puntata de "Le Iene" del 29 gennaio 2014

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rebecca
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puntata de "Le Iene" del 29 gennaio 2014

Messaggio da rebecca »

Non so se qualcuno di voi ha visto il servizio de "Le Iene" il 29 gennaio intitolato "Strappata alla famiglia a 12 anni"

(se ve lo siete perso potete guardarlo in streaming su:
http://www.iene.mediaset.it/puntate/201 ... 8192.shtml)

Anche l'Ordine Nazionale il giorno dopo, 30 gennaio, ha pubblicato sulla vicenda una nota sul sito:
"Con riferimento al servizio di Matteo Viviani “Strappata alla famiglia a 12 anni” trasmesso mercoledì 29 gennaio in prima serata su Italia 1 nel programma Le Iene, il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali ha sollecitato il Consiglio regionale dove ha sede il servizio sociale coinvolto, a raccogliere ogni elemento utile a verificare quanto accaduto.
E' dovere e responsabilità del Consiglio nazionale, che si sente chiamato in causa da quanto trasmesso, chiarire la situazione e le posizioni individuali a difesa della minore coinvolta, della sua famiglia e della professione".


Il fatto che l'Ordine Nazionale abbia scritto questa nota mi fa propendere che prenda molto seriamente i fatti descritti......ma se le cose stessero cosi' come mostrate..........non sarebbe una cosa gravissima che un'a.s. per dare "manforte" ad un'amica non abbia svolto con coscienza il suo mandato professionale e addirittura abbia detto e scritto delle menzogne?

Io sono allibita.......passi se uno dice una bugia alla mamma (! cosi' per dire!) ma dire e avvallare una bugia durante una professione d'aiuto cosi' delicata......mi taglierei la lingua!
Mi licenzierei!
Non lo so.....farei qualunque cosa ma non quella!
Non lo so......forse sono troppo ingenua......penso ancora che nessuno dica delle bugie per proprio tornaconto/motivi personali........
Sono ingenua????? :oops:
Nuvoletta
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Re: puntata de "Le Iene" del 29 gennaio 2014

Messaggio da Nuvoletta »

Gentile Rebecca, visto che poni una domanda così diretta - sono ingenua??? - mi permetto di risponderti in modo diretto : mi sembrano po' ingenue le domande che poni.
Ho visto anch'io la trasmissione. Come succede sempre più spesso è accaduto che una famiglia ha contestato pubblicamente l'intervento dei servizi sociali che hanno ritenuto di garantire la tutela della loro figlia minore con un allontanamneto e dall'altro sia stato chiesto ad un operatore di spiegare le ragioni delle sue scelte, quindi di parlare di questioni personalissime della famiglia e della minore,di fronte a qualche milione di telespettatori e, in questo caso, dall'interno di un negozio..
L'Ordine ha deciso di intervenire, ma dovrà valutare come sono andate le cose. E' chiaro che un allontanamento di un minore è una azione dolorosa per tutti e deve essere sostenuta da motivazionui molto valide.
Forse la collega ha sbagliato, non lo sappiamo, ma la tua domanda è interessante. Perchè avrebbe dovuto raccontare delle bugie? Qual' è il suo tornaconto personale? Bè faccio fatica a vederlo. Se sai cosa significa prendere la decisione di attivare un 403, cosa comporta affrontare dei familiari arrabbiati, qual' è la difficoltà ad ottenere dai comuni i finanziamenti per una comunità,cosa significa veder valutata riga per riga la tua relazione in Tribunale con il contradditorio dei familiari e dei loro avvocati,confrontarti con la valutazione di altri operatori, sai anche che bisogna avere dei formidabili motivi personali per mentire, con il rischio che giudici e avvocati di parte ti "inchiodino".
Questo non significa che non ci siano assistenti sociali che sbagliano, però che mentano sapendo di mentire ma....
Ciao
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ugo.albano
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Re: puntata de "Le Iene" del 29 gennaio 2014

Messaggio da ugo.albano »

Non ho visto la puntata, nè ho interesse a farlo, francamente. Siccome questi "fattacci" periodicamente avvengono e periodicamente (solo su internet) parte lo sdegno della categoria, dico solo la mia:

1) i fatti in sè hanno profili giuridici precisi che vanno prima compresi, e poi giudicati. C'è il fatto civile (l'art.403), c'è probabilmente una verifica di potestà genitoriale, c'è un'AG che ha ordinato delle cose e c'è pure un servizio (non una collega, un servizio....) che si è mosso in un certo modo. L'Ordine probabilmente vuole capire cosa è successo e se c'è necessità di intervento.

