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Pagina aperta per dialogo fra studenti e laureandi :

Inviato: dom, 26 set 2010 - 12:08 am
da TAO
Ho aperto questa pagina per dialogare fra noi, ognuno dice o chiede quello che vuole. Quattro chiacchiere fra di noi, esperienze, consigli, ecc. aiutooooooooooooooooooooooo;))
Io sono romagnolo ma vivo e studio in Piemonte aiutooooooooooooooooo;)) voglio il mareeeeeeeeeeeeeeeeee
sono timido parlate prima voi dite qualcosa...grazie

Re: Pagina aperta per dialogo fra studenti e laureandi :

Inviato: lun, 01 nov 2010 - 5:12 pm
da Nazg
io ho finito gli studi dell'università da un pezzo però mi piacerebbe sapere che aria si respira adesso nelle facoltà di servizio sociale...
si sente, per esempio, la connessione con tra l'essere studenti e la professione? si sente nell'aria la voglia di essere solidali e fare gruppo?

Re: Pagina aperta per dialogo fra studenti e laureandi :

Inviato: lun, 01 nov 2010 - 5:48 pm
da TAO
Nazg ha scritto:io ho finito gli studi dell'università da un pezzo però mi piacerebbe sapere che aria si respira adesso nelle facoltà di servizio sociale...
si sente, per esempio, la connessione con tra l'essere studenti e la professione? si sente nell'aria la voglia di essere solidali e fare gruppo?
nell'aria te lo dico io cosa si sente ...in privato...quella che senti anche tu con tanti colleghi egoisti e menefreghisti...che pensano solo a loro stessi, al loro giardinetto...del resto in realtà gli frega poco... le persone se sono valide lo sono a prescindere dagli studi...quello non te lo insegna nessuno ...certo mai disperare... ma ti assicuro che in facoltà il 70% sta li e non sa perché... non se lo chiede..vive senza un futuro... ma non è tutta colpa loro...

Re: Pagina aperta per dialogo fra studenti e laureandi

Inviato: lun, 01 nov 2010 - 6:24 pm
da Nazg
mi piacerebbe avere il parere di qualche studente: siete zucche vuote o teste pensanti? :roll:

Re: Pagina aperta per dialogo fra studenti e laureandi :

Inviato: lun, 01 nov 2010 - 6:55 pm
da frenci91
Spero di essere considerata una testa pensante nonostante le insicurezze e gli errori tipici di chi è alle prime armi :D secondo me dipende molto dal tipo di università: organizzazione/qualità dell'insegnamento/ motivazione & passione che sanno trasmetterti i docenti...personalmente ho dei professori davvero competenti, che essendo stati operatori raccontano di esperienze vissute, cose maggiormente importanti ed utili in un futuro professionale; anche il tirocinio è molto ben strutturato, in quanto siamo divisi per gruppi di provenienza (quindi siamo in pochi per gruppo) e abbiamo un'ass.soc. con cui rielaborare i due giorni settimanali di tirocinio.
Logicamente la cosa più importante è la motivazione personale...i soggetti capitati "per caso" in un corso ci sono sempre in ogni facoltà; per lavorare ormai è da sprovveduti pensare che la laurea come titolo meramente teorico sia sufficiente, in una professione come questa, a contatto con la gente sono essenziali le competente pratiche per sapere gestire le varie situazioni che una laurea da sola non può assolutamente fornire!io per es. per l'estate cercherò una coop. per fare "praticantato"; ovvio ho già preventivato 0 money, ma almeno una volta laureata non partirò da 0, e qualche esperienza (se pur minima) l'avrò fatta....male non fa di sicuro!! :)

Re: Pagina aperta per dialogo fra studenti e laureandi :

Inviato: mer, 29 dic 2010 - 11:15 am
da Mac
Da studentessa quale sono dovrei difendere la categoria, ma sempre più spesso mi risulta impossibile farlo, o in ogni caso tremendamente difficile. Mi associo a frenci91 nel dire che anche io, nei miei limiti ed insicurezze, mi ritengo una testa pensante; è pur vero che la consapevolezza di questa professione e della serietà necessaria per esercitarla è un percorso graduale, che personalmente ho imparato a "sentire" dall'inizio del secondo anno di corso. Ero convinta e felice, già al primo anno, della scelta intrapresa, ma non ero totalmente sicura di aver compreso questa professione, e questo pensiero mi ha portato ad una sorta di "crisi benevola", come amo definirla io, durante la quale mi sono prima interrogata su tantissimi aspetti che costiuivano dei territori parzialmente inesplorati, riferiti alle mie motivazioni e alla propensione per l'aiuto agli altri, e poi rassicurata o meglio "ristabilizzata" (passatemi il termine).
Ero sicura che non fosse un percorso sbagliato per me, ma non ero del tutto convinta che fosse quello giusto. E' un gioco di parole, lo so, ma rispecchia chiaramente quello che ho provato in quel periodo. Adesso riesco a delinearlo con chiarezza perchè è trascorso del tempo e, come si dice, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, sia dal punto di vista conoscitivo sia dal punto di vista esperienziale, nonostante io sia solo al terzo anno. Riesco solo ora a vedermi con più consapevolezza e arrivata a questo punto sono in grado di analizzarmi meglio.
Gli studenti possono essere molte volte confusi ed insicuri relativamente al loro percorso; personalmente il mio dubbio era relativo alla mia capacità di aiutare gli altri "in quel modo" richiesto agli assistenti sociali. Ho sempre avuto piacere nel sostenere gli altri, e mi sono sempre dedicata ad attività di volontariato di vario tipo, e continuo tuttora, ma ovviamente si tratta di cose differenti e volevo capire se la mia propensione per una dimensione sarebbe stata la stessa nell'altra. Dubbio risolto, e non del tutto, solo ora, dopo aver studiato e svolto il mio tirocinio per tre anni.

