Situazione familiare complicata e drammatica che peggiora
Inviato: mer, 26 set 2012 - 11:38 pm
Salve.
ho 37 anni, sono single e sono figlio di genitori divorzati dall' età di 12.
All' epoca io e mia sorella siamo stati affidati a mio padre, cosa già insolita specie per l' epoca.
Mia madre lasciò il tetto familiare poco dopo, e attualmente è risposata da anni.
Io ho sempre vissuto con mio padre, sia quando abitavamo nella casa dove sono cresciuto, sia quando, 6 anni fà, causa sfratto ci siamo dovuti trasferire nella casa di proprietà di mio padre, molto più piccola.
In quel momento mio padre decise di portare con sè mio nipote (il figlio di mia sorella), nato dal suo primo fallimentare matrimonio e che di cui la stessa si è sempre scarsamente curata.
Quindi attualmente, viviamo io, mio padre e mio nipote (minorenne) in una casa di due stanze (un salone grande dove dormiamo io e lui, e una camera matrimoniale di cui mio nipote si è "appropriato").
Io ho pochissimi spazi vitali, cosa che mi reca non pochi problemi nella gestione della vita di tutti i giorni.
Mio padre poi (persona violenta da sempre e intrattabile), col tempo si è ammalato e dopo un insufficienza renale è entrato in dialisi da qualche anno.
Questo ha "aggravato" la sua situazione mentale, poichè se già prima mi odiava per il solo fatto di frequentare mia madre (che lui odia) e siamo finiti spesso in scontri verbali, al punto che ho deciso di non rivolgergli più la parola per quieto vivere e cercare di stare tranquillo per farmi una vita indipendente.
Inoltre ho avuto vari scontri con mio nipote, il quale "pretende" di comandare in casa avallato da mio padre, e più volte mi ha insultato pesantemente, ma poi ho lasciato perdere sempre per quieto vivere.
Io in questo periodo ho cercato di trovarmi un lavoro stabile per andare a vivere da solo, ma senza successo.
Ho lavorato come aiutante presso venditori ambulanti per 3 anni, svegliandomi alle 5 di mattina e lavorando all' aperto anche col maltempo, e nonostante venissi malpagato e trattato male, mio padre mi denigrava dicendo che era un lavoro da poco (mentre era pesante) e quando mi sono offerto di aiutarlo per pagare le bollette mi ha detto che i miei soldi erano sporchi.
Ho lasciato quel lavoro perchè ero stanco e non mi permetteva di andarmene, e dopo qualche tempo ho cominciato a fare il cameriere saltuariamente.
Tornavo a notte fonda, e poichè abbiamo un solo bagno preferivo farmi la doccia di notte per evitare questioni.
Ma mio padre, non contento di infierire, un bel giorno decide di staccare la caldaia perchè diceva che io consumavo troppo, nonostante gli avessi ripetutamente detto di aggiustarla perchè essendo parzialmente otturata mi costringeva a stare molto tempo per lavarmi, ma lui se ne fregava.
Quando gli è arrivata una bolletta più alta, ha deciso di staccarla ed impedirmi di lavarmi.
Attualmente mi ritrovo senza potermi lavare, ho quasi perso il lavoro perchè non riesco a presentarmi decentemente, ed ho problemi di salute a causa di questa indecente condizione.
Sinceramente, dopo tanti anni, sono veramente stanco.
Vorrei sapere quali sono i miei diritti e cosa posso o non posso avanzare.
Sò soltanto che lui non può cacciarmi di casa (altrimenti lo avrebbe già fatto), perchè non posso mantenermi da solo.
Ma può impedirmi di usufruire dell acqua calda per lavarmi?
Se no, cosa posso fare per tutelarmi e riavere questo diritto?
Inoltre, lui non è in regola con le bollette dell' acqua (ha l allaccio abusivo sin da quando ci siamo trasferiti), ed io sò che è reato penale e che ci sono pesanti multe per chi viene scoperto.
Sono arrivato persino al punto di pensare di "minacciarlo" di denunciarlo per questo se non mi permette di lavarmi in casa (mia?).
Io sono una persona corretta, incensurato, in paese mi conoscono come una persona perbene, ma stò facendo una brutta fine.
Non basta il fatto che non trovo lavoro, ora anche questo.
Dopo tanti anni di abusi e violenze sono stanco.
Ah dimenticavo, da parte di mia madre la situazione non è migliore, poichè nonostante lei mi aiuti nelle cose pratiche, non può invitarmi a vivere con lei in quanto il marito non vuole.
Se trovassi una soluzione indipendente me ne andrei di corsa, ma al giorno d oggi non è facile.
Mi sono ridotto uno schifo e non mi vergogno a dirvi che mentre scrivo stò male perchè non mi lavo da giorni.
Se la soluzione è agire legalmente con la sicurezza di ottenere finalmente un pò di rispetto e decenza allora vorrei sapere come.
