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reiscrizione all'albo

Inviato: gio, 14 apr 2016 - 6:41 pm
da Nazg
Pongo un quesito a nome di un'amica:

Qualora si sia iscritti all'albo professionale con il titolo della Scuola a fini speciali,
e si sia passati all'albo A grazie alla recente sentenza, qualora ci si cancelli dall'albo
si può rientrare allo stesso livello anche se la normativa nel frattempo prevede la
laurea magistrale?

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: gio, 14 apr 2016 - 9:33 pm
da Nuvoletta
Il problema non è tanto potersi reiscrivere alla sezione A quanto potersi reiscrivere all'albo con le condizione previsto dal DPR n.328 2001 in via transitoria ora non più valide.
Oggi per iscriversi o re-iscriversi all'albo sono necessarie le specifiche lauree e il superamento dell'esame di stato.
Ciao

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: ven, 15 apr 2016 - 12:10 pm
da Nazg
quindi la collega che ha i requisiti perché iscritta all'albo li perde se si cancella?

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: sab, 16 apr 2016 - 2:01 pm
da pallaspina
Lo stesso quesito me lo posi io, perché ero iscritta senza esame di stato in quanto quando finii la scuola a fini speciali, l'esame non esisteva proprio. Quando mi cancellai perché mi trasferii all'estero, il mio dubbio era: una volta che tornassi in Italia, mi sarei potuta reiscrivere senza esame si stato? Devo dire che neppure l'Ordine seppe rispondere al mio quesito.
Adesso come adesso, non mi pongo il problema perché non credo torneró e adesso sono iscritta all'ordine degli assistenti sociali e a quello degli psicologi della Catalogna. Peró non sarebbe male che l'Ordine chiarisse queste questioni, perché sempre piú ci saranno casi come il mio o come quello della collega, perché se uno non fa il dipendente pubblico a vita, non gli conviene pagare la tassa se magari vive all'estero o svolge un'altra professione per alcuni anni... Qui non esiste esame di stato e l'iscrizione all'Ordine non é obbligatoria in tutti i casi, peró essendo l'Italia un caso atipico in Europa du questi temi, non sarebbe male che voi colleghi italiani lo svegliaste un pó e si preparasse su tali questioni.
Buona giornata
Chiara

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: sab, 16 apr 2016 - 5:57 pm
da ugo.albano
La sentenza in base alla quale tutti quelli che, all'entrata in vigore dell'Ordine erano iscritti in B, sono ora iscritti in A, è una norma transitoria.

Ora, se questa collega ha fruito di questa norma e poi si cancella, quandi si reiscrive deve aderire alle Norme di quel momento.

A me sembra però un problema di lana caprina: premesso che l'iscrizione in sez. A non serve a niente, perchè l'unico accesso che il mercato del lavoro offre è quello di base, cui i magistrali accedono per automatismo del DPR 328/2001, io mi chiedo perchè mai la collega pensa a reiscriversi prima di cancellarsi.

E' un pò come pensare al divorzio prima di sposarsi.

Io mi metto nei panni dell'Ordine a fronte di questi quesiti. La domanda che io mi farei è questa: "ma questa che vuole?"

Non ci sono altri temi da discutere???

