Federica72 ha scritto:Questa cosa è veramente curiosa. Ho conseguito la prima laurea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sostenendo 37 esami semestrali e 6 annuali, più tirocinio. L'Università di Urbino mi ha attribuito 6 CFU ad ogni esame semestrale riconosciuto e 12 CFU per esame annuale (con questa equiparazione, la mia vecchia laurea varrebbe 294 crediti più tirocinio, quindi circa 300 complessivi, come una magistrale a ciclo unico).
Quando mi sono informata per iscrivermi alla magistrale di Politiche Sociali presso la Cattolica, la mia vecchia laurea (rilasciata dalla stessa università!) improvvisamente mi veniva svalorizzata a 196 CFU complessivi (4 crediti per esame semestrale e 8 per esame annuale), quindi poco più di una triennale.
La mia facoltà (oggi scuola) dell'Università degli studi di Firenze riconosceva 3 crediti per gli esami semestrali e 6 per quelli annuali, mentre quella dell'Alma mater studiorum rispettivamente 5 e 10.
Tieni presente che molti anni più tardi, se non sbaglio nel 2012, è stato emanato un decreto ministeriale che stabilisce, ai fini della maturazione degli esami integrativi per l'accesso all'insegnamento, l'equazione 6 crediti = 1 semestre, pertanto alcuni atenei stanno applicando questo decreto per
analogia iuris, però a dire la verità ho notato che quelli che convalidavano addirittura 15 crediti stanno continuando a farlo.
Credo la differenza sia dovuta al fatto che nel primo caso chiedevo di iscrivermi da una triennale, nel secondo ad una magistrale. Anche l'Università di Urbino non mi avrebbe fatto alcuno sconto infatti se mi fossi iscritta direttamente alla LM 87 (anzi avrei dovuto sostenere esami soprannumerari in mancanza di una L-39 di base).
Sì, per l'appunto. Specie con il passaggio dal regime delle specialsitiche a quello delle magistrali, per l'accesso ai corsi di laurea magistrale si è diffuso l'andazzo di considerare la laurea del previgente ordinamento alla stregua di quella del nuovo.
Però questa cosa dei crediti "ballerini" è veramente incredibile!
Diciamo che il Ministero quando varò la riforma considerò i passaggi dal vecchio al nuovo ordinamento come meramente transitorî e non considerò che molte persone detentrici di vecchi titoli avrebbero voluto proseguire gli studi ovvero iscriversi nuovamente all'università, per cui non si pose il problema.
P.S. Ai fini dell'iscrizione ai master di secondo livello la laurea vecchio ordinamento è equiparata alla magistrale
In realtà l'art. 3 del decreto MIUR 270/2004 al c. 9 recita: «9. Restano ferme le disposizioni di cui all'articolo 6 della legge 19 novembre 1990, n. 341, in materia di formazione finalizzata e di servizi didattici integrativi. In particolare, in attuazione dell'articolo 1, comma 15, della legge 14 gennaio 1999, n. 4, le università possono attivare, disciplinandoli nei regolamenti didattici di ateneo, corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, successivi al conseguimento della laurea o della laurea magistrale, alla conclusione dei quali sono rilasciati i master universitari di primo e di secondo livello».
L'art. 6, sui requisiti di ammissione, non prevede alcuna deroga.
Tuttavia, gli atenei hanno quasi sempre ammesso ai corsi di master universitari di secondo livello anche i titolari delle vecchie lauree (DL) e nessuno ha mai contestato la cosa in sede giudiziaria; in ogni caso oramai dal 1999 a oggi possiamo asserire che si tratti di consuetudine, che, in assenza di una specifica normazione in tal senso, è fonte del diritto.
Quello che invece è giuridicamente non corretto è il comportamento del Politecnico di Torino, il quale rilascia, a chi ha completato i corsi del MIP, il master universitario di primo livello se si è iscritto con laurea e quello di secondo se si è iscritto con laurea magistrale (o specialistica) o vecchio DL: ma il corso è il medesimo, quindi questo comportamento è certamente
contra legem.
Il comma 2 dello stesso articolo 6, invece, stabilisce chiaramente che per essere ammessi a un corso di laurea magistrale va bene anche il vecchio diploma universitario, purché conseguito al termine di un corso di durata triennale (c'erano anche quelli biennali).