salve a tutti, sono una studentessa di scienze del servizio sociale e sto scrivendo una tesi sull'aborto nella quale mi piacerebbe inserire l'opinione di più assistenti sociali riguardo determinati argomenti...potreste aiutarmi?
gli argomenti sono:
- cosa fa un'assistente sociale quando una donna decide di interrompere la gravidanza?
- fino a che punto può spingersi?
vi ringrazio per l'attenzione.
saluti.
Intervista su assistenti sociali e IVG
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Re: Intervista su assistenti sociali e IVG
Penso che il contatto diretto tra assistente sociale e donna che vuole abortire avviene nel contesto dei Consultori Familiari.
Io che lavoro in comune non ho mai avuto occasione di affrontare questo tema.
Detto questo penso che se mi capitasse penso che cercherei di capire le motivazioni che hanno portato a questa scelta.
E farei presente che ci sono strade alternative (come supporti alla maternità se c'è un problema economico, oppure la possibilità di dare la vita al bambino ma poi non riconoscerlo).
Non sempre c'è la dovuta informazione sulle possibilità e quindi si sceglie la strada apparentemente più semplice.
Io che lavoro in comune non ho mai avuto occasione di affrontare questo tema.
Detto questo penso che se mi capitasse penso che cercherei di capire le motivazioni che hanno portato a questa scelta.
E farei presente che ci sono strade alternative (come supporti alla maternità se c'è un problema economico, oppure la possibilità di dare la vita al bambino ma poi non riconoscerlo).
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Re: Intervista su assistenti sociali e IVG
e nel caso in cui ci fossero problemi economici.... ad esempio l donna non ha un lavoro...
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Re: Intervista su assistenti sociali e IVG
Per le difficoltà economiche, nella mia regione (FVG) è stato previsto un contributo per le gestanti, quindi valuterei l'attivazione di quello.
Poi ci sono i bonus maternità nazionali e regionali da far presentare alla nascita del bambino.
Poi contributi per le situazioni di povertà più generici sia regionali che comunali.
Ovviamente si deve valutare la situazione del nucleo familiare non solo della donna. C'è un padre? c'è una famiglia allargata di supporto (non solo economico)?
Penso che proporrei anche un aggancio con il Movimento per la Vita che è una grande risorsa nel supporto delle donne in situazioni come questa.
Questo almeno nella fase iniziale (gravidanza e primi mesi del bambino), poi sarà necessario fare un pensiero sul dopo...
Poi ci sono i bonus maternità nazionali e regionali da far presentare alla nascita del bambino.
Poi contributi per le situazioni di povertà più generici sia regionali che comunali.
Ovviamente si deve valutare la situazione del nucleo familiare non solo della donna. C'è un padre? c'è una famiglia allargata di supporto (non solo economico)?
Penso che proporrei anche un aggancio con il Movimento per la Vita che è una grande risorsa nel supporto delle donne in situazioni come questa.
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Re: Intervista su assistenti sociali e IVG
Quoto Nazg. Anche io sono del Friuli Venezia Giulia.
Mi collegherei anche al lavoro di rete, se il bambino dopo la nascita può avere un'adeguata rete di supporto oltre che un aiuto economico.
Inoltre farei riferimento anche a qualche legge, legge 149/2001 riguardante l'adozione e l'affido.
Mi collegherei anche al lavoro di rete, se il bambino dopo la nascita può avere un'adeguata rete di supporto oltre che un aiuto economico.
Inoltre farei riferimento anche a qualche legge, legge 149/2001 riguardante l'adozione e l'affido.
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Re: Intervista su assistenti sociali e IVG
Ciao a tutt*! La domanda che mi sorge spontanea è: ma se la tesi sarà sull'aborto perchè la prima cosa di cui si parla sono gli aiuti economici come sostegno alla maternità o la legge sull'adozione??
L'aborto (ivg) è disciplinato dalla legge 194 del '78, lì trovo tutto.
Per quanto riguarda il ruolo dell'assistente sociale, puoi integrare con le linee guida regionali per le prestazioni di ivg, che ogni regione DEVE avere e rendere pubbliche.
Poi, fino a quanto un'a.s. può spingersi?? Fino a rispettare la scelta della donna, che è la protagonista della relazione d'aiuto!!
L'aborto (ivg) è disciplinato dalla legge 194 del '78, lì trovo tutto.
Per quanto riguarda il ruolo dell'assistente sociale, puoi integrare con le linee guida regionali per le prestazioni di ivg, che ogni regione DEVE avere e rendere pubbliche.
Poi, fino a quanto un'a.s. può spingersi?? Fino a rispettare la scelta della donna, che è la protagonista della relazione d'aiuto!!
Re: Intervista su assistenti sociali e IVG
Perché proprio la legge 194/78 specifica che " Il consultorio e la struttura socio-sanitariafemmedeterre ha scritto:Ciao a tutt*! La domanda che mi sorge spontanea è: ma se la tesi sarà sull'aborto perchè la prima cosa di cui si parla sono gli aiuti economici come sostegno alla maternità o la legge sull'adozione??
hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza
sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della
gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel
rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del
concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la
porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di
lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna,
offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto." (art.5)
Non mi sembra così strano...l'assistente sociale ha il dovere di informare al fine di supportare la donna nel compiere una scelta consapevole, e la donna ha il diritto di compiere liberamente la scelta che ritiene più opportuna...