci forma è vero, ma i nostri manager che formazione hanno?
Il problema secondo me è che la nostra formazione e la nostra posizione contrattuale non ci permette di diventare dirigenti e di conseguenza non siamo nella posizione e nel ruolo per poter esercitare la nostra capacità organizzativa ( scusate , ma almeno noi di organizzazione ne sappiamo qualcosa, mentre es. medici, psicologi, laureati in giurisprudenza non ne sanno nulla e sono dirigenti) nè in quella per essere scelti per una progressione per ilivelli alti perchè questa è riservata ai dirigenti.
Invece di domandarci perchè non ci sentiamo manager, domandiamoci come fare per accedere alla dirigenza, partendo dalla formazione ( dove vogliamo andare se come professionisti siamo dei triennalisti e della nostra magistrale non gliene importa nulla a nessuno?)
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da italo_da_b »

Tutta colpa dei nostri matusa degli anni 60-70 che non volevano che a Padova si formasse qualcuno che scatenasse le loro invidie. E poi la professione ha perso autonomia nei confronti delle accademie che fanno marketing nei confronti della specialistica. Ma devo sempre ripetermi, accidenti!
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da Nuvoletta »

Prova a spiegarti ancora una volta,per favore. Non ho capito cosa intendevi dire.
Ciao
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Nazg
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da Nazg »

italo_da_b ha scritto:Tutta colpa dei nostri matusa degli anni 60-70 che non volevano che a Padova si formasse qualcuno che scatenasse le loro invidie. E poi la professione ha perso autonomia nei confronti delle accademie che fanno marketing nei confronti della specialistica. Ma devo sempre ripetermi, accidenti!
Italo
Non ho capito il passaggio dei matusa patavini :shock:
Mi pare che la specialistica di servizio sociale non sia poi così zeppa di colleghi ass.soc....ci sono prevalentemente studenti neo-laureati che vanno avanti per inerzia (e ultimamente perchè c'è la crisi economica, quindi visto che non si lavora si studia...) e in alcuni casi ci sono più laureati provenienti da altri corsi triennali...
La grande zampata è stata fatta dall'Università di Trieste che con il quarto anno sperimentale si è accaparrata colleghi (e le loro tasse) da tutta l'Italia :lol:
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italo_da_b
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Re: Assistenti sociali specialisti che non si sentono manage

Messaggio da italo_da_b »

Ciao a tutti,
in base ai miei studi, il servizio sociale ha perso molta strada negli anni '50 e '60, travolta prima dai sociologi e poi dalle altre professioni del sociale. L'albo non serve a nulla se non a garantire l'allocazione pubblica, visto che i colleghi continuano ad essere maltrattati dagli utenti e gli studenti dai docenti. Quelli aass se ci sono non hanno, il più delle volte, i titoli per farlo (a malapena hanno concluso la triennale). I consigli di facoltà che hanno il potere di modificare i syllabus dei corsi di laurea non muoveranno un dito perchè sanno di essere in concorrenza con noi. Lo so che può sembrare una visione pessimistica ma al momento non vedo altre strade se non spingere per una maggiore liberalizzazione dalle nostre parti.
italo
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