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alex2008
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Messaggio da alex2008 »

buongiorno, sono mamma di 3 bimbi, una femmina di 7 anni e due gemelli maschi di 4 anni.io e mio marito dopo periodi di crisi, ci stiamo separando e a breve ci sarà un processo giudiziale..vorrei semplicemente un consiglio dal momento che quando mio marito tiene con sè i bambini, gli stessi mi raccontano che scredita il mio ruolo di madre con continue critiche nei miei confronti..addirittura all'inizio della profonda crisi con insulti nei miei confronti davanti ai bambini..tutto ciò rende i bimbi piuttosto nervosi e uno dei gemellini continua a chiedere conferme sull'affetto di entrambi i genitori nei suoi confronti...ho provato a dire a mio marito di smettere con questo atteggiamento lesivo nei confronti dei ns figli..ma sembra non capire..tenete conto che dal primo momento in cui nn abbiamo più vissuto sotto lo stesso tetto e già prima di separarci, i bambini erano stati messi in contatto con la sua nuova compagna con la quale lo stesso ad oggi convive. Vorrei un consiglio sul fatto che sia opportuno o meno informare il giudice il gg dell'udienza di questi suoi comportamenti...nn voglio assolutamente in tutto qto coinvolgere i miei bambini se nn strettamente necessario. grazie mille.
Kristal
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Re: richiesta info

Messaggio da Kristal »

Salve signora,
purtoppo non opero in questo settore, ma proverò comunque a riflettere su quanto da lei scritto, prendendo in considerazione la sua "richiesta di aiuto" (o meglio di chiarimento, "consiglio"), nella speranza di esserle utile in qualche modo.
Mi pare di capire che lei sta parlando della c.d. PAS ("sindrome da alienazione genitoriale". Dia uno sguardo a questo link : http://www.famigliemonoparentali.ch/pas ... icili.html).
Diciamo una sindorme che va "di moda"..anche la tv è piena..e anche gli avvocati la conoscono molto bene........
Credo che lei possa benissimo rivolgersi al suo legale e con lui decidere il da farsi (però se le cose stanno proprio così un giudice dovrebbe sapere.. per salvaguardare l'interesse esclusivo del/i minore/i).
Il legale (in teoria) dovrebbe tener conto anche del motivo per il quale i figli sono stati affidati all'altro genitore e non alla madre e capire bene la motivazione della sua richiesta. Ma un avvocato non è in grado di comprendere le sottili implicazioni psico-sociali che stanno dietro ad una richiesta di aiuto o di chiarimento (al massimo è esperto nelle implicazioni giuridiche).
Circa il fatto che non vorrebbe coinvolgere i suoi figli: non so cosa avviene quando i minori vengono "ascoltati"..ma credo che ci siano differenze di modalità a seconda dell'età, spesso ci si affida agli specialisti (psicologi dell'età evolutiva) per comprendere meglio i vissuti del bambino. Consideri che le parole sono una cosa mentre i segnali di disagio non verbale che mostra un bambino sono un'altra cosa.
Fin qui ho ragionato a vocer alta, arrivo alla conclusione: secondo me dovrebbe parlare con un avvocato e possibilmente con un assistente sociale. Potranno darle il consiglio migliore dopo aver compreso bene chi hanno di fronte e quali sono i reali problemi (persone e situazione). Se i bimbi sono vittima di "mobbing genitoriale" un a.s. esperto potrebbe aiutarla.. Spero di non averle confuso le idee.. In bocca a lupo a lei e ai suoi figli!
Kristal
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Re: richiesta info

Messaggio da Kristal »

P.S. provi a cercare in internet un' associazione che si occupa di questo che ha sede nel suo territorio (o in quello più vicino al suo). Le associazioni sono una grande risorsa sia per le famiglie che per i gruppi e le persone singole. In teoria un'associaione che si occupa di questo dovrebbe avere al suo interno assistenti sociali. Altrimenti si rivolga ad un assistente sociale privato (in possesso di partita IVA) o ad un ass. soc. volontario (a cui però non deve dare denaro..così come quanto previsto dal nostro Codice Deontologico).
alex2008
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Re: richiesta info

Messaggio da alex2008 »

Grazie molte per la sua risposta.Io spero tanto che con il tempo i dissapori si attenuino e che i miei bambini possano tornare ad essere più sereni e che il mio ex marito torni ad usare la ragione e a capire che sta facendo loro del male.
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chiara79
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Re: richiesta info

Messaggio da chiara79 »

Scusate se mi introduco nella discussione, ma leggendo in velocità quanto scrive la signora suggerirei di rivolgersi ad un mediatore familiare, coinvolgendo anche l'ex marito, per iniziare un processo di risoluzione del conflitto familiare in atto, nell'interesse dei figli stessi. La mediazione familiare è molto indicata in una situazione come questa, perché consente agli ex coniugi di trovare un accordo per continuare a fare i genitori insieme, anche se non si è più una coppia.
Ora non si in che regione vive la signora, ma oramai questi professionisti sono presenti in tutto il territorio italiano. Consiglio di rivolgersi all'associazione nazionale dei mediatori familiari per chiedere i nominativi di chi opera nella sua città.
Chiara
alex2008
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Re: richiesta info

