Sfogo: fuggire dall'Italia, alla ricerca di conisgli!

Per tutti quei messaggi che non hanno una collocazione precisa
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suxsil
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Sfogo: fuggire dall'Italia, alla ricerca di conisgli!

Messaggio da suxsil »

Ciao a tutti...
Sono un ragazza di 23 anni, neolaureata nell'ambito sociale con votazione 110 e lode (Assistente Sociale). Trovare lavoro in Italia nell'ambito in cui ho studiato ormai è un utopia, me ne sono resa conto già da un po' di tempo...così ho iniziato a cercare qualsiasi tipo di occupazione perchè a 23 anni voglio iniziare a crearmi un futuro e a progettare una vita con il mio ragazzo.
Ho inviato curriculum e mi sono presentata in numerosissime agenzie, aziende, negozi come operaia, cassiera, addetta alle vendite, impiegata, barista, cameriera, docente in scuole private, segretaria, per lavorare in call center, ... ma ad oggi ancora nessuna risposta!! Ho fatto solo 2 colloqui per cui richiedevano ESPERIENZA ESPERIENZA ESPERIENZA, ma come faccio ad averla se nessuno mi da l'opportunità di farla questa ESPERIENZA?!? (preciso che prima di iniziare il mio percorso universitario ho lavorato per 13 mesi come impiegata, poi mi sono dovuta licenziare in uqanto il corso di laurea scelto richiedeva l'obbligo di frequenza ai corsi, e sono 2 anni che nel fine settimana lavoro come barista)
Pertanto con il mio moroso abbiamo in progetto la "fuga dall'Italia" non si può più stare qui!! Anche lui è laureato come tecnico delle prevenzione, sta facendo una seconda laurea nel tempo libero in psicologia (il suo sogno che non ha potuto realizzare prima in quanto con tale laurea in Italia non mangi) e dopo aver lavorato x 1 anno ad 8/9 ore al giorno x € 600 al mese (gli hanno fatto aprire la p.Iva quindi doveva anche pagare le tasse sulla misera che gli davano) ora ha trovato un opportunità migliore, ma tutto è sempre molto incerto (anche se lo stipendio è buono, € 1.100, il contratto è a tempo d eterminato x 12 mesi).
In italia come possiamo costruirci un futuro?!?!
Dove ci sono ministri che non sanno far altro che dare la colpa a noi giovani perchè il lavoro non si trova. Prima ci sentiamo dire che studiamo troppo (io adesso sto facendo la specialistica oltre xk le materie mi piaciono molto xk obbligata dalla situazione...piuttosto di trascorrere 2 anni a grattarmi la pancia xk non mi assumono come operaia almeno investo nella mia formazione), poi che siamo dei bamboccioni (se mi pagano loro l'affitto esco anche domani da casa!) ed ora che siamo troppo selettivi (non mi sembra per nulla vero! Se dovessero darmi anche 4 soldi andrei pure a raccogliere le patate, peccato che nessuno mi assume per farlo!!).
Così per ora ci stiamo informando un po' sull'Australia, anche se non siamo bravissimi con l'inglese la cosa non ci spaventa perchè siamo disposti anche a fare i lavori più umili per imparare la lingua, oppure stiamo guardando anche l'Olanda...
In relazione ai nostri profili professionali voi cosa ci consigliate?? Grazie per qualsiasi risposta e scusate per il lungo sfogo...
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ugo.albano
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Re: Sfogo: fuggire dall'Italia, alla ricerca di conisgli!

Messaggio da ugo.albano »

Carissima,

è emblematico il titolo "fuggire dall'Italia". Chi fugge lo fa generalmente per fame, per guerra, per persecuzione.

Hai ventitre anni ed una vita davanti. Siccome ormai il mondo è casa nostra, è forse più giusto parlare di "scelta di andare all'estero".

Non è un gioco di parole, attenzione! Faccio riflettere sullo stato d'animo da avere quando si emigra: se si fugge, si odia ciò che si lascia, mentre è molto importante avere le proprie radici. Anche perchè, all'estero ti appicicheranno comunque l'etichetta di "italiana" (amore, sole, mandolino, mafia, berlusconi, colosseo, ecc,....).

E' come nella separazione coniugale: si fugge o si decide di lasciarsi a seconda se c'è consapevolezza sulle scelte. Tranquillità ed entusiasmo, quindi, non rabbia o rancore.

Se il mondo è casa nostra bisogna saperci stare. E per saperci stare bisogna attrezzarsi: la differenza tra chi fugge e chi sceglie è proprio questa.

PRIMA COSA: la lingua. Se si decide di andare nel Paese x bisogna sapere bene quella lingua. Nel caso si volesse fare l'assistente sociale è essenziale padroneggiare la lingua.

SECONDA COSA: conoscere il contesto. Se tra qualche anno si vuole andare nel Paese x, io in quel Paese devo esserci già stato, per vacanza o altro.

TERZA COSA: ci si socializza alla cultura di un Paese interessandosi ad esso. Per esempio cercare contatti con colleghi di quel Paese per sapere dove c'è lavoro. Per esempio svolgendo in quel Paese il tirocinio o facendo la tesi in quel Paese.

QUARTA COSA: informarsi per tempo sul riconoscimento del titolo. Spesso ci sono prassi non brevi. Comincia quindi anzitempo (visto che hai già il titolo) a chiedere il riconoscimento.

QUINTA COSA. Fà delle prove. Siccome siete in due, fate una prova, che so, decidete di trascorrervi sei mesi per vedere come vi trovate.

Dico tutto ciò per saper scegliere (che non vuol dire desiderare) e per ponderare i passi. Quand'anche poi doveste decidere di rientrare in Italia per tanti motivi, non dev'essere un dramma: la differenza tra fuga e scelta è pure questo.

Considera che voi giovani siete fortunati: se i nostri genitori emigravano senza un'istruzione, con la sola forza delle braccia (in treni di terza classe, o su navi per mesi) e senza conoscere la lingua (nè mai riuscire a parlarla bene, restando comunque isolati a vita), voi oggi partite con una laurea in tasca (che dev'essere accompagnata da abilitazioni), conoscendo la lingua e quasi sicuramente in aereo low cost. Nella vostra valigia non dimenticate la buona volontà , adattamento, ma anche entusiasmo e strategia. Occhio quindi a leggere il mercato, capire dove ci sono più possibilità non solo oggi, ma in futuro.

Auguri!
Ugo Albano

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CONTATTO DIRETTO:
http://digilander.libero.it/ugo.albano
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