Assistente sociale nel comune

lalla
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Assistente sociale nel comune

Messaggio da lalla »

Ciao a tutti, vorrei un consiglio. Il 23 luglio dovrò sostenere l'orale dell'esame d stato sezione B. e m hanno detto che tra le tante domande, chiederanno anche del tirocinio. Ora mi chiedo, io ne ho fatti due al Comune, ma poco produttivi, dove oltre a fare fotocopie e un paio d visite domiciliare per evasione scolastica, nient altro. Se m chiedono, io cosa rispondo? Magari potete darmi delucidazioni sul ruolo dell'ass.soc nel Comune e casomai "invento"...
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ugo.albano
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da ugo.albano »

Cara Lalla,

gli errori si pagano sempre nella vita, prima o poi.

C'è modo e modo di fare il tirocinio. "Accumulare ore" (facendo fotocopie) e per strappare i CCFFUU oppure PRETENDERE un percorso di acquisizione di competenze sono due cose diverse.

Se "fare fotocopie" non è formativo, dovevi già all'inizio chiedere di farlo altrove.

Che dirti? Portare all'esame di stato una "pratica svuotata" è indice di non avvenuta professionalizzazione.
Ugo Albano

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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da tabellina »

lalla ha scritto: Ora mi chiedo, io ne ho fatti due al Comune, ma poco produttivi, dove oltre a fare fotocopie e un paio d visite domiciliare per evasione scolastica, nient altro. Se m chiedono, io cosa rispondo? Magari potete darmi delucidazioni sul ruolo dell'ass.soc nel Comune e casomai "invento"...
Ciao Lalla,
a parte effettivamente la poca profesionalizzazione (il tirocinio è fondamentale per poi lavorare), in questo tirocinio, a parte fare fotocopie e due visite domiciliari, avrai fatto pur altro no? non so, osservazione, accompagnamento del tuo supervisore? oppure stavi fuori dalla porta?
se quest'ultimo è il tuo caso, allora all'esame non inventare..piuttosto porta una riflessione critica sul tirocinio...
e poi, perchè magari non cerchi qualche ente che ti accolga per un tirocinio post laurea per un breve periodo così da recuperare (e avvantaggiarti rispetto all'esame di stato, dato che provieni da un'altra regione e le politiche sociali e gli interventi sono molti diversi da regione a regione?)
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da Mrc Brz »

Lavorare in comune... Magari, ma ci sono pochi concorsi e pure per fare l'assistente sociale tocca conoscere qualcuno... Io ho 28 anni, sono assistente sociale ed è da 8 anni che lavoro sul serio, come educatore , prima in casa famiglia, poi tossici, poi disabili, ora rsa psichiatrica ... Entrare come dipendente (parassita) dello stato in comune , ci metteri la firma... Poter prendere tutte le aspettative/infortuni/malattie che vuoi, quando vuoi.... Potersi lamentare, sempre, senza che nessuno ti lasci a casa... Magari! Me lo meriterei quasi dopo anni di fatica, ma purtroppo è difficile :(
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ugo.albano
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da ugo.albano »

Io trovo assai superficiale quanto dici. Oltre che irrispettoso di chi lavora nei Comuni. E devo dire anche che è da ignoranti parlare in questo modo.

Anche nei Comuni gli assistenti sociali lavorano "sul serio", anzi "si fanno il mazzo", in questi tempi come non mai.

Ma la smettiamo di parlare "per sentito dire"? Come fa oggi un professionista a parlare così di colleghi, a vedere il mondo pubblico come un'accozzaglia di fannulloni?

Gli effetti di "Brunetta" sono pure queste sparate di pancia di gente che non ne sa mezza.

Mi dispiace che tu sia un assistente sociale. Datti una calmata, per favore, e non nasconderti dietro l'anonimato....

Buona serata!
Ugo Albano

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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da Mrc Brz »

In realtà per essere assistente sociale mi manca l'esame di stato, non l'ho ancora dato proprio perchè vedo che concorsi non ce ne sono.... E per fare i part-time nelle cooperative, beh, preferisco starmene dove sono ;)

In ogni caso, lei prima di darmi dell'ignorante e prima di dirmi che nel pubblico si lavora, dovrebbe vedere quello che ho visto io, nel settore, in questi anni, dovrebbe vedere i contratti che mi sono stati proposti, quelli che ho rifiutato e quelli che ho accettato, a 28 anni. I lavori che ho cambiato, le situazioni in cui mi sono trovato, i pazienti/utenti/ospiti che ho visto e conosciuto... Ci pensi bene, mi creda, prima di giudicare... :D
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da ugo.albano »

Carissimo,

Lei può dire quello che vuole, ma deve contestualizzarlo e non generalizzarlo.