Messaggio da alex2008 »

gentile signora, grazie del consiglio..io sono a Milano...il problema è che io avevo proposto a mio marito di rivolgerci ad un mediatore, ma lei pensi di parlare con un uomo che pensa di essere onnipotente e di nn sbagliare mai...come si può intervenire in tal senso? ho provato a fargli capire che parlando male della mamma, ferisce e confonde i bambini, destabilizzando il loro equilibrio e facendoli sentire in colpa, ma lui ovviamente nega che ciò accada e mi accusa di plagio...io sto andando in terapia per aiutare me ad affrontare la situazione in attesa del giudizio ma soprattutto i miei bambini a trovare per quanto possibile un po' di serenità...
Kristal
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Re: richiesta info

Messaggio da Kristal »

Ciao Chiaretta,
in effetti come dici tu un mediatore (esperto) è la soluzione più utile quando siamo in presenza di un conflitto..
Però dato che noi da qui la situazione non possiamo comprenderla...(nessuno di noi lo è..) secondo me è più opportuno che la signora si rivolga ad un assistente sociale.. che sicuramente ascolterà la signora e certamente potrà capire meglio quello di cui ha bisogno..(mediatore o altro....) perchè se si affida direttamente ad un mediatore si rischia di non fare effettivamente i giusti passi (il primo è "leggere" il bisogno..) e di pregiudicare tutto il processo di aiuto.

Tra l'altro probabilmente la signora al momento ha anche non poche difficoltà di comunicazione con l'ex marito.. (e mi pare che la conferma in merito a questo sia rappresentata anche dall'ultimo messaggio lasciato dalla signora) e magari anche la proposta di una "mediazione" forse sarebbe accettata in maniera diversa se dietro ci fosse un'ass. soc. professionista che "accompagnasse" la signora nella proposta..(o meglio nel percorso che si potrebbe fare con l'ex marito) sino ad arrivare alla promozione di un percorso nuovo e positivo per entrambi.

Rivolgersi ad un ass. soc. è l'unico modo per tentare un reale cambiamento..anche a lungo termine..e anche in presenza di altri professionisti.. (sempre dopo la "diagnosi sociale") che potranno essere coinvolti nel "processo di aiuto".
Saluti a te e alla signora.
C.M.(Ass. Soc.)
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chiara79
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Re: richiesta info

Messaggio da chiara79 »

Posso immaginare che non deve essere per niente facile come situazione. Il fatto che lei si stia già facendo sostenere da un aiuto psicologico è però una buonissima cosa.
Magari provi a parlare con il suo terapista oppure direttamente con un mediatore della difficoltà di coinvolgere il suo ex coniuge in una mediazione familiare. Sicuramente il mediatore si trova spesso in situazioni di questo genere (ex coniuge non collaborativo) e saprà mettere in atto delle strategie atte a coinvolgerlo o saprà suggerirle come fare. Anche un solo incontro in presenza del mediatore per farsi spiegare cos'è la mediazione e capire se la cosa potrebbe servirvi per crescere al meglio i vostri figli. Una volta capito di cosa si tratta, potrà decidere.
Però il processo di mediazione familiare non può essere coercitivo e deve esservi la piena intenzionalità da parte di entrambi.
Se nemmeno lei e il mediatore riuscirete a coinvolgere il suo ex marito, allora non resterà altro che ricorrere alla via giudiziale per qualsiasi problema riguardi la gestione congiunta dei figli.
In quel caso il consultorio familiare, su mandato del giudice, potrebbe esercitare una "funzione di mediazione" e in quel caso il suo ex marito sarebbe tenuto a partecipare agli incontri con psicologi e assistenti sociali. Ma mi auguro che non sia necessario e che riusciate a trovare autonomamente un accordo, con l'aiuto di personale specializzato ad accompagnarvi in questo percorso.
Buon proeguimento
C.
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chiara79
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Re: richiesta info

Messaggio da chiara79 »

Certamente anche l'assistente sociale, magari del consultorio familiare, potrebbe aiutarla in merito, come dice Krital! (Penso che abbiamo inviato il messaggio contemporameamente...)
Giuro che non faccio la mediatrice :lol: sto per diventare assistente sociale e non voglio remare contro la categoria, ci mancherebbe!
Kristal
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Re: richiesta info

Messaggio da Kristal »

Chiaretta, io non ho mai parlato dei consultori famigliari... o meglio non ho mai nominato il comparto PUBBLICO (non per via dei colleghi che operano al suo interno naturalmente, ma per via del sistema e della loro "logica di azione"..).

Circa il fatto di parlare con lo psicologo con cui la signora è già in contatto, va benissimo (parlare con lui le farà sicuramente bene) sempre che poi lo psicologo non faccia l'ass. soc. e dia alla signora una consulenza circa la "rete" che dovrebbe attivare (i professionisti da coinvolgere). Ma l'iscrizione all'albo degli psicologi dello stesso dovrebbe essere già una garanzia per la signora.

C.M. (Ass. Soc.)

p.s. Chiaretta ti ho mandato un mp..
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