2) in questi "fatti" i giornalisti, che fanno il loro lavoro, vogliono capire cosa succede. Ora il quesito è sempre quello: l'assistente sociale deve riferire sui fatti o no? A mio parere si. Il problema è "come". Se, come detto, l'assistente sociale agisce per conto di un ente, è l'ente che deve comunicare al giornalista. L'assistente sociale è pure un professionista, quando apre la bocca o quando se la cuce dà un'immagine che ha rilevanza per tutta la categoria. Comunicare, per esempio, chiarendo i livelli di responsabilità, gli attori, i fatti, sono tutti elementi che fanno fare bella figura all'assistente sociale.

Solito problema: l'assistente sociale NON E' parte di un contenzioso sui minori, è SOLO un attore (spesso strumentale, cioè in ossequio all'AG) a tutela dei minori e MAI contro i genitori.

Su ciò occorrerebbe fare FORMAZIONE CONTINUA e non reagire "di pancia" ogni volta.

Buona giornata!!
Ugo Albano

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Re: puntata de "Le Iene" del 29 gennaio 2014

Messaggio da annaclara »

dove e posibile vedere la puntata ???

A.C.
rebecca
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Re: puntata de "Le Iene" del 29 gennaio 2014

Messaggio da rebecca »

@ Nuvoletta: grazie di avermi risposto.
Come hai letto dal mio intervento non ho dato giudizi di merito sull'operato dell'a.s. ma ho detto:
"......ma se le cose stessero cosi' come mostrate..........non sarebbe una cosa gravissima ecc.ecc."

Per come si evincono i fatti dal filmato, nella relazione di quell'a.s. c'erano 3 bugie:
1) quella dove si affermava che i nonni della ragazzina non avevano dato la disponibilita' e tenerla (mentre invece intervistati hanno detto che loro l'avevano data......ok........mettiamo il caso che siano rimbambiti e non attendibili)
2) quella dove si affermava che anche nella coop.sociale dove aveva lavorato il padre c'erano stati dei problemi con lui e il suo comportamento (ma il responsabile della coop chiamato al telefono ha negato di aver parlato con questa a.s. e di aver detto una cosa simile......se il padre avesse lavorato veramente male per questa coop.sociale, perche' questo responsabile, chiamato in causa, avrebbe dovuto difenderlo? Avrebbe confermato che non si era comportato bene!)
3) perche' scrivere in una relazione cosi' importante e delicata che il padre della ragazzina faceva uso di sostanze stupefacenti e addirittura era spacciatore di hascish?? E' vero che lo aveva riferito la figlia ma comunque era una ragazzina appena scappata di casa, in conflitto con l'autorita' genitoriale e avrebbe potuto dire qualsiasi cosa! Perche', se avesse raccontato che il padre era satana in persona che faceva le messe nere bisognava crederci?????
Se io fossi stata al posto dell'a.s. avrei preso con le pinze le affermazioni della ragazzina e avrei fatto dei controlli, che so, avrei chiesto informazioni ai CC, oppure avrei chiesto esplicitamente al padre se era d'accordo a sottoporsi ad un test anti-droga......non so, qualcosa!
Invece il padre riferiva che non i CC non lo avevano convocato in caserma, che non gli era stata fatta nessuna perquisizione in casa ne' gli era stato chiesto di fare il test anti-droga......

Diceva Agatha Christie che “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”.

@Ugo Albano:
sono d'accordissimo con te quando scrivi "Ora il quesito è sempre quello: l'assistente sociale deve riferire sui fatti o no? A mio parere si."
Certo, in effetti essere incalzati cosi' da un giornalista-iena non e' bello, poi dentro un negozio.....pero' se io fossi stata l'a.s. magari avrei detto qualcosa tipo: "non posso parlare perche' sono vincolata dal segreto professionale pero' posso dire che i fatti come ve li hanno riportati i signori xy non corrispondono al vero. Potete controllare al Tribunale dei Minori. (o all'Ente)
Ci avrebbe fatto una migliore figura.
(e poi se ha detto che era in pensione......non aveva piu' rapporti con l'Ente ne' l'obbligo del segreto professionale.....mah.....o forse il segreto professionale rimane anche quando uno va in pensione?)

