Laurea magistrale classe LM-87 dopo laurea di diverso tipo
Inviato: mer, 02 lug 2014 - 8:51 pm
Ciao a tutti.
Ho superato la trentina e ho due lauree, una della vecchia classe 14 (corrispondente all'attuale L-20, Scienze della comunicazione) e l'altra della classe L-36 (Scienze politiche e delle relazioni internazionali), entrambe conseguite con 110 e lode.
Purtroppo sono profondamente insoddisfatto della mia situazione lavorativa. Finora l'unico lavoro relativamente stabile che abbia trovato è stato in un call center, ove sono rimasto per qualche anno, finché non ne ho compiuti trenta e mi hanno sbattuto fuori alla scadenza del contratto perché non potevo essere più assunto come apprendista. Sono anni che attendo che esca un concorso pubblico accessibile con i miei titoli che, soprattutto, non venga annullato dopo che ho fatto domanda di partecipazione, come è già successo (facendomi perdere tempo, denaro e ore di studio, da conciliare con un lavoro su turni che spesso mi teneva in ufficio di notte, per una paga che oscillava dai 450 ai 1200 euro mensili a seconda degli straordinari, dei notturni, dei domenicali, dei festivi etc. etc.).
Uno degli sbocchi tradizionali della laurea in Scienze politiche era la dirigenza pubblica. In seguito alla riforma della professione di assistente sociale, però, la dirigenza dei settori che si occupano di politiche e di servizi sociali, che prima andavano a ricoprire laureati in Scienze politiche e in Sociologia, è riservata agli assistenti sociali specialisti.
Per la ragione di cui sopra, mi sono informato in merito all'accesso alla professione di assistente sociale specialista, che peraltro assorbe anche le attribuzioni dell'assistente sociale semplice.
Ho consultato svariate università e, escludendo quelle che subordinano l'accesso al possesso di una laurea di classe L-36 (Servizio sociale) o della corrispondente vecchia classe 6 (Scienze del servizio sociale), ne ho trovate:
- tre in cui posso accedere ai rispettivi corsi di laurea magistrale della classe LM-87 senza debiti formativi e senza vincoli di alcun genere;
- una in cui posso accedere al relativo corso LM-87 con un debito formativo pari a 12 crediti, che però posso decidere di colmare, anziché attraverso obblighi formativi aggiuntivi (OFA), attraverso l'assegnazione d'ufficio dei crediti a scelta libera, senza perdere un anno per l'iscrizione a insegnamenti singoli e conseguendo comunque 120 crediti totali;
- cinque in cui posso accedere ai rispettivi corsi LM-87 con un debito formativo pari a un numero di crediti oscillante tra 20 e 30, da colmare obbligatoriamente mediante insegnamenti singoli prima dell'immatricolazione al corso.
Il motivo di una tale differenza risiede nel fatto che in alcuni atenei è richiesto semplicemente il possesso di un numero minimo di crediti in determinati settori scientifico-disciplinari, mentre in altre è richiesto che i crediti maturati nello specifico settore SPS/07 siano di tipo «metodologico», intendendo con quest'ambiguo aggettivo, evidentemente, visto che non hanno ritenuto valido il mio Metodologie e tecniche della ricerca sociale, quegli esami che ritengono propri del percorso di formazione precipuo dell'assistente sociale, ritenuti indispensabili ai fini della preparazione professionale, tanto che, nei corsi di laurea triennali, di solito sono propedeutici al tirocinio. Tali esami sono solitamente riferiti al settore SPS/07, ma talvolta anche all'SPS/09 (Sociologia dei processi economici del lavoro), e di solito si chiamano "Metodi e tecniche del servizio sociale", "Teorie e pratiche del servizio sociale", "Principî e fondamenti del servizio sociale", "Organizzazione dei servizi sociali" etc.. A questo si aggiunge che in alcune sedi sono richiesti come requisiti di accesso anche dei crediti in settori di area psicologica (gruppo M-PSI). Nessun problema ove sono richiesti crediti storici, giuridici o linguistici perché, ovviamente, dati gli studi da cui provengo, ne ho a iosa, e ovviamente non mi mancano quelli economici.
