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comportamento assistenti

Inviato: lun, 13 nov 2017 - 11:48 am
da tommasoender
salve,
scrivo in questo forum per chiedere alcune informazioni riguardo il comportamento di una assistente sociale.
spero di non infastidire nessuno ma cerco solo consiglio:
mi separato dal maggio 2013 ed essere padre di un bambino di 10 anni di nome Matteo che è stato collocato (ovviamente !!) presso la madre.
Il rapporto con io figlio è forte e solido e particolarmente fitto tanto da avere frequenti contatti telefonici durante le giornate di non visita.
Generalmente il piccolo mi chiama tra le 7:50 e le 8:10 di ogni mattina prima di iniziare le lezioni presso la scuola primaria.
Il giorno 2/10/17 non ricevo la telefonata mattutina ma non mi allarmo,può succedere, mi allarmo pero al ricevimento di un messaggio in cui il piccolo mi comunica che la madre è andata al lavoro lasciandolo DA SOLO A CASA SENZA NESSUNO A VIGILARE SU DI LUI.
Inizia per cui una fitta comunicazione telefonica in cui il bambino mi dice che non stava bene e la madre AVEVA DECISO DI NON FARLO ANDARE A SCUOLA E LASCIARLO SOLO A CASA PERCHE MALATO!.
purtroppo i rapporti con la mia ex moglie sono particolarmente tesi tanto che lei ha ottenuto un ammonimento per stalking nei miei confronti tanto da non permettermi più di contattarla se non per rispondere alle sue richieste per il timore di una vera e propria denuncia penale.
Il forte senso di paternità non mi permetteva di stare tranquillo sapendo CHE UN BAMBINO (MIO FIGIO)DI 10 ANNI E' ABBANDONATO A CASA DA SOLO senza probabilmente aver preso le dovute precauzioni (come ad esempio chiudere il gas).
In accordo con i miei avvocati mi rivolgo per cui agli assistenti del territorio in particolare ad una di loro che incontro appena arriva nel suo ufficio in viale stazione alle 9:30 circa.
La D.ssa suddetta infatti conosce molto bene la nostra situazione poiché è stata già coinvolta nella nostra vicenda in diverse fasi, con un mandato del giudice del tribunale civile relatore della causa di divorzio e una convocazione della C.T.U. emanata dallo stesso giudice.
La informo della situazione dimostrando la mia preoccupazione ma vengo accolto con una certa riluttanza e superficialità (a cui sono comunque oramai abituato) tanto che ho dovuto insistere per un suo intervento.
La dottoressa mi congeda velocemente dal suo ufficio assicurandomi che sarebbe intervenuta ma tutt'ora non sono stato informato ufficialmente di nessun intervento o provvedimento nonché di nessuna comunicazione alle sedi competenti.
Sarebbe stato infatti auspicabile una segnalazione al giudice che sta seguendo la causa di separazione, di cui la assistente sociale è a perfetta conoscenza come affermato in precedenza ,ma nulla è stato fatto in tal senso favorendo palesemente la madre nella persecuzione di atteggiamenti illegali nonché denigratori nei confronti del sottoscritto. Infatti il bambino mi ha detto al che a causa mia lui non può stare solo a casa!!
Vi chiedo per cui un cosiglio.
il comportamento della assistente è corretto?
è giusto che un padre venga trattato cosi?
quali sono gli eventuali articoli di legge e comportamentali nei confronti dei quali la assistente è andata contro? in quali sedi si puo fare la segnalazione?
Vorrei aggiungere anche una domanda sulla relazione firmata dalla assistente e presentata al tribunale dopo l'incarico affidatoLe nell'intento di conoscere la capacita genitoriale e la migliore collocazione del piccolo.
Nella relazione viene riportato (parole testuali) "...Il Signor _______,dal canto suo, riconosce il fallimento del matrimonio a causa della sua infedeltà...."
Voglio specificare in di NON AVER MAI AMMESSO NESSUNA INFEDELTA' ma di aver ammesso responsabilità nella fine del matrimonio al pari della mia ex moglie.
Ciò che è comunque più evidente è che questo fatto esposto non rileva nella causa di divorzio e affido ma ha la sola intenzione di influenzare negativamente il giudice nei confronti del sottoscritto!!! Vengono infatti riportati interi stralci dei colloqui relativi alla madre che identificano il proprio stato di ansia (presunta e mai provata) e nessun riporto del padre mettendo esclusivamente in risalto la infedeltà e tralasciando il ruolo di padre e il disagio della situazione vissuta.
Lo sesso minore ha palesato il poco tempo trascorso col padre riportato nella relazione ma non evidenziato nelle conclusioni che risultano prive di qualsiasi presa di posizione o di opinione, tanto da costringere il giudice ad emettere successivamente una C.T.U.. Mi sento in dovere inoltre di informarVi come la D.ssa si sia fatta negare all'appuntamento con la C.T.U. senza motivazione e/o giustificazione. Tale superficialità ritengo sia sinonimo pessimo lavoro svolto in questa vicenda dalla assistente sociale che non fa altro che sottolineare l'dea che noi uomini abbiamo di questa figura.
spero di non aver offeso nessuno e che tutti voi addetti ai lavori e non capiate la frustrazione e il forte senso di ingiustizia che tutta questa vicenda ha comportato.
grazie

Re: comportamento assistenti

Inviato: lun, 13 nov 2017 - 3:42 pm
da Nazg
Per questioni di carattere deontologico ci si può rivolgere all'ordine regionale degli assistenti sociali presso cui l'ass.soc è iscritta perché venga valutata la situazione.

Re: comportamento assistenti

Inviato: mar, 14 nov 2017 - 11:40 am
da tommasoender
grazie per la risposta, anche se ho saputo che l'ordine non prende mai provvedimenti.
grazie per il consiglio