Come dire che se uno zingaro ruba i bambini, allora tutti gli zingari rubano i bambini.

Essere professionisti significa fare questo salto nella comunicazione: una cosa è la chiacchiera, altra cosa sono i fatti.

Poi, scusi tanto, ma questo è un sito professionale, è pure normale beccarsi certe reazioni quando si fa un attacco generalizzato.

Se vuole essere assistente sociale deve imparare a farlo "sentendosi parte di un gruppo".

Chi Le scrive è persona tuttaltro che "allineata", anzi sono assai critico verso un certo modo di "stare in pubblico". Però essere critici è diverso dall'essere polemici.

Abbiamo tanto bisogno in Italia di costruire, invece che di sfasciare.

Ah, io mi chiamo Ugo Albano, Lei come si chiama?
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da pallaspina »

Caro collega, io ho lavorato in un Comune per 12 anni come assistente sociale. Prima di questo ho partecipato in una ricerca AISM con una borsa di studio e poi una breve esperienza a tempo determinato in un altro Comune. Tutti questi tre lavori li trovai in maniera onesta, senza conoscere proprio nessuno perché tra l'altro provenivo da altra zona e mi ero spostata per studiare. Tra l'altro, ho vinto contemporaneamente due concorsi pubblici (allora era diverso e c'erano piú posti e concorsi, ma ripeto, non mi conosceva nessuno e quindi non potevo essere raccomandata).
Personalmente mi sono fatta il mazzo e come me molti colleghi, forse non tutti tutti allo stesso modo, quello é vero, peró credimi anche tu, lavorare nel pubblico non é quel bengodi che spesso si pensa.
Io allora ti potrei anche dire che gli educatori che lavoravano con me a cooperativa prendevano le 150 ore anche per stare a casa a studiare, mentre io, che come loro ho continuato a studiare iscrivendomi a psicologia, non ho mai potuto prendere un'ora per stare a casa a studiare, perché nel settore enti locali le 150 ore te le danno solo per la frequenza dei corsi. Ti potrei anche dire che sempre i miei colleghi educatori avevano la possibilitá di andare appunto a lezione, perché potevano concordare con le famiglie e i minori di venire in altro giorno o orario a fare le ore: io invece non potevo farlo, il mio orario era quello, potevo sí prendere ferie e recuperi, ma non potevo decidere di farmi un mio personale orario di lavoro. La malattia sí ce l'abbiamo, io peró in 12 anni avró preso forse 1 mese di malattia, in quanto al primo giorno a casa mi arrivava il controllo fiscale, quindi capirai, stavo a casa quando proprio non mi alzavo dal letto (come del resto é giusto che sia), anche perché avevo i figli da portare a scuola e dovevo anche mangiare, quindi mi é pure capitato di andare al lavoro con la febbre, perché non potevo garantire di essere a casa negli orari delle visite fiscali.
Insomma, come vedi, é tutto relativo.... Non vado poi a descrivere con profonditá le mie mansioni, ti posso solo dire che difficilmente ho avuto un attimo di respiro nel mio ufficio, tra accesso dell'utenza, telefonate, visite domiciliari, richieste del tribunale etc. Sí che ho visto impiegati comunali annoiati davanti al pc a giocare al solitario, ma non erano del servizio sociale. Certo se anche in Italia (come accade in altri Paesi) si potesse licenziare un dipendente pubblico che "non serve", non che non lavora, ma semplicemente che é in esubero in quell'ente.... le cose forse cambierebbero perché chi sta davanti al solitario non perché é un lavativo ma perché sempliecemente non ha lavoro da fare, se ne andrebbe lasciando il posto a chi, magari, come te, non solo é motivato ma puó svolgere una mansione invece a volte indispensabile. Prendiamocela peró con l'ordinamento giuridico italiano e non ci facciamo la guerra fra poveri a vicenda.
Buona serata....
Chiara
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da Mrc Brz »