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: lun, 24 lug 2017 - 2:30 pm
da indeciso
pallaspina ha scritto:Lo stesso quesito me lo posi io, perché ero iscritta senza esame di stato in quanto quando finii la scuola a fini speciali, l'esame non esisteva proprio. Quando mi cancellai perché mi trasferii all'estero, il mio dubbio era: una volta che tornassi in Italia, mi sarei potuta reiscrivere senza esame si stato? Devo dire che neppure l'Ordine seppe rispondere al mio quesito.
Adesso come adesso, non mi pongo il problema perché non credo torneró e adesso sono iscritta all'ordine degli assistenti sociali e a quello degli psicologi della Catalogna. Peró non sarebbe male che l'Ordine chiarisse queste questioni, perché sempre piú ci saranno casi come il mio o come quello della collega, perché se uno non fa il dipendente pubblico a vita, non gli conviene pagare la tassa se magari vive all'estero o svolge un'altra professione per alcuni anni... Qui non esiste esame di stato e l'iscrizione all'Ordine non é obbligatoria in tutti i casi, peró essendo l'Italia un caso atipico in Europa du questi temi, non sarebbe male che voi colleghi italiani lo svegliaste un pó e si preparasse su tali questioni.
Buona giornata
Chiara
Se tu eserciti legittimamente una qualsiasi professione regolamentata a livello comunitario in un qualsiasi stato membro dell'Unione europea, cui sei abilitata in quello specifico stato membro in base alle sue proprie regole, hai il diritto di:
- esercitarla occasionalmente in altro stato membro senza alcuna formalità;
- stabilirti in altro stato membro per il suo esercizio, a condizione del fatto che la professione esista in entrambi gli stati. In Italia è sufficiente comprovare di essere abilitati all'esercizio della professione in un altro stato dell'Unione ed essere iscritti a un albo o altro pubblico registro tenuto da un ordine, collegio o altro ente pubblico, ove esistente, per potersi iscrivere al corrispondente albo/elenco italiano con la qualifica di professionista stabilito, mantenendo il titolo dello stato di origine. Dopo un certo numero di anni automaticamente si acquisisce il titolo italiano. Tantissimi cittadini italiani negli anni scorsi hanno conseguito l'abilitazione di abogado in Spagna per poi trasferirsi da un colegio de los abogados spagnolo a un ordine forense italiano come avvocati stabiliti, potendo esercitare con il titolo di abogado, e poi dopo un certo numero di anni (mi pare 5) sono diventati automaticamente avvocati. Lo stato di destinazione può richiedere al massimo una prova integrativa, ad esempio atta a verificare che si sappia usare la lingua a fini professionali, ma non un esame di abilitazione.
L'unico problema è che in Italia non si può essere contemporaneamente iscritti a due ordini professionali. L'unica eccezione è ammessa per l'iscrizione all'albo dei giornalisti: in questo caso, se l'iscrizione è effettuata nell'elenco "pubblicisti" dell'albo unico, oppure in uno degli elenchi speciali sempre dell'albo unico ("direttori di stampa ad elevato contenuto tecnico, scientifico o professionale" e "giornalisti stranieri", che poi sono gli extracomunitari non equiparati), o ancora nell'elenco speciale annesso dei direttori della stampa politica e sindacale, essa non è incompatibile con l'iscrizione a qualsiasi altro ordine. Non è possibile, invece, essere iscritti contemporaneamente, ad esempio, all'ordine degli architetti e a quello degli ingegneri (perfino se si possiede un titolo che dà accesso a entrambi gli esami di Stato e si sono conseguite entrambe le abilitazioni superandole entrambe; la classe di Scienze dell'architettura e dell'ingegneria edìle consente ad esempio di abilitarsi come architetti iuniores, ingegneri iuniores e perfino geometri e periti industriali), oppure a due albi tenuti dallo stesso ordine (vedi medici-chirurghi e odontoiatri). Si può essere invece iscritti a ordini o collegi professionali e albi, elenchi o registri non tenuti da ordini o collegi, ad esempio all'ordine degli avvocati (o a quello dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, o a quello dei consulenti del lavoro) e al registro dei revisori dei conti.

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: lun, 24 lug 2017 - 6:59 pm
da pallaspina
Wow Indeciso sai un sacco di cose... In veritá il problema non me lo pongo piú, perché non credo proprio torneró in Italia... Alla fine ho omologato il titolo qui e mi sono iscritta all'albo qui, anzi, sono isvritta sia a quello degli psicologi che a quello degli a.s. perché qui si puó. Non ho idea se realmente sarebbe facile come dici tu, perché a me al Ministero dissero che la via da seguire era l'omologazione/equivalenza. Anzi: per l'omologazione mi servivano due anni di esperienza in Italia (ne avevo 13), l'iscrizione all'Albo italiano e il good standing, cioé un certificato medico italiano di idoneitá alla professione. Per l'equivalenza invece no, peró mi avevano detto che con quella forse non mi avrebbero isvritto all'albo. Non potevo chiedere l'omologazione perché appunto mi ero cancellata dall'albo italiano. Ma... con l'equivalenza mi hanno iscritto all'albo senza problemi (non ero piú di tanto preoccupata perché qui l'iscrizione all'albo non é obbligatoria). Quindi per adesso ho parcheggiato tutti i cavilli perché il rientro in ITalia non é proprio previsto, se mai potrei trasferirmi in Francia, e in ogni caso in futuro vedremo....