Grazie.
ho 37 anni, sono single e sono figlio di genitori divorzati dall' età di 12.
All' epoca io e mia sorella siamo stati affidati a mio padre, cosa già insolita specie per l' epoca.
Mia madre lasciò il tetto familiare poco dopo, e attualmente è risposata da anni.
Io ho sempre vissuto con mio padre, sia quando abitavamo nella casa dove sono cresciuto, sia quando, 6 anni fà, causa sfratto ci siamo dovuti trasferire nella casa di proprietà di mio padre, molto più piccola.
In quel momento mio padre decise di portare con sè mio nipote (il figlio di mia sorella), nato dal suo primo fallimentare matrimonio e che di cui la stessa si è sempre scarsamente curata.
Quindi attualmente, viviamo io, mio padre e mio nipote (minorenne) in una casa di due stanze (un salone grande dove dormiamo io e lui, e una camera matrimoniale di cui mio nipote si è "appropriato").
Io ho pochissimi spazi vitali, cosa che mi reca non pochi problemi nella gestione della vita di tutti i giorni.
Mio padre poi (persona violenta da sempre e intrattabile), col tempo si è ammalato e dopo un insufficienza renale è entrato in dialisi da qualche anno.
Questo ha "aggravato" la sua situazione mentale, poichè se già prima mi odiava per il solo fatto di frequentare mia madre (che lui odia) e siamo finiti spesso in scontri verbali, al punto che ho deciso di non rivolgergli più la parola per quieto vivere e cercare di stare tranquillo per farmi una vita indipendente.
Inoltre ho avuto vari scontri con mio nipote, il quale "pretende" di comandare in casa avallato da mio padre, e più volte mi ha insultato pesantemente, ma poi ho lasciato perdere sempre per quieto vivere.
Io in questo periodo ho cercato di trovarmi un lavoro stabile per andare a vivere da solo, ma senza successo.
Ho lavorato come aiutante presso venditori ambulanti per 3 anni, svegliandomi alle 5 di mattina e lavorando all' aperto anche col maltempo, e nonostante venissi malpagato e trattato male, mio padre mi denigrava dicendo che era un lavoro da poco (mentre era pesante) e quando mi sono offerto di aiutarlo per pagare le bollette mi ha detto che i miei soldi erano sporchi.
Ho lasciato quel lavoro perchè ero stanco e non mi permetteva di andarmene, e dopo qualche tempo ho cominciato a fare il cameriere saltuariamente.
Tornavo a notte fonda, e poichè abbiamo un solo bagno preferivo farmi la doccia di notte per evitare questioni.
Ma mio padre, non contento di infierire, un bel giorno decide di staccare la caldaia perchè diceva che io consumavo troppo, nonostante gli avessi ripetutamente detto di aggiustarla perchè essendo parzialmente otturata mi costringeva a stare molto tempo per lavarmi, ma lui se ne fregava.
Quando gli è arrivata una bolletta più alta, ha deciso di staccarla ed impedirmi di lavarmi.
Attualmente mi ritrovo senza potermi lavare, ho quasi perso il lavoro perchè non riesco a presentarmi decentemente, ed ho problemi di salute a causa di questa indecente condizione.
Sinceramente, dopo tanti anni, sono veramente stanco.
Vorrei sapere quali sono i miei diritti e cosa posso o non posso avanzare.
Sò soltanto che lui non può cacciarmi di casa (altrimenti lo avrebbe già fatto), perchè non posso mantenermi da solo.
Ma può impedirmi di usufruire dell acqua calda per lavarmi?
Se no, cosa posso fare per tutelarmi e riavere questo diritto?
Inoltre, lui non è in regola con le bollette dell' acqua (ha l allaccio abusivo sin da quando ci siamo trasferiti), ed io sò che è reato penale e che ci sono pesanti multe per chi viene scoperto.
Sono arrivato persino al punto di pensare di "minacciarlo" di denunciarlo per questo se non mi permette di lavarmi in casa (mia?).
Io sono una persona corretta, incensurato, in paese mi conoscono come una persona perbene, ma stò facendo una brutta fine.
Non basta il fatto che non trovo lavoro, ora anche questo.
Dopo tanti anni di abusi e violenze sono stanco.
Ah dimenticavo, da parte di mia madre la situazione non è migliore, poichè nonostante lei mi aiuti nelle cose pratiche, non può invitarmi a vivere con lei in quanto il marito non vuole.
Se trovassi una soluzione indipendente me ne andrei di corsa, ma al giorno d oggi non è facile.
Mi sono ridotto uno schifo e non mi vergogno a dirvi che mentre scrivo stò male perchè non mi lavo da giorni.
Se la soluzione è agire legalmente con la sicurezza di ottenere finalmente un pò di rispetto e decenza allora vorrei sapere come.
Grazie.