come opporsi a un'assistente sociale
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ciao io lavoro per una cooperativa sociale e parte dei miei casi sono supervisionati da un'assistente sociale. nell'ultimo mese ho avuto difficoltà a svolgere il mio ruolo di educatrice perchè l'a.s. ha trattato questi casi come casi personali spesso anche facendo finta di niente in condizioni di emergenza di minori...ora mi chiedo...come mi dovrei comportare??premetto che io stessa vorrei fare un corso per ass.sociale.
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Re: come opporsi a un'assistente sociale
L'ass.soc. è della coop? non hai un referente o un superiore con cui parlarne?
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Re: come opporsi a un'assistente sociale
Cara Lisetta,
il quesito mi sembra mal posto. Ci si oppone ad un'autorità, non ad un professionista.
Se nella trattazione dei casi tra educatore ed assistente sociale SI PARLA, non è che uno comanda e l'altro esegue.
Inoltre la collaborazione si sviluppa attorno al "progetto educativo", con obiettivi condivisi e con ruoli ben chiari. Lo stile, in ciò, è la collaborazione.
Ora occorre precisare che, se esiste un mandato giudiziario, ci possono essere degli obiettivi particolari. Ad ogni caso il progetto che ne consegue non può prescindere da obiettivi che DEVONO essere condivisi. Senza questo metodo di lavoro può succedere che ci siano "percezioni" (e tali sono) di abuso o di incompetenza.
La soluzione? NE PARLI con l'assistente sociale.
Se, come Lei dice, vuole fare questo lavoro, IMPARI ad essere trasparente nei rapporti lavorativi. Se ha bisogno di parlare con noi e non con il responsabile dei casi a Lei affidati, qualche problemino, credo, c'è!
Ugo Albano
il quesito mi sembra mal posto. Ci si oppone ad un'autorità, non ad un professionista.
Se nella trattazione dei casi tra educatore ed assistente sociale SI PARLA, non è che uno comanda e l'altro esegue.
Inoltre la collaborazione si sviluppa attorno al "progetto educativo", con obiettivi condivisi e con ruoli ben chiari. Lo stile, in ciò, è la collaborazione.
Ora occorre precisare che, se esiste un mandato giudiziario, ci possono essere degli obiettivi particolari. Ad ogni caso il progetto che ne consegue non può prescindere da obiettivi che DEVONO essere condivisi. Senza questo metodo di lavoro può succedere che ci siano "percezioni" (e tali sono) di abuso o di incompetenza.
La soluzione? NE PARLI con l'assistente sociale.
Se, come Lei dice, vuole fare questo lavoro, IMPARI ad essere trasparente nei rapporti lavorativi. Se ha bisogno di parlare con noi e non con il responsabile dei casi a Lei affidati, qualche problemino, credo, c'è!
Ugo Albano