Chiara
http://www.psicologiafamilia.es

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: mar, 25 lug 2017 - 9:01 am
da indeciso
pallaspina ha scritto:Wow Indeciso sai un sacco di cose... In veritá il problema non me lo pongo piú, perché non credo proprio torneró in Italia... Alla fine ho omologato il titolo qui e mi sono iscritta all'albo qui, anzi, sono isvritta sia a quello degli psicologi che a quello degli a.s. perché qui si puó. Non ho idea se realmente sarebbe facile come dici tu, perché a me al Ministero dissero che la via da seguire era l'omologazione/equivalenza. Anzi: per l'omologazione mi servivano due anni di esperienza in Italia (ne avevo 13), l'iscrizione all'Albo italiano e il good standing, cioé un certificato medico italiano di idoneitá alla professione. Per l'equivalenza invece no, peró mi avevano detto che con quella forse non mi avrebbero isvritto all'albo. Non potevo chiedere l'omologazione perché appunto mi ero cancellata dall'albo italiano. Ma... con l'equivalenza mi hanno iscritto all'albo senza problemi (non ero piú di tanto preoccupata perché qui l'iscrizione all'albo non é obbligatoria). Quindi per adesso ho parcheggiato tutti i cavilli perché il rientro in ITalia non é proprio previsto, se mai potrei trasferirmi in Francia, e in ogni caso in futuro vedremo....

Chiara
http://www.psicologiafamilia.es
La direttiva europea consente la libera circolazione dei professionisti, non dei titoli di studio (che sono attualmente esclusi dalle politiche dell'Unione. Il cosiddetto processo di Bologna è stato siglato, infatti, da tutti gli stati comunitari, più una ventina di stati candidati all'adesione o del tutto estranei all'Unione, ognuno per conto proprio). Siccome in Italia i titoli di studio generalmente non sono abilitanti, la normazione interna separa nettamente il riconoscimento delle abilitazioni professionali da quello dei titoli di studio (che comunque in Italia non sono omologabili ma dichiarabili equipollenti ovvero utilizzabili per il conseguimento del titolo italiano ritenuto corrispondente mediante abbreviazione di corso).

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: gio, 27 lug 2017 - 7:00 pm
da pallaspina
Ecco dove sta la differenza... in Spagna i titoli sono abilitanti. Infatti io presi la laurea in psicologia qui e il giorno dopo mi ero giá iscritta all'albo :mrgreen:
La libera circolazione dei professionisti non é comunque affatto facile.... con buona pace della legge... Intanto, il piano Bologna é un bel caos perché in realtá la Spagna rispetto al resto d'Europa non ha aderito alla proposta: ha aderito formalmente ma poi ha cambiato le strutture dei piani di studio (non ha varato il 3+2 e le lauree sono a ciclo unico. Questo crea non pochi problemi all'ora di omologare con o dalla Spagna, di fatto so di psicologi italiani che non riescono a omologare in Spagna e io credo che se tornassi in Italia mi converrebbe riprendere la laurea da capo piuttosto che omloogare :shock: ). Secondo, io ho fatto anche l'esperienza di farmi riconoscere esami qui perché avevo fatto il primo anno di psicologia in Italia (non mi sono fatta mancare niente...) e stavo quasi per rinunciare. Dopo traduzioni giurate, peregrinazioni per le segreterie e tasse, sono riuscita a farmi riconoscere 3 esami dei 7 che avevo dato in Italia.... Un amico medico ha aspettato mesi e mesi l'omologazione della specializzazione, perché gli stati europei vogliono riconoscere il meno possibile le specializzazioni, in quanto quelle valgono molto a livello di inserimento lavorativo. Insomma la mobilitá europea é piú sulla carta che reale...
Ah, io avevo fatto in Italia un corso di 3 anni di mediazione familiare, riconosciuto dal MIUR, che qui é CARTA STRACCIA. In pratica per essere iscritta all'elenco dei mediatori ho dovuto fare un "tonto corso" online e pagare 1000 euro (ho comprato praticamente il titolo, ma dopo 3 anni di scuola mi sembrava il minimo).
Non é per scoraggiare, ma il percorso estero facile non é...