Ovviamente ho pensato di iscrivermi in una delle sedi in cui non ho debiti formativi, che è anche quella in cui ho conseguito la mia seconda laurea, e dunque sono andato a parlare con la docente responsabile per il rilascio del nulla osta che mi servirebbe ai fini dell'immatricolazione. Tuttavia, mi ha frenato un avviso riportato sulle brochures informative dell'Università di Firenze che recita più o meno così: «Fermo restando che l'accesso al corso è consentito a chiunque sia in possesso dei prerequisiti curriculari indipendentemente dal titolo di laurea posseduto, si fa presente che il possesso di tali requisiti per i laureati in classi diverse dalla L-39 e dalla 6 non può sostituire la preparazione necessaria ad affrontare l'esame di Stato». Ho contattato l'Ordine degli assistenti sociali, il quale mi ha indicato la normativa, che ho provveduto a studiarmi, garantendomi che per i titolari di laurea magistrale afferente alla classe LM-87 l'accesso all'esame di Stato è consentito sia per la sezione A sia per la sezione B dell'albo (in quanto l'assistente sociale specialista assorbe le funzioni e i compiti dell'assistente sociale semplice: la legge gli riserva alcune mansioni fermo restando che gli competono anche le attribuzioni 'inferiori'), ma, dato questo avviso, mi sono chiesto: è davvero difficile superarlo se non si ha una laurea di base congrua? Non è sufficiente integrare con lo studio personale? Quant'è normalmente la percentuale di bocciati? Sono così indispensabili i tirocinî che 'salterei' andando direttamente alla laurea magistrale?
Del resto, ciò che mi manca in concreto sono proprio i tirocinî: per curiosità ho consultato le stesse e altre università per vedere quali e quanti esami mi convaliderebbero per conseguire le loro lauree nella classe L-39, e ne ho trovate:
- una in cui non dovrei sostenere NEANCHE UN ESAME (!) ma avrei 18 crediti di tirocinio obbligatorio, spalmati se non ricordo male su tutti e tre gli anni;
- una in cui dovrei sostenere 6 esami, MA NON NELLE MATERIE DI CUI SOPRA (tre sono psicologici, uno psichiatrico e due linguistico-letterari), che in quest'ateneo ci sono ma sono opzionali, e non avrei il tirocinio, che qui è collocato interamente al terzo anno e non frazionabile, in quanto mi verrebbe convalidato per lo stage che ho fatto per conseguire la mia prima laurea per 12 crediti e per alcuni laboratori che ho in quella stessa carriera per i restanti 6;
- altre in cui dovrei maturare circa un anno (dai 54 ai 60 crediti), compresi tirocinî (solitamente ammontanti a 18 crediti) e prova finale (che va dai 6 ai 15), quindi parliamo di circa 6 esami + i tirocini.
Quella che non mi fa sostenere neanche un esame ha gli esami metodologici di cui sopra obbligatori, ma prevede nel regolamento didattico che gli esami degli stessi settori scientifico-disciplinari debbano essere convalidati sino a concorrenza dei crediti nei settori medesimi, nonché, qualora i corsi siano di classi differenti, nei settori che la struttura didattica ritenga affini per continuità scientifica o congruità culturale. Siccome io sto pieno di crediti nei settori SPS/07 e SPS/08 e nel gruppo IUS, non essendoci in questo corso esami M-PSI, l'ufficio didattico mi diceva che, se non fosse per il tirocinio e la tesi, dovrei considerarmi già laureato.
Premesso che a me non interessa la professione di assistente sociale in sé ma più che altro direzione, coordinamento e dirigenza delle politiche e dei servizi sociali, ma che comunque con l'iscrizione alla sezione A dell'albo potrei fare l'assistente sociale 'semplice', secondo voi faccio bene a iscrivermi direttamente al corso di laurea magistrale oppure iniziare dalla triennale? In questo caso, mi conviene iscrivermi dove debbo sostenere 6 esami ma non il tirocinio oppure dove mi verrebbero convalidati tutti gli esami ma avrei 18 crediti tirocinio? Cosa è più formativo secondo voi? Dove potrei trovare quella «formazione insostituibile»?