Non metto in dubbio che c'è chi si sbatte nel pubblico, ma sono sicuro che lei, in 12 anni, non ha mai dovuto (scusi il termine) pulire dei culi. Io sì, parecchi (pur con una esperienza alle spalle più che massiccia con utenze di vario tipo in cooperative pseudo sinistroidi che parlano bene e razzolano male e con la scusa dei "tagli" fanno che tagliare ore a giovani laureati come me a tempo determinato, per non toccare il posto di qualche caprone 40enne che non sa assolutamente cosa sia il lavoro educativo ma è tesserato a qualche partito di sinistra e si rende attivo per i suoi "ideali") e all'età di 26 anni (2 anni fa ormai) mi hanno levato un'ernia grossa come una casa, lasciandomi a casa per 6 mesi senza essere pagato (praticamente in quel periodo mi rinnovavano il contratto di mese in mese, hanno fatto presto e non me l'hanno rinnovato perchè sapevano che la malattia si sarebbe protratta per troppo tempo). L'ho dovuto fare per poter entrare a lavorare in una azienda e levarmi dalle cooperative, perchè non ne potevo più.

Ora contrattualmente sto meglio, ma mi dica, LEI, in 12 anni nei pubblici uffici è mai venuta a contatto con realtà del genere? Lei è mai stata a contatto 48 ore di seguito con 20 utenti tossicodipendenti, senza infermiere, da sola in turno, in comunità oltre la periferia dove se chiami i carabinieri ci mettono mezz'ora ad arrivare? Ha mai lavorato con gli psichiatrici? Ha mai fatto 270 ore in un mese? E gliene potrei raccontare parecchie, cara signora...

Ho visto con i miei occhi assistenti sociali del sert spingere per allontanare giovani in percorso di recupero nelle comunità e mandarli dalle suore (che non sono nemmeno autorizzate a dare il metadone, quindi faccia 2+2), spinti dalle imposizioni del servizio che non poteva (o meglio non voleva) più pagare le rette per la comunità. E questo senza farsi grossi problemi , con una freddezza da non poco, facile, tanto loro l'utente/paziente lo vedono una volta in un mese se va bene, per il resto gli scompensi li devono gestire gli operatori, che vi stanno a contatto

E spero che nessuno venga a raccontarmi la favola del lavoro fatto per passione, per volontà di aiutare il prossimo, per vocazione o portamento... Sono favole.

Non so se riuscirò mai a entrare nel pubblico come assistente sociale, ma la volta che ci riesco (se a tempo indeterminato) infortuni, malattie e aspettative non esiterò a chiederli per qualunque minima ragione.

Per la cronaca: anche io , in tutto questo, sto studiando per una laurea specialistica...
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da pallaspina »

