iscriversi a Scienze del Servizio Sociale?

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claire00
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iscriversi a Scienze del Servizio Sociale?

Messaggio da claire00 »

Salve a tutti,

mi presento, sono una ragazza di 22 anni laureata in Architettura e purtroppo sto valutando di cambiare completamente il mio percorso di studi.
Nonostante mi sia laureata con lode, ho spesso avuto molti dubbi già durante il mio corso di studi che sono poi stati confermati dalle esperienze di tirocinio e di lavoro.
In sintesi: a parte la routine quotidiana estenuante (10 ore al giorno davanti ad un computer in silenzio) ciò che mi sono resa conto di desiderare è un lavoro che permetta di aiutare in modo diretto le persone e di confrontarmi con problemi reali e rilevanti nelle loro vite.
Con questo non sto dicendo che l’architettura sia inutile: se uno spazio/una casa è costruita bene probabilmente le persone vi vivranno meglio, se si costruisce una scuola o una biblioteca o un parco le persone di quel quartiere ne trarranno beneficio. (infatti il mio tirocinio e la mia esperienza lavorativa sono state in studi che lavoravano in quest’ottica, non nell’ottica di grattacieli extralusso stile Dubai) Tuttavia mi sono trovata comunque molto insoddisfatta, e mi piacerebbe fare qualcosa di più incisivo e diretto, che riguardi davvero le persone e sia a contatto con loro. Che mi porti anche a confrontarmi con problematiche “forti”.

Per questo, tra le varie vie che sto prendendo in considerazione in questo periodo di crisi mistica, c’è anche quella di assistente sociale…
Mi piacerebbe sentire la vostra esperienza in merito soprattutto riguardo alla vita lavorativa più che agli studi. Cosa fate esattamente, com’è una vostra giornata “tipo” (se c’è), di che ambiti vi siete occupati…

Infatti ho letto in altre discussioni che molti quando intraprendono questa via credono molto, come me, nell’”aiutare gli altri”, poi nella realtà si ritrovano più che altro sommersi di pratiche burocratiche. Sono dei coordinatori, stanno in ufficio e a seconda del caso prendono contatti con medici psicologi ed educatori (che cosa fa l’educatore poi??), si occupano degli aiuti economici…
Non sono in reale contatto con le persone di cui si occupano, e questo per me sarebbe invece molto importante. Non vorrei studiare altri tre anni per ritrovarmi un’altra volta 8 ore al giorno in ufficio tra computer e carte, esattamente ciò da cui vorrei scappare. Per poi magari cambiare strada di nuovo e studiare psicologia, o medicina, e accumulare anni su anni di lauree inutili:)

Ultima domanda: in altre discussioni ho letto che all’estero la situazione è diversa. E’ così? Io per esempio sono stata un anno in Canada, e mi sembrava che lì la facoltà di Social Work fosse molto riconosciuta ed è anche molto difficile entrare… ma magari questo non vuol dire niente.
Ovviamente in Italia trovare lavoro come assistenti Assistenti Sociali sarà un inferno, sapete se all’estero c’è più lavoro anche in termini quantitativi?

Vi ringrazio per l’aiuto
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ugo.albano
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Re: iscriversi a Scienze del Servizio Sociale?

Messaggio da ugo.albano »

Cara architetta anonima,

non esiste il lavoro ideale. Esiste solo il fatto che ogni lavoro richiede un certo tipo di capacità personali. Il nostro, indubbiamente, si basa sulla relazione, occorre inventarsi ogni giorno, e questo è bello, solo che dopo anni ci si stanca a reinventarsi. In tal senso l'architetto progetta e ralizza, l'obiettivo ce l'ha, eccome.

La mia giornata tipo? Arrivo in ufficio, caffè con i colleghi (sennò non parto), generalmente parlo con le persone nel mio ufficio, oppure vado a trovarle a casa loro (pure là bevo caffè....) o dove si trovano, a volte presso servizi specialistici o dove lavorano. Se li ho inseriti in centri vado a vedere come procedono. La parte più noiosa sono le riunioni con le assistenti sociali, dopo trent'anni di servizio non le sopporto più. Nel mio tempo libero faccio formazioni in giro, scrivo articoli sull'aiuto.

Consiglio. Se un cambio vuoi farlo, fallo bene. E' come col fidanzato, se vuoi cambiarlo, non passare dalla padella alla brace. Nel caso specifico: provaci! Per esempio fà un pò di volontariato, e vedi quali lampadine ti si accendono. Dico ciò perchè ogni cambio ha bisogno di motivazione, e questa ha una parte emozionale (cosa mi piace fare) ed una parte razionale (cosa saprei fare).

Saluti cari. Se vuoi, mi scrivi in privato.
Ugo Albano

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Red86
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Re: iscriversi a Scienze del Servizio Sociale?

Messaggio da Red86 »

Se posso darti un consiglio spassionato, se il tuo sogno è aiutare gli altri, forse è meglio se ti iscrivi a infermieristica, o medicina, o psicologia clinica. L'assistente sociale dovrebbe essere il professionista dell'aiuto per eccellenza sulla carta, ma poi finisce TRA LE CARTE! :mrgreen: Qui in Italia mi rendo sempre più conto che la professione è estremamente burocratizzata, e si distacca di parecchio dai suoi principi e valori fondanti. Poi adesso la nostra formazione diventerà forse di 5 anni....quindi a questo punto se devi studiare così tanto, scegli un percorso che ti permetta di diventare davvero professionista dell'aiuto. Sono molto negativo in questo momento sulla nostra professione, ma questo è ciò che mi sento di dirti.
pallaspina
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Re: iscriversi a Scienze del Servizio Sociale?

