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caso in esame

Inviato: mar, 06 ott 2009 - 7:57 am
da claudina
Ciao a tutti,
vorrei sottoporvi un caso preso da internet (anno 2004), che inizia così: Il Tribunale dei minori- sez. civile invia una richiesta di documentazione al servizio materno infantile per l' eventuale affido di tre sorelline di 8, 6 e 4 anni attualmente in istituto.
Madre di anni 30, disoccupata, convivente con un pensionato
Padre deceduto da due anni
Nonni materni residenti all' estero
Nonni paterni deceduti
Zia materna indisponibile a prendere con sè le nipoti, perchè ha già tre figlie a carico.
Solo la madre delle bambine va a trovarle, in istituto ogni 20 giorni per poche ore. Le bambine non ricevono altre visite di familiari. I Dirigenti dell' istituto sollecitano ripetutamente la madre di riprendere le bambine, ma lei non sembra propensa. Progetto di intervento, strategie e risorse.
Voi come rispondereste a questo caso?
Io ho riflettuto molto a questo caso, ma mi è sembrato un pò difficile. Ho provato a dare una soluzione, ma prima vorrei sentire un vostro parere per un confronto, poi vi dirò in seguito come ho provato a rispondere.
Grazie,
Claudina

Re: caso in esame

Inviato: mar, 06 ott 2009 - 9:19 am
da brembo
Solo qualche riflessione...
Premetto: sembra risalente agli anni '70 più che al 2004 (per la terminologia usata).
1. Credo sia opportuno inannzitutto indagare ed eventualmente relazionare al TM ("documentazione") sulla condizione attuale della madre e sul significato di "poca propensione". Le visite ogni venti giorni sono disposte dal Servizio (su mandato del giudice) o c'è una strutturazione della visite che la madre non rispetta se non con questa cadenza? E se non rispetta le disposizioni quindi capire cosa glielo impedisce. Quel che emerge dall'"indagine" può essere utile a comprendere la volontà del genitore ad esercitare la potestà sui propri figli ed in tal caso ragionare sul senso dell'affido come intervento momentaneo (2 anni) in vista di un rientro a casa. Cosa sta facendo la madre per modificare la situazione che ha determinato l'allontanamento dei figli? Cosa sta facendo il servizio per sostenerla in questa fase di cambiamento? Che risposta c'è da parte dell'utente alle proposte progettuali?
Se invece ipotizziamo una situazione più serena e collaborante è estremamente utile per il Giudice capire i margini di recuperabilità delle capacità genitoriali e i tempi previsti dal progetto.

2.Verificando l'impossibilità a procedere con un affido intra-familiare mi attiverei incaricando il servizio affidi, competente per il mio ambito territoriale, per la ricerca di una famiglia affidataria idonea ad accogliere i tre minori (vista l'età dei bambini tenderei a non separarli ma rimando questa riflessione al confronto con gli operatori del servizio affidi).

3.Non sono i dirigenti dell'istituto a decidere (sollecitare) il rientro dei b.ni presso la madre ma solo ed esclusivamente il TM. Al limite la struttura può decidere di non proseguire con il progetto di accoglienza dei minori (adducendo valide motivazioni di incompatibilità). A quel punto il Servizio Tutela deve attivarsi per trovare una alternativa idonea.

ciao e buon lavoro

Re: caso in esame

Inviato: mar, 06 ott 2009 - 10:47 am
da claudina
Grazie per avermi risposto,
è stato molto utile. Comunque se vuole ( o se vuoi, non sò se devo dare del tu o del lei ), può o puoi verificare questo caso dal sito www.serviziosociale.com datata 2004 seconda sessione sede Roma 3....Infatti sembra risalire di più agli anni '70....
Io comunque avrei risposto mettendomi in contatto con la madre per chiederle i motivi dell' inserimento delle piccole in istituto,( svolgere un' anamnesi familiare e personale) e cercare di capire perchè va a trovarle ogni venti giorni per poche ore, se dipende dalla sua non curanza, oppure è stato stabilito così dal Tribunale per i minorenni. Nel frattempo, sollecitare la donna a trovare un lavoro, facendole capire che non può dipendere dal suo convivente per sempre, perchè, oggi, non solo non basta uno stipendio, ma è importante che la donna sia libera e autonoma e poi, perchè, se un giorno dovessero ritornare le piccole in famiglia, devono essere garantite non soltanto l' assistenza morale, ma anche materiale (cioè un sufficiente reddito che le permetta di mantenere le figlie). Pertanto,se la donna chiederà un aiuto economico, si procederà all' erogazione momentanea di un sussidio minimo vitale per permetterle di andare avanti fintanto che non avrà trovato un lavoro. Chiedere inoltre alla donna che rapporti ha con i suoi genitori e quest' ultimi con le nipoti,da quanto tempo sono fuori, se tornano spesso in Italia oppure non si fanno mai vedere, nè sentire.
Segnalare al Tribunale per i minorenni il progetto di affido familiare delle tre sorelline ad una nuova famiglia ( ovviamente mettendo al corrente la donna), oppure se ritenuti idonei affidati ai nonni materni.
Non sò se ho dimenticato qualcosa di importante, ma sto esercitandomi per l' esame di stato, quindi perdonatemi se dico qualche stupidaggine.
Ciao, claudina