Non metto in dubbio il disagio che descrivi, che conosco bene in quanto avevo colleghi in cooperativa.
Dico solo che ogni posto ha i suoi pro e contro.
Capisco che per voi il posto pubblico ha piú pro che contro, questo peró dipende.
Io personalmente non vedrei nulla di male a "pulire culi" o anche a fare le pulizie: dipende da come mi assumono. Se mi assumono come assistente sociale si presume che ció non rientri nel mansionario: se mi assumono come OTA, anche avessi un dottorato in servizio sociale, quella é la mia mansione.
Comunque non scaldarti, io ho cercato altre strade visto che ero stufa dell'ente pubblico e di fatto ho liberato un posto a tempo indeterminato che é stato occupato da una giovane che non aveva posto fisso; per quanto mi riguarda, non mi interessa piú né posto fisso, né posto dipendente (e nemmeno posto in Italia).
Un consiglio: non sparare giudizi generalizzanti e politicheggianti. Certe affermazioni tipo "i dipendenti pubblici sono tutti imbroglioni e lavativi" o "le cooperative sono una banda di sinistra" (parafraseggio, non riporto letteralmente) sono un TUO vissuto che ammetto possa avere anche delle basi, ma non rende giustizia a una parte delle persone che vi lavora, alla stregua di chi dice "tutti i negri sono stupidi" o cose simili.
Io onestamente pensavo che voi giovani nuovi assistenti sociali aveste una formazione piú a 360 gradi dove vi insegnassero anche un pochino a vedere piú in lá del vostro naso, invece resto spesso molto delusa.
No, non ho fatto turni di notte (per ora) ma ho gestito 20 colloqui in un giorno con tossicodipendenti, malati psichiatrici, ho coordinato due campi nomadi dove andavo sola e tranquilla anche se non ci andavano soli nemmeno i Carabinieri (e non ho avuto nessun tipo di problema, tra l'altro), ho gestito situazioni in cui il padre di un minore si é suicidato in diretta, ho dovuto comunicare decreti di allontanamento di minori, tra le altre cose. E ho macinato chilometri e chilometri con Pandine scassate trovandomi a volte in strade dove se mi si fosse fermata la macchina non so come avrei fatto a venirne fuori.
Comunque non mi va il tuo atteggiamento. Perché ti ripeto, io non sono una "signora" comoda e raccomandata ma una che 15 anni fa era come te, si é fatta il mazzo, batté tutte le cooperative sociali di Liguria e Toscana mendicando un lavoro qualsiasi, anche pulire culi, sí.... senza ricevere risposta. Casualmente ho vinto due concorsi pubblici, ma non me ne devi certo fare una colpa.
E comunque ripeto, la mia vita da dipendente pubblico é finita e archiviata per mia scelta.
E poi scusa, quello che mi fa piú tristezza, ma tanta tanta tristezza é la conclusione: "se ce la faró.... lo faró anche io". Questo é il problema dell'Italia oggi, pensare che siccome gli altri sono furbi allora faccio il furbo anche io per ripicca. Posso capire che il malcontento possa portare anche a questo ma ció non risolve niente. Tu poi in quella situazione di dipendente pubblico ci dovrai stare magari 40 anni e ti assicuro che non starai bene se parti cosí. Io invece ti augurerei davvero di NON entrare nel pubblico, visto come é oggi la situazione del pubblico, e di provare a vendere le tue competenze altrove o in altro modo. Un assistente sociale é un professionissta con competenze spendibili, non un aspirante parassita della societá.
Buona fortuna.
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da Mrc Brz »

Ma che discorso è? Nel privato ti assumono come vogliono loro, non è che se sei assistente sociale/psicologo ecc vieni assunto automaticamente in quel ruolo, anzi. Se in una comunità cercano educatori professionali e di assistenti sociali non ce ne sono, di certo non si inventano un posto nuovo per te...

Sì , forse è vero, pulire dei culi non è una cosa così tragica, a me tuttosommato ha fatto bene, e forse farebbe bene a tanti altri.

Può darsi che io non sappia vedere "al di là del mio naso" come dice lei, vorrei tanto fosse vero, ma ho l'impressione che sto facendo il massimo per quello che il mondo del lavoro può offrire in questo periodo con una laurea di questo tipo, forse pure qualcosa di più, e vedo tanti laureati come me (e magai pure assistenti sociali iscritti all'albo) che a quasi 30 anni sono ancora in cerca di un'occupazione (concorsi pubblici, ripeto, non ce ne sono e quelli per un posto o 2 si sa che sono già assegnati, non stiamocela a raccontare) un pò seria che non sia il cameriere, o la baby sitter, o del pseudo-volontariato (ps: le associazioni, posti spesso gestiti da invasati e squilibrati)

Poi mi scusi, se lei sa addirittura chi è la persona che l'ha sostituita , vorrà dire che questa ragazza già prima si è fatta conoscere... E' passata tramite concorso? (.....)

Per quanto riguarda le competenze dell'assistente sociale: Quali competenze specifiche avrebbe poi l'assistente sociale in sè? Lavorando davvero con le persone, in mezzo alle persone, da qualche anno, non ho ancora capito quali siano le "competenze" dell'assistente sociale, ciò che ho studiato non mi è davvero mai servito. Mi è servito molto di più proprio quello che ho imparato lavorando, giorno dopo giorno, i libri sono stati inutili. Probabilmente le competenze dell'assistente sociale sono esplicabili solo in alcuni posti, tra cui il comune appunto, ma quando si tratta di lavori che hanno componenti più relazionali, queste competenze hanno davvero poca utilità.

In ogni caso, non volevo essere sgarbato ma solo critico, verso chi si lamenta del pubblico senza nemmeno rendersi conto di cosa ci sia intorno
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da ugo.albano »

Il problema di fondo in base a cui ci si capisce o meno dipende pure dal fatto che si può - restando anonimi- "parlare di pancia" su di un forum.