Chiara
www.psicologiafamilia.es

Re: reiscrizione all'albo

Inviato: dom, 30 lug 2017 - 10:54 am
da indeciso
pallaspina ha scritto:Ecco dove sta la differenza... in Spagna i titoli sono abilitanti. Infatti io presi la laurea in psicologia qui e il giorno dopo mi ero giá iscritta all'albo :mrgreen:
In Spagna i titoli sono abilitanti e infatti per potersi abilitare alla professione di abogado i laureati in Giurisprudenza italiani si facevano omologare il titolo accademico in Spagna e poi tornavano in Italia come avvocati stabiliti. Adesso comunque le cose sono cambiate e il titolo abilitante è stato sino a poco tempo fa non più la licenciadura en Derecho, ma il posgrado de máster en Abogadícia; la laurea italiana in Giurisprudenza, anche se magistrale a ciclo unico (5 anni) o di vecchio ordinamento (4 anni), ora, dopo alcune sentenze, viene convalidata come grado en Derecho (3 anni) ed è necessario conseguire il posgrado. Da qualche tempo, inoltre, è necessario anche un esame di abilitazione.
La libera circolazione dei professionisti non é comunque affatto facile.... con buona pace della legge...
Non si tratta di legge ma di direttive europee; le direttive europee dettano gli obiettivi e i termini temporali per raggiungerli, non le modalità di perseguimento, che sono fissati dai singoli stati membri nelle loro norme interne di recepimento.
Intanto, il piano Bologna
In italiano processo di Bologna
é un bel caos perché in realtá la Spagna rispetto al resto d'Europa non ha aderito alla proposta
Non si tratta di una proposta ma di una serie di trattati internazionali, tutti sottoscritti anche dalla Spagna.
ha aderito formalmente ma poi ha cambiato le strutture dei piani di studio (non ha varato il 3+2 e le lauree sono a ciclo unico
Non esattamente.
Semplicemente, ha avviato i corsi post-riforma dieci anni più tardi rispetto all'Italia e in molte sedi in via sperimentale.
Ad esempio quando io sono andato in Andalusia (2012) solo all'Università di Granada l'ordinamento detto "plan Bologna" era a regime e solo per il primo anno.
Il processo di Bologna, contrariamente a quanto comunemente si crede, non prevede il 3+2. Prevede un'organizzazione su 3 cicli, con 30 crediti ECTS per semestre, in cui il primo ciclo deve durare almeno 6 semestri, il secondo almeno 2 semestri e il terzo (dottorato) almeno 2 semestri.
Attualmente in Italia il primo ciclo dura 3 anni, il secondo ciclo dura 1 anno (in rari casi 2) se si chiama master o specializzazione e 2 anni se si chiama laurea magistrale e nel terzo ciclo, oltre ai corsi di dottorato di ricerca, della durata dai 3 ai 5 anni, sono ricomprese cose non previste dal processo di Bologna (master universitari di secondo livello e diplomi di specializzazione).
In Spagna laddove mi sono informato io il primo ciclo durava 3 anni e il secondo 1; in UK, il primo ciclo 7 o 8 semestri anni (ma la mia laurea italiana, da 3 anni e dunque 6 semestri, veniva riconosciuta come sostitutiva dell'intero primo ciclo) e il secondo 2 o 3 semestri, ma al corso di Ph.D. (dottorato) si può essere ammessi in quasi tutti gli atenei anche senza secondo ciclo (anche se è molto gradito un M.Phil., cosa diversa da un M.A. o un M.Sc.).

Questo crea non pochi problemi all'ora di omologare con o dalla Spagna, di fatto so di psicologi italiani che non riescono a omologare in Spagna
Una mia conoscente architetto ciha impiegato 8 anni infatti.
e io credo che se tornassi in Italia mi converrebbe riprendere la laurea da capo piuttosto che omloogare :shock: ).
In Italia non puoi omologare la laurea (puoi fartela dichiarare equipollente o farti convalidare gli esami, ma a che pro? Dopo dovresti fare praticantato e superare l'esame di Stato). Devi farti riconoscere l'abilitazione professionale.
Insomma la mobilitá europea é piú sulla carta che reale...
Parliamo di due cose diverse.
La mobilità dei professionisti è prevista da norme di diritto comunitario (diritto dell'Unione europea).
Il processo di Bologna è un insieme di trattati internazionali siglati (ognun per sé e senza l'intervento dell'Unione) da oltre 40 stati europei (e anche extraeuropei come Israele), comunitari e non, finalizzato a creare lo Spazio europeo dell'istruzione superiore.