Messaggio da pallaspina »

Io ho fatto l'a.s. per 12 anni e non é che di per sé la nostra sia una figura "di carte", solo che indubbiamente in Italia il nostro ruolo é stato declinato cosí per una serie di ragioni e sempre piú si va in quella direzione. Non penso che l'a.s. abbia scarso contatto con le persone, anzi per me il contatto era forse pure troppo e soprattutto poco mediato. Tanto per farti un esempio, la mia giornata tipo era parlare parlare parlare con persone che chiedevano aiuti pratici di vario tipo, prevalentemente peró aiuti economici, ma anche con servizi ASL e giudici di tribunale che spesso assumevano lo stesso ruolo (chiedere al Comune che attivasse "qualcosa"). La sensazione che avevo io, era che per quanto mi sforzassi nella relazione, poi venissi giudicata sulla base di quanto attivavo (o per lo meno di quanto CHIEDEVO di attivare, visto che poi a causa della cronica mancanza di risorse non si attivava quasi nulla): e siccome io per natura attivavo poco (nel senso che privilegiavo appunto la relazione, l'approfondire le motivazioni... e alla fine non mi andava di sprecare tempo e carta per chiedere formalmente interventi che sapevo non potevano essere pagati), spesso venivo attaccata, della serie: tu chiacchieri ma andiamo al sodo. Quindi sí, bellissimo lavoro questo, sulla carta peró (e comunque pesantissimo e carico di responsabilitá del tutto sproporzionate rispetto allo stipendio). L'educatore ha una relazione ancora piú diretta e pedagogica, ovvero lavora solo sulla relazione (mentre noi abbiamo anche una grossa parte di progettazione e assessment dell'intervento). Peró occhio, nel resto d'Europa i ruoli non sono cosí stagni. Io ti posso parlare della Spagna perché ci vivo e siccome sto studiando psicologia, ho avuto occasione di confrontarmi con compagni che esercitano come a.s. e ti posso dire che i ruoli sono molto piú sfumati e che il nostro intervento non prevede parte burocratica). Ma questo é anche dovuto a differenze dei sistemi assistenziali, oltre che indubbiamente al maggior riconoscimento del nostro ruolo.
Credo che Ugo ti dia un suggerimento molto buono, il volontariato per provare e toccare con mano. Io ti posso dire che a posteriori ho capito che per me era piú adatta psicologia perché effettivamente dá la possibilitá di non toccare proprio le carte (o quasi); ma é anche una questione di gusti, perché io (sebbene mi sia laureata con il massimo dei voti, eh) preferisco esami medici che giuridici e di fatto i voti piú alti adesso li sto prendendo nelle materie biologiche e statistiche. Peró alcuni scappano da psicologia perché alla fine c'e' tanta statistica, esami di psicobiologia, psicofisiologia e genetica... Peraltro ho pure conosciuto gente fuggita da servizio sociale perché c'era troppo diritto...Insomma ogni cosa é leggera o pesante secondo se piace o non piace, come dice Ugo.
Come dicono qui... ¡suerte!
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Re: iscriversi a Scienze del Servizio Sociale?

Messaggio da Mac »

Ti ripropongo una conversazione simile di un tuo collega con gli stessi dubbi:
continuo-con-servizio-sociale-o-passo-a ... t5200.html

e la mia opinione rimane sempre la medesima, e la sostengo con forza.

L'assistente sociale aiuta gli altri CONCRETAMENTE.
Il fatto che ci siano in alcune realtà mansioni per la maggiorparte d'ufficio di certo non spegne il mandato sociale e le reali funzioni d'aiuto che gli assistenti sociali svolgono CON le persone e le loro famiglie, a strettissimo contatto, organizzando incontri sia in sede sia e soprattutto a casa delle persone.

In bocca al lupo per la tua scelta, falla con coscienza e seguendo il tuo personale punto di vista. Le esperienze degli altri possono darti un'indicazione ma a mio avviso non devono condizionare le tue decisioni. In nessun campo della vita :wink:

In bocca al lupo!
claire00
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Re: iscriversi a Scienze del Servizio Sociale?

Messaggio da claire00 »

Grazie a tutti per le risposte veloci e approfondite.
dalle vostre risposte vedo che la relazione con le persone effettivamente c'è. E immagino che la parte burocratica sia imprescindibile per dare un aiuto concreto alle persone che hanno anche bisogni non solo psicologici ma anche concreti appunto.
Grazie Ugo per il consiglio, ho già iniziato a fare volontariato da un paio di mesi, in un centro d'accoglienza per rifugiati dove insegno italiano. Mi sarebbe piaciuto anche fare qualcosa con i senzatetto, ma la tematica dell'immigrazione e dell'integrazione mi interessa da tempo in modo particolare. (sono sempre stata una "fan" del multiculturalismo...) E questo è uno dei motivi che mi spingono a considerare queso corso di laurea, anche se sono consapevole che non dovrei "fissarmi" su un ambito solo.
Purtroppo in questo centro di assistenti sociali non ne ho visti...

Vi pongo un altro paio di domande:
-ritenete che il fatto che le vostre competenze siano multidiscilinari vi penalizzi rispetto agli altri professionisti?per esempio, che il vostro lavoro potrebbe essere svolto altrettanto efficacemente da un laureato in giusrisprudenza?(spero che questa domanda abbia senso)
-qualcun altro ha esperienza di questo settore all'estero?(anche solo come osservatore)

In ogni caso, se questa idea persiste in me, come prima cosa cercherò di parlare di persona con qualcuno che lavora in questo campo.

grazie!
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