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Ci sono cose che non si dicono

Inviato: dom, 26 set 2010 - 2:29 pm
da TAO
Gli argomenti di Alessandro li ho ritenuti interessanti e ve li propongo, come contributo alla riflessione, che non è mai sufficiente... autorizzato dall'autore che ringrazio e che ho invitato ad iscriversi, per offrire lui direttamente un contributo al forum di assistenti sociali.org Grazie.

dal blog di Alessandro: http://mondorelativo.wordpress.com/2010 ... comment-54

settembre 5, 2010 di Alessandro

Quando studiai la comunicazione scoprii che l’idea che mi ero fatto era completamente diversa da quello che in realtà fosse davvero. Il primo elemento di novità è stato tutta la parte della comunicazione non verbale, cosa che fin da piccolo ho sempre notato e che ho sempre considerato senza però rendermene conto; dopo aver letto e seguito delle lezioni specifiche sulla comunicazione ho anche scoperto come questo mio notare e considerare la comunicazione non verbale fosse più preponderante nella mia vita di quanto pensassi: non solo la consideravo, ma il mio comportamento era legato almeno all’80% dal risultato della mia percezione.

Tutto quindi filava liscio, quando non sapevo di rendermene conto, quando non sapevo di “sapere”. I problemi sono tuttavia nati dopo, quando iniziai a sfruttare ciò che imparai per i miei fini, per regolare in maniera controllata e priva di imprevedibilità la mia vita. Quando pretesi di utilizzare un metodo sul comportamento e l’analisi comportamentale legato alla comunicazione non verbale, quando cioè iniziai a spostare il campo di applicazione di certi metodi a casi di quotidiana normalità.

I problemi furono molti, nacquero per il semplice fatto che certi metodi non si possono applicare ai casi di quotidiana normalità e, anche se adattati, non avrebbero funzionato proprio a causa del fine per cui li applicavo: per regolare e controllare la mia vita attraverso la reazione e la comunicazione controllata degli altri. Insomma mi ponevo troppo al centro dell’interesse per poter utilizzare un metodo analitico spoglio e pulito da quelle cose che si chiamano “interessi”. Solo il fatto che io lo applicassi per “interessi” (di vario genere e natura) determinavano un quasi certo fallimento dell’azione intrapresa e, quindi, della sua conseguente interpretazione.

Solo dimenticando di sapere si può forse raggiungere la conoscenza di ciò che ci circonda.


“Il falso è suscettibile d’una infinità di combinazioni, ma la verità ha solo un modo d’essere.“

Jean-Jacques Rousseau

Re: Ci sono cose che non si dicono

Inviato: lun, 01 nov 2010 - 5:08 pm
da Nazg
Quindi comunichiamo anche quando pensiamo di non comunicare :D