Ho superato la trentina e ho due lauree, una della vecchia classe 14 (corrispondente all'attuale L-20, Scienze della comunicazione) e l'altra della classe L-36 (Scienze politiche e delle relazioni internazionali), entrambe conseguite con 110 e lode.
Purtroppo sono profondamente insoddisfatto della mia situazione lavorativa. Finora l'unico lavoro relativamente stabile che abbia trovato è stato in un call center, ove sono rimasto per qualche anno, finché non ne ho compiuti trenta e mi hanno sbattuto fuori alla scadenza del contratto perché non potevo essere più assunto come apprendista. Sono anni che attendo che esca un concorso pubblico accessibile con i miei titoli che, soprattutto, non venga annullato dopo che ho fatto domanda di partecipazione, come è già successo (facendomi perdere tempo, denaro e ore di studio, da conciliare con un lavoro su turni che spesso mi teneva in ufficio di notte, per una paga che oscillava dai 450 ai 1200 euro mensili a seconda degli straordinari, dei notturni, dei domenicali, dei festivi etc. etc.).
Uno degli sbocchi tradizionali della laurea in Scienze politiche era la dirigenza pubblica. In seguito alla riforma della professione di assistente sociale, però, la dirigenza dei settori che si occupano di politiche e di servizi sociali, che prima andavano a ricoprire laureati in Scienze politiche e in Sociologia, è riservata agli assistenti sociali specialisti.
Per la ragione di cui sopra, mi sono informato in merito all'accesso alla professione di assistente sociale specialista, che peraltro assorbe anche le attribuzioni dell'assistente sociale semplice.
Ho consultato svariate università e, escludendo quelle che subordinano l'accesso al possesso di una laurea di classe L-36 (Servizio sociale) o della corrispondente vecchia classe 6 (Scienze del servizio sociale), ne ho trovate:
- tre in cui posso accedere ai rispettivi corsi di laurea magistrale della classe LM-87 senza debiti formativi e senza vincoli di alcun genere;
- una in cui posso accedere al relativo corso LM-87 con un debito formativo pari a 12 crediti, che però posso decidere di colmare, anziché attraverso obblighi formativi aggiuntivi (OFA), attraverso l'assegnazione d'ufficio dei crediti a scelta libera, senza perdere un anno per l'iscrizione a insegnamenti singoli e conseguendo comunque 120 crediti totali;
- cinque in cui posso accedere ai rispettivi corsi LM-87 con un debito formativo pari a un numero di crediti oscillante tra 20 e 30, da colmare obbligatoriamente mediante insegnamenti singoli prima dell'immatricolazione al corso.
Il motivo di una tale differenza risiede nel fatto che in alcuni atenei è richiesto semplicemente il possesso di un numero minimo di crediti in determinati settori scientifico-disciplinari, mentre in altre è richiesto che i crediti maturati nello specifico settore SPS/07 siano di tipo «metodologico», intendendo con quest'ambiguo aggettivo, evidentemente, visto che non hanno ritenuto valido il mio Metodologie e tecniche della ricerca sociale, quegli esami che ritengono propri del percorso di formazione precipuo dell'assistente sociale, ritenuti indispensabili ai fini della preparazione professionale, tanto che, nei corsi di laurea triennali, di solito sono propedeutici al tirocinio. Tali esami sono solitamente riferiti al settore SPS/07, ma talvolta anche all'SPS/09 (Sociologia dei processi economici del lavoro), e di solito si chiamano "Metodi e tecniche del servizio sociale", "Teorie e pratiche del servizio sociale", "Principî e fondamenti del servizio sociale", "Organizzazione dei servizi sociali" etc.. A questo si aggiunge che in alcune sedi sono richiesti come requisiti di accesso anche dei crediti in settori di area psicologica (gruppo M-PSI). Nessun problema ove sono richiesti crediti storici, giuridici o linguistici perché, ovviamente, dati gli studi da cui provengo, ne ho a iosa, e ovviamente non mi mancano quelli economici.