Caro Brz, io credo proprio che di persona non si permetterebbe di parlare in questo modo. Se a volte si pone da "umile lavoratore", le sue generalizzazioni fanno evincere ignoranza.

Ora, se uno è ignorante lo si tollera. Il problema è che lo si fa "in quanto assistenti sociali", si alimenta una certa immagine.

Essere assistenti sociali vuol dire valutare la realtà in base alle teorie sociologiche, in base all'elaborazione della propria esperienza, non certo in base al "sentito dire".

Non è una questione di sensibilità, zelo o maturità personale: è una questione di modus operandi di una professione.

Dire che tutte le cooperative sfruttano o che nei comuni non si fa un cavolo, che nei concorsi solo i raccomandati passano o che (come in un Suo altro post) la tesi di laurea è una presa in giro, sono tutti elementi di disprezzo rispetto a tutta quella parte sana dell'Italia che fa il proprio dovere.

Condivido la riflessione di Pallaspina: voi giovani colleghi dovreste avere una visione a 360 gradi, necessaria per il lavoro sociale in questa società complessa. A volte (come in questo caso) vi ponete fin dall'inizio sfiduciati, delusi, traditi: se fin dall'inizio non avete le competenze per reggere (specialmente eticamente) questo lavoro, fate altro nella vita.

Ripeto, ognuno può essere come vuole. Però, se si sta in un gruppo professionale certi comportamenti sono attesi. Anche su internet.
L'effetto - da professionisti bisognerebbe intuirlo - è una pessima immagine che i membri stessi (e non altri!) danno alla professione.

Ripeto: io mi chiamo Ugo Albano e sono di Forlì, Lei chi è?
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da Mrc Brz »

Non mi sento di pubblicare il mio nome e cognome sulla pagina di un forum visibile a chiunque poichè:
1.non sono tenuto a farlo
2.non ho manie di protagonismo, almeno per quanto riguarda la rete
3.pubblicare qui il proprio nome e cognome, come fa lei, non significa farsi conoscere dagli altri, quindi non vedo nemmeno questa grande utilità nel farlo

Quindi, mi creda, non avrei nessun problema a discutere di persona di certi argomenti e nemmeno a documentarli, non ho certo bisogno di venire su un forum per "parlare di pancia" o per fare il solone e dare titoli di ignorante al prossimo, senza sapere minimamente chi sia (alla faccia della visione della realtà non sul sentito dire, come dice lei, e delle "teorie sociologiche") .

Lei ha capito male alcuni punti del mio discorso, soprattutto quando si parla di cooperative , non ho mai sostenuto che in tutte le cooperative si è sfruttati , bensì quasi il contrario per quello che riguarda la mia esperienza: preferisco essere sfruttato in una azienda, dove all'inizio ho svolto anche mansioni non educative, che avere a che fare con gente che nemmeno sa cosa sia il lavoro educativo ma vengono considerati tali soltanto perchè iscritti a un partito o a un sindacato o perchè attivisti pseudo sinistroidi. Per lo meno in azienda siamo tutti uguali e si lavora tutti.

Quando parlo di chi lavora in cooperativa non mi riferisco a tutti, è chiaro, ma ad una certa parte, soprattutto tra i minori e gli adolescenti (categoria d'utenza sottovalutata) , dove negli anni sono entrati a lavorare cani e porci solo grazie ad appartenenze politiche. Minori che infatti, grazie al bel lavoro svolto da certi personaggi, una volta diventati "grandi" , vanno a riempire le comunità per psichiatrici e/o per tossicodipendenti

Per quanto riguarda il comune, sarà come dice lei, che si lavora tanto... Strano allora che non esca qualche concorso in più, se c'è così tanto lavoro e se c'è così tanto bisogno di assistenti sociali ...

Strano poi che quasi tutti i concorsi che escono per assistente sociale in comune, ultimamente, siano per 1 massimo 2 posti... A me sa tanto di presa per i fondelli!