Ritornando al dilemma "zucche vuote o teste pensanti?", posso dire che di presunte zucche vuote (dico presunte perchè alcune non le conosco in maniera approfondita) ne vedo parecchie nel mio corso. Esplicito però cosa intendo quando parlo di zucche vuote: intendo studenti che non si interessano alle materie del corso (posso capire la noia del diritto regionale, capisco molto meno quella relativa a metodi e tecniche del servizio sociale, visto che è la materia chiave); studenti che non hanno un buon rendimento e sembrano fregarsene (un rendimento non soddisfacente certo non è segno inequivocabile di non serietà, in quanto soprattutto in questa professione conta la predisposizione, però credo che anche questa dimensione abbia il suo peso, soprattutto se poi non sembra essere un problema); studenti che durante i momenti di scambio di riflessioni e conoscenze non "scambiano" proprio nulla con gli altri e anzi li etichettano come i secchioni che fanno i compiti mentre loro preferiscono parlare d'altro; studenti che in momenti esterni al lavoro in classe fanno discorsi screditanti il corso di laurea e la professione, facendo chiaramente capire di aver scelto questa facoltà perchè ritenuta la più facile (nonostante poi siano loro stessi ad avere problemi di rendimento).
Potrei continuare...

Non voglio sembrare quella che si discosta dalla sua categoria facendo la superiore, perchè non lo sono davvero e anche io, come tutti, ho dei momenti di smarrimento e confusione.
Credo solo che non tutte le cose negative che si dicono degli studenti di oggi siano false.

Ricordo ancora che durante la lezione di metodi e tecniche II, mentre la professoressa ci stava spiegando le caratteristiche di una relazione di idoneità all'adozione e ci stava illustrando nel dettaglio quali punti dovessimo toccare e soprattutto a quali sensazioni ed emozioni dovessimo fare attenzione nel percorso di conoscenza delle competenze genitorali, mentre quasi tutti erano incolllati alla professoressa come bambini in attesa della loro favola, un gruppetto di ragazze ha continuato a mandarsi messaggi sul telefonino per tutta la lezione, ridendo ad alta voce.

Mi è rimasta molto impressa questa cosa. Fortunatamente non capita sempre, ma devo dire piuttosto spesso (e non solo questo).
Non posso quindi dare torto a chi ci definisce zucche vuote, anche se ovviamente ci rimango molto male. Ma è inevitabile :wink:

Re: Pagina aperta per dialogo fra studenti e laureandi :

Inviato: lun, 03 gen 2011 - 6:09 pm
da MartySociale
Studentessa pensante, almeno credo... Ho scelto questa facoltà perchè mi ha completamente conquistato durante la visita alle diverse facoltà della Bicocca di Milano. sono rimasta colpita anche se non avevo la minima idea di cosa fosse, la scoperta è stata illuminante. E' ciò che ho sempre voluto fare...lo sento e credo che la scelta di dedicare la propria vita ad una professione del genere sia una sorta di "vocazione", bisogna sentirselo dentro. Ho conosciuto e conosco colleghe studentesse che non so... a volte mi chiedo come possano fare questo percorso... non voglio giudicarle ma ho avuto l'occasione di conoscerle bene e, a parere mio per la loro insensibilità, il poco essere portati verso l'altro e il loro menefreghismo, non possono essere "adatte". Poi magari saranno le operatrici più brave del mondo, ma ho la sensazione che molti studenti considerino questa professione un lavoro d'ufficio, formale... per questo motivo molti scelgono questa facoltà... bha... io non potrei mai studiare qualcosa che non mi piace e qualcosa che non mi faccia vibrare lo stomaco. Molti altri sono delusi in un certo senso, ti inculcano con la teoria e poi dal tirocinio è evidente come le cose siano ben diverse, gli stessi supervisori ci raccomandano che impareremo tutto FACENDO. E' un percorso e come tale va fatto se lo si sente davvero... poi sta a noi pensarci, sta a noi sbattere la testa contro ciò che non sappiamo e contro ciò che dobbiamo imparare.
Buon futuro a tutti