Ma è povero ???

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cheremer
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Ma è povero ???

Messaggio da cheremer »

Avrei bisogno di un consiglio: quando i dati oggettivi dimostrano su carta (ISEE) una situazione di completa indigenza e dall'indagine professionale effettuata non è possibile smentire la povertà dimostrata, (anche se tutti sappiamo non essere reale) e se il soggetto accetta un progetto ( es. impegno giornaliero per la ricerca di occupazione...) come è possibile legalmente negare un contributo economico?
Gli utenti presentano una domanda protocollata, alla fine della fase istruttoria cosa scrivo nella lettera per giustificare che il contributo è negato?!
Es. Uomo solo di 56 anni rimasto privo di occupazione, vive in alloggio popolare ed è moroso. Ha una figlia maggiorenne che non vuole coinvolgere ( e solo e non i servizi potrebbe rivalersi sui tenuti per legge), ha una minima invalidità, presenta isee pari a zero. Riferisce di cercare con impegno un occupazione ma vista l'età...nemmeno lavorare non regolare gli è possibile visto i problemi di salute! prende il pacco viveri da un associazione di volontariato. E' sempre vestito benissimo, scarpe lucide improfumato e curato, mie colleghe ( non A.S.) lo vedono spesso a mangiar fuori , nonchè, in più di una occasione io personalmente l'ho visto in un bar a giocare ai videopoker. La mattina fa colazione al bar. I colleghi del paese, che lo conoscono bene, mi dicono ma cosa ci fa lui qui??? mica vuole un contributo!!??
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ugo.albano
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Re: Ma è povero ???

Messaggio da ugo.albano »

Il caso è emblematico di ciò che si sostiene: una persona può essere povera (a ISEE zero) ed avere un tenore di vita alto o avere agiti da benestante (fare colazione al bar).

Io personalmente scinderei le supposizioni dai fatti, o meglio, il "sentito dire" dalla realtà.

Quando infatti si diniega un aiuto, il no va amministrativamente giustificato. Quindi o pezze giustificative (come l'ISEE) o VALUTAZIONI OGGETTIVE. Quindi, a mio modo di vedere, ci sta bene pure un accertamento dei vigili. Se però NOI scriviamo, dobbiamo riportare FATTI. Per esempio fotografando il tenore di vita in visita domiciliare, però pure lì dobbiamo metterci d'accordo sui criteri di valutazione.

Certo, ci vuole una connessione soldi-progetto. Il No può pure, per esempio, costringere un soggetto prodigo ad una vita più oculata.

Su tutto ciò il Regolamento Comunale. Io ne ho visti tanti, ma fanno tutti pena, perchè lasciano ampia discrezionalità, nel senso che NON CONNETTONO ASSISTENZA ECONOMICA A PROGETTI.

Non so com'è da voi in Toscana. Da noi il "soffio politico" è forte, sia per "dare", sia per "negare": infatti i regolamenti dicono tutto e nulla, magari si fermano all'ISEE, pongono dei tetti, e basta.

In tutto questo ambaradan, a noi non spetta dire se una persona è povera o meno (tra l'altro in sociologia il concetto è relativo), bensì predisporre progetti di aiuto che prescindono (pure) dai soldi. Questi sono solo "un pezzo" della questione. Il resto, però, non può essere "pare che....".

Anche perchè, se questo è povero davvero e tu non lo aiuti, commetti un'ingiustizia sociale.
Ugo Albano

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stefania
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Re: Ma è povero ???

Messaggio da stefania »

ma una doamnda la devo fare...quando noi abbiamo porvato di tuttop per far emergere il problema o per creare dei progetti che portino ad una autobnomia della persona siamo comunque obbligati , per non compiere un'ingiustizia sociale a dire di si?
il tossicodipendente a cui abbiamo proposto mille borse lavoro che ha mandato a puttane un'assunzione perchè doveva andare a farsi i cavoli suo..... quello che si fa assumere per andare in malattia e successivo infortunio, quello che villanta dolori su dolori per non lavorare e lascia il lavoro perchè secondo lui troppo pesante, quello a cui diamo un cotnributo e se lo sputtana alle macchinette anzichè pagare l'affitto!
e quello che si è licenziato perchè avrebbe altrimenti ucciso il datore di lavoro che l'ha contratddetto davanti agli altri?
dare comunque dare soldi?
Sonia87
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Re: Ma è povero ???

Messaggio da Sonia87 »

stefania ha scritto:ma una doamnda la devo fare...quando noi abbiamo porvato di tuttop per far emergere il problema o per creare dei progetti che portino ad una autobnomia della persona siamo comunque obbligati , per non compiere un'ingiustizia sociale a dire di si?
il tossicodipendente a cui abbiamo proposto mille borse lavoro che ha mandato a puttane un'assunzione perchè doveva andare a farsi i cavoli suo..... quello che si fa assumere per andare in malattia e successivo infortunio, quello che villanta dolori su dolori per non lavorare e lascia il lavoro perchè secondo lui troppo pesante, quello a cui diamo un cotnributo e se lo sputtana alle macchinette anzichè pagare l'affitto!
e quello che si è licenziato perchè avrebbe altrimenti ucciso il datore di lavoro che l'ha contratddetto davanti agli altri?
dare comunque dare soldi?

Nessuno, mi pare, abbia detto di dare soldi a tutti e per qualsiasi motivo.
Il fatto è che al di là dei "per sentito dire" se si stabilisce un criterio d'accesso al contributo economico quello va rispettato e i no, come giustamente detto, motivati in modo oggettivo.

Il fatto è che a livello politico fa comodo elargire contributi economici senza alcun sistema di "rendicontazione" o "progettualità", ciò che conta è che ci si ricordi nell'urna elettorale che quei soldi li hai presi grazie a tizio o caio (manco li avesse messi di tasca sua... :lol: )


ps: comunque si dice millanta, non villanta...le parole sono importanti :wink:
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