cara Annaclara,
davvero non trovo il senso di continuare questa discussione su base personale con attacchi di questo tipo, non si va lontano, ma voglio dare spazio ai tuoi interventi perchè per me è sempre motivo per imparare.
se ho terminato la discussione, è perchè la collega che ha chiesto aiuto sta affrontando delle problematiche serie nel suo lavoro e noi dalle nostre comode tastiere parliamo invece delle nostre curiosità personali.mi sembra una mancanza di rispetto nei suoi confronti che vive e degli altri che si sono impeganti a rispondere.
quindi ti inviterei a scrivermi in privato e conoscerci. posso cosi chiarirti le tue curiosità purchè pertinenti...e non invasive o giudicanti e magari scoprire tante cose di noi.
aldilà di ciò non ho avuto problemi in passato su questo forum a parlare di me se lo ritengo importante per il topic
io vorrei dirti che prendo molto seriamente quello che hai scritto. c'è sicuramente del vero e se mi hai vissuto come saccente significa che i miei interventi hanno avuto dei limiti nella comunicazione/sostanza e guarda che ti ringrazio davvero per me è tutto materiale di auto-analisi.prendo atto e faccio un passo indietro.
vorrei dire che la mia intenzione era discutere di qualcosa, con un tono forse un pò politico, nel senso di messa in circolo di determinati argomenti che da un pò cerco di approffondire.
per smuovere un pò le acque..un pò arrabbiato da quello che sta succedendo a livello governativo professionale ecc. niente di personale contro nessuno.
personalmente sento molta tensione, pericolo..ma questo è come intendo un pò io la professione e la situazione italiana in questo momento, non necessariamente mi aspetto che lo stesso sentano i miei colleghi disoccupati e non....anche se bisognerebbe fare gruppo e agire secondo alcuni principi per tutti.
certo giustamente questo non giustifica che io non appaia saccente o no per cui grazie, farò tesoro.
confuso. ebbene anche qui non ti sbagli mica. sono confuso da una vita professionalmente...
ma per me la confusione non è solo negativa. anzi.
mi spinge a ricominciare, a cambiare il percorso professionale... vedendo molti interventi nel forum ci sono tante situazioni simili alla mia.
questo è il mio personale modo di vivere la mia carriera professionale, in maniera ecclettica. passare dalla sociologia alla psiconanalisi, vivere in italia, lavorare all'estero, fare volontariato prendermi lauree.
rinunciare al progetto originale per poi magari tornarci con più risorse o esperienze....iinsomma.
non penso sia come traspare dalle tue parole un motivo per sminuire o perdere una parte di identità. anzi.
certo ci sono dei costi di cui sono consapevole, delle lacune in tutte le scelte d'altronde.
non ho come più volte dichiarato anche negli interventi sopra un'esperienza da asS. SOC. di base,...è pur vero che se dovessi lavorare a fianco nella loro quotidianeità, con persone per esempio che sono intervenute in questo dibattito o al tuo fianco magari, emergerebbero moltissime mie personali mancanze..
ma posso recuperare se lo vorrò, sno ancor giovane
vedo che per te è estremamente importante, ma io non voglio identificarmi in un ruolo.
pedagogista, counsellor, assistente sociale e specialista, diritti umani, sociologo educatore professionale ecc..sono dei titoli.in italia poi....
titoli importanti, certo, che ho conseguito..ma che rappresentano solo in parte un modo per crescere professionalmente.
è molto complesso e stimolante crearsi poi un profilo professionale. ma penso che ci sia del tempo per ogni fase della vita e soprattutto....
dai periodi di confusione sono sempre nate esperienze di svolta professionale.
ora continuare questi discorsi mi sembra davvero fuoriluogo in questo topic.
ma spero di aver contribuito e che questa sia un occasione per conoscerci meglio, lo dico sinceramente.
a presto.