Ovviamente ho pensato di iscrivermi in una delle sedi in cui non ho debiti formativi, che è anche quella in cui ho conseguito la mia seconda laurea, e dunque sono andato a parlare con la docente responsabile per il rilascio del nulla osta che mi servirebbe ai fini dell'immatricolazione. Tuttavia, mi ha frenato un avviso riportato sulle brochures informative dell'Università di Firenze che recita più o meno così: «Fermo restando che l'accesso al corso è consentito a chiunque sia in possesso dei prerequisiti curriculari indipendentemente dal titolo di laurea posseduto, si fa presente che il possesso di tali requisiti per i laureati in classi diverse dalla L-39 e dalla 6 non può sostituire la preparazione necessaria ad affrontare l'esame di Stato». Ho contattato l'Ordine degli assistenti sociali, il quale mi ha indicato la normativa, che ho provveduto a studiarmi, garantendomi che per i titolari di laurea magistrale afferente alla classe LM-87 l'accesso all'esame di Stato è consentito sia per la sezione A sia per la sezione B dell'albo (in quanto l'assistente sociale specialista assorbe le funzioni e i compiti dell'assistente sociale semplice: la legge gli riserva alcune mansioni fermo restando che gli competono anche le attribuzioni 'inferiori'), ma, dato questo avviso, mi sono chiesto: è davvero difficile superarlo se non si ha una laurea di base congrua? Non è sufficiente integrare con lo studio personale? Quant'è normalmente la percentuale di bocciati? Sono così indispensabili i tirocinî che 'salterei' andando direttamente alla laurea magistrale?
Del resto, ciò che mi manca in concreto sono proprio i tirocinî: per curiosità ho consultato le stesse e altre università per vedere quali e quanti esami mi convaliderebbero per conseguire le loro lauree nella classe L-39, e ne ho trovate:
- una in cui non dovrei sostenere NEANCHE UN ESAME (!) ma avrei 18 crediti di tirocinio obbligatorio, spalmati se non ricordo male su tutti e tre gli anni;
- una in cui dovrei sostenere 6 esami, MA NON NELLE MATERIE DI CUI SOPRA (tre sono psicologici, uno psichiatrico e due linguistico-letterari), che in quest'ateneo ci sono ma sono opzionali, e non avrei il tirocinio, che qui è collocato interamente al terzo anno e non frazionabile, in quanto mi verrebbe convalidato per lo stage che ho fatto per conseguire la mia prima laurea per 12 crediti e per alcuni laboratori che ho in quella stessa carriera per i restanti 6;
- altre in cui dovrei maturare circa un anno (dai 54 ai 60 crediti), compresi tirocinî (solitamente ammontanti a 18 crediti) e prova finale (che va dai 6 ai 15), quindi parliamo di circa 6 esami + i tirocini.
Quella che non mi fa sostenere neanche un esame ha gli esami metodologici di cui sopra obbligatori, ma prevede nel regolamento didattico che gli esami degli stessi settori scientifico-disciplinari debbano essere convalidati sino a concorrenza dei crediti nei settori medesimi, nonché, qualora i corsi siano di classi differenti, nei settori che la struttura didattica ritenga affini per continuità scientifica o congruità culturale. Siccome io sto pieno di crediti nei settori SPS/07 e SPS/08 e nel gruppo IUS, non essendoci in questo corso esami M-PSI, l'ufficio didattico mi diceva che, se non fosse per il tirocinio e la tesi, dovrei considerarmi già laureato.
Premesso che a me non interessa la professione di assistente sociale in sé ma più che altro direzione, coordinamento e dirigenza delle politiche e dei servizi sociali, ma che comunque con l'iscrizione alla sezione A dell'albo potrei fare l'assistente sociale 'semplice', secondo voi faccio bene a iscrivermi direttamente al corso di laurea magistrale oppure iniziare dalla triennale? In questo caso, mi conviene iscrivermi dove debbo sostenere 6 esami ma non il tirocinio oppure dove mi verrebbero convalidati tutti gli esami ma avrei 18 crediti tirocinio? Cosa è più formativo secondo voi? Dove potrei trovare quella «formazione insostituibile»?