@Annaclara: l'ho scritto all'inizio del mio post!
Nuvoletta
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Re: puntata de "Le Iene" del 29 gennaio 2014

Messaggio da Nuvoletta »

Certamente Rebecca, il segreto professionale non cessa con il pensionamento del professionista: sarebbe allucinante che un assistente sociale, una volta in pensione, sia libero di raccontare quanto riferito dai propri utenti nel vincolo di segretezza (chi mai si rivolgerebbe ad lui)!

Indubbiamente non siamo molto abili nel comunicare con i media. E' vero quanto dice Albano e ricordi tu: bisognerebbe spiegare le modalità dell'intervento dei servizi e il percorso del procedimento civile minorile. E' importantissimo far sapere ai cittadini che, nel corso di un procedimento che coinvolge la potestà genitoriale ( a proposito è già legge la modifica del termine di potestà genitoriale in responsabiliutà genitoriale?), le famiglie hanno tutte le possibilità di chiarire la loro posizione anche di fronte al Giudice e non sono degli oggetti impotenti, ma soggetti determinanti.

Per quanto riguarda le supposte 3 bugie e gli approfondimenti ovviamente non sappiamo.
La questione però è attinente al tema delle relazioni tecniche dei servizi al Tribunale.
Nelle relazioni all'Autorità Giudiziaria ( Minorile o Ordinaria ) alle volte riportiamo quanto riferito dalle parti, così come è stato detto. Ovviamente le informazioni vanno approfondite, ma in alcuni casi lo riusciamo a farle noi, ad esempio chiedendo spiegazioni alla persona o ad altri soggetti coinvolti, in altri casi gli approfondimenti li chiederà il Magistrato, in particolare quando si tratta di notizie giudiziarie, interventi delle Forze dell'Ordine, accertamenti sanitari ecc.
Quindi nelle relazioni compariranno contemporaneamente notizie riferite e basta, notizie riferite e confermate da terze persone (distinguendo le altre parti coinvolte da operatori o Pubblici Ufficiali ecc.) dati oggettivi e dimostrabili, valutazioni tecniche. Sono tutte notizie riportabili basta sia chiara la fonte, il modo con cui sono state raccolte (compresi i luoghi, le caratteritiche delle persone, gli stati d'animo ecc.), i documenti consultati,i modelli valutativi ecc. In questo modo il Magistrato ha gli elementi per scegliere gli approfondimenti necessari ( compresi CTU ), chiedere ulteriori indagini, ascoltare in un certo modo i famigliari e alla fine decidere.
Anche nel caso riporato bisogna ricordare che ci sono stati vari attori e varie azioni che conosciamo solo parzialmente......
Ciao
erika.1977
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Re: puntata de "Le Iene" del 29 gennaio 2014

Messaggio da erika.1977 »

Per quanto riguarda i nonni non so, i rapporti tra le generazioni sono molto complicati, di fronte all'intervento di un estraneo (Il TM, l'assistente sociale) si può agire talvolta in modi contraddittori, prima do la disponibilità perché temo che il bambino esca dalla famiglia, poi la ritiro perché è un impegno che non mi sento più di prendere oppure perché mi rendo conto che così ho attaccato direttamente mio figlio/a.
Non conosco il caso, non lavoro come assistente sociale attualmente e la collega potrebbe anche avere scritto una bugia, consapevolmente o per un fraintendimento.
I datori di lavoro che cambiano versione non sono così rari, quando il coinvolgimento in una situazione diventa pubblico e conoscibile, c'è gente che si spaventa, ci sono datori che in alcune situazioni particolari denunciano inadempienze all'assistente sociale e poi fanno retromarcia al colloquio successivo (questo non succede solo con i datori di lavoro ovviamente) ma la paura è un sentimento umano.
Come sopra non so se questo sia il caso della vicenda specifica, ma mi ha fatto venire in mente qualche esperienza raccolta durante il tirocinio.
Se sono (e come assistente sociale lo sono) pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio sono tenuta per Legge a riferire le notizie di reato conosciute in ragione del mio ufficio, non sono io che devo fare indagini, non devo dare giudizi, non devo scrivere "il padre spaccia" ma "la ragazzina riferisce che..." Non posso scegliere se farlo o meno in base a quello che penso, altri faranno indagini, anche il fatto che una bambina menta su questi aspetti è rilevante.
Penso che si potrebbero comunicare i passaggi, in cosa consiste una segnalazione al TM, qual'è il ruolo dell'assistente sociale in questo, spiegare la metodologia non parlare dei fatti privati di tizio e caio, anche se ai giornali interessano solo le morbosità.
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