Pagina 1 di 1

testamento biologico

Inviato: lun, 25 ago 2008 - 7:07 pm
da nicolaos
Mesi fa ho pubblicato il mio primo articolo su di un tema eticamente sensibile: il testamento biologico. In Italia si attende da tempo una legge, 15 anni, mentre nel resto di Europa si è gia legiferato.

Indicato con l’espressione inglese living will, è tradotto con molteplici forme: testamento biologico, testamento di vita, direttive anticipate, volontà previe di trattamento, carta dell'autodeterminazione. Il tutto per indicare come una persona possa autodeterminarsi, prima che particolari situazioni mettano a rischio la propria vita.

Pertanto, dati gli ultimi avvenimenti, il caso Welby, il caso Nuvoli, il caso Eluana Englaro, Vincenza Santoro Galani, Paolo Ravasin, mi sono chesto come queste vicende potessero interessare il servizio sociale.

Il codice deontologico dell’assistente sociale pone tra i principi della professione l’autodeterminazione delle persone. Così recita all’articolo 11:
“L’assistente sociale deve impegnare la sua competenza professionale per promuovere la piena autodeterminazione degli utenti e dei clienti, la loro potenzialità ed autonomia, in quanto soggetti attivi del progetto di aiuto.”

Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate voi di questo spinossimo tema, e come vi muovete sul terreno dell'operatività con chi si trova alle frontiere della vita per patologie inguaribili. Io ho lanciato delle idee.
http://blog.assistentisociali.org/servi ... ociale.htm

http://digilander.libero.it/niki.martinelli

Sarebbe interessante lanciare su questo forum un dibattito

Re: testamento biologico

Inviato: dom, 07 set 2008 - 4:46 pm
da ugo.albano
Il testamento biologico è uno degli strumenti tramite il quale l'assistente sociale potrebbe avere un altro compito nel campo della non autosufficienza.

Del tema però non se ne parla tra assistenti sociali.

Ne parleremo a Torino il 10 ottobre in un convegno nazionale (se andate al'area "eventi" trovate il post).

Ugo Albano

Re: testamento biologico

Inviato: dom, 07 set 2008 - 5:17 pm
da nicolaos
Non solo per la non autosufficienza.
Da autosufficienti, e soprattutto da giovani, bisogna cominciare a pensare come ciascuno vorrebbe concludere il proprio percorso di vita. Se uno malauguratamente dovesse trovarsi nella incapacità di intendere e di volere, saranno altri a decidere per lui: medici, familiari. Interpreteranno costoro la sua volontà?
Per questo il testamento biologico assume un ruolo promozionale ed educativo, perchè obbliga ciascuno di noi a interrogare se stesso su questi temi, forse poco allegri, ma davvero esistenziali. Ne va del nostro futuro. Molti dei giovani, in stato vegetativo permanente oramai da anni, a causa di incidenti automobilistici o motociclistici, se avessero potuto esprimere prima le loro volontà di fine vita, e soprattutto se ci fosse una legge........
Questi aspetti li approfondiremo a Torino il 10 ottobre