E' chiaro che io parlo per mia esperienza personale, per quello che ho visto, poi ognuno in base alle proprie esperienze potrà esprimere altri pareri, magari più che fondati... Questo mi pareva sottointeso, del resto il forum non è fatto per confrontarsi e magari, dal confronto, scoprire nuove strade? :wink:
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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da ugo.albano »

Daccordissimo. E' dal rispetto, dal confronto, dal metodo democratico che esce il meglio.

Ripeto: se fossimo persone x su forum x potremmo sparare tutte le cazzate che vogliamo. Se invece si va su un forum di professionisti e tali si è, bisogna comportarsi di conseguenza. Ciò non per regola astratta: semplicemente perchè chi viene e legge NON DEVE avere un'IDEA NEGATIVA degli assistenti sociali.

Non so se è chiaro: un professionista "dosa le parole", quando parla lui non è lui che parla, ma la professione. Un professionista può pure parlare della sua esperienza, ma con tatto, con equilibrio, mai generalizzando. Va bene la critica (che costruisce), mai la polemica (che distrugge).

Quanto alla trasparenza: non è "protagonismo", ma responsabilità. Io "ci metto la faccia", nome e cognome, chi vuole mi contatta. Anzi: il "metterci la faccia" è uno dei modi di porsi nel mondo da professionista.

Non dico che chi non lo fa sbaglia. Va pure bene l'anonimato per chi è timido, per chi è inesperto, dopo un pò però bisogna che la "persona" ci entri.

Forse è un modo diverso di intendere la rete: per noi "anta coi capelli bianchi" internet è uno strumento, non un fine. Cioè la comunicazione non è fine a se stessa, ma porta alle persone, a cose "reali".

Lei non si deve sentire offeso. Anzi questi confronti La aiutano a crescere professionalmente, a posizionarsi meglio col Suo pensiero. Pure accogliere critiche e stimoli da chi è più anziano è positivo.

E siamo positivi, sappiamo comunicare positivamente. In Italia ci sono tante cose che funzionano, tanti assistenti sociali che fanno bene il loro dovere, tanti germi di cambiamento che vanno stimolati, aiutati,...comunicati!

Saluti.
Ugo Albano

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Re: Assistente sociale nel comune

Messaggio da pallaspina »

"Poi mi scusi, se lei sa addirittura chi è la persona che l'ha sostituita , vorrà dire che questa ragazza già prima si è fatta conoscere... E' passata tramite concorso? (.....)"

Vorrei solo chiarire che io ho lasciato il mio impiego non sbattendo la porta bensí con stima da parte dei dirigenti e colleghi, e con rispetto mio verso di loro (oltre che verso i miei utenti), per la qual cosa mi sono resa disponibile a essere contattata via mail e telefono qualora fosse necessario per aiutare la nuova collega a entrare nel caos (visto che non é attuabile, nel pubblico oggi in Italia, un passaggio di casi graduale e affiancato, nemmeno se la persona nuova fosse uscita dall'universitá il giorno prima , cosa che capitó a me quando cominciai a lavorare lí e mi dovetti scoprire tutto da sola o quasi).
Dunque per circa un anno (poi non ne hanno avuto piú bisogno) le colleghe mi hanno chiesto chiarimenti sui casi che avevo lasciato, la nuova collega soprattutto; io la conoscevo giá anche se non approfonditamente perché 10 anni prima aveva lavorato per un periodo a cooperativa con noi.

Peró, oggettivamente, se le hanno dato la mobilitá (giá era in ruolo in altro Comune) per raccomandazione, quetso onestamente non lo so né, a dire la veritá, mi interessa....

Per quanto riguarda i pochi posti di assistente sociale a fronte del tanto lavoro, bé... Si vede che non sai di che parli. Mai sentito parlare di tagli al sociale? Noi eravamo una decina quando avremmo dovuto essere 2-3 di piú. Ed eravamo fortunati, perché in molte altre realtá, tipo la ASL, erano anche meno. Quando qualcuno andava in maternitá o si rompeva una gamba e doveva stare a casa, non veniva sostituito pressoché mai. Risultato: il suo carico si redistribuiva fra tutti, con aggravio, nel senso che se io avevo mediamente 80 casi, me ne ritrovavo una 15ina di piú. Ovviamente era usurante e insostenibile, peró nonostante lotte, scioperi, lettere, la risposta era sempre: "Non ci sono soldi".
Anche per questo non voglio tornare a lavorare nel pubblico.
Saluti
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