condivisione caso
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Buonasera,
ho iniziato da poco a lavorare come as e vorrei condividere con voi un caso e avere un confronto.
In breve..nucleo familiare composto da 4 persone (2 genitori e 2 figli maggiorenni, in età lavorativa). Subiranno un sfratto tra poche settimane per finita locazione. Lavora solo uno dei due coniugi (600 euro al mese),l altro no da un paio di anni (a parte lavori saltuari). Solo uno dei due figli vive con loro (lavora poco, guadagna circa 200 euro al mese). L altro figlio sta convivendo da poco, ha l affitto da pagare e non può aiutare la famiglia. Hanno comprato un auto a novembre,per cui hanno anche una rata al mese da pagare per il finanziamento che prende una buona parte dei 200 euro. Hanno parenti ma che non vogliono sentire,non vogliono chiedere aiuto e non possono ospitarli perché hanno la loro vita. Nel primo colloquio ho raccolto questo informazioni. Li ho orientati sulla ricerca di lavoro e richiesto loro di cercare una sistemazione per capire i prezzi, e comprendere anche se qualche parente può aiutare. Io ho fatto un tentativo con il legale del proprietario di casa ma è stato inutile. Niente alloggi erp o housing o a canone calmierato. Vi aggiungo che li ho visto oggi fare compere di vestiti in alcuno negozi per puro caso con uno dei due figli (quello che a detta loro ha la sua vita e i soldi servono per la casa). Nel colloquio ho chiesto anche quali spese hanno in arretrato..non ne hanno molte. Ora non so bene come muovermi. Potreste darmi qualche consiglio?grazie.
ho iniziato da poco a lavorare come as e vorrei condividere con voi un caso e avere un confronto.
In breve..nucleo familiare composto da 4 persone (2 genitori e 2 figli maggiorenni, in età lavorativa). Subiranno un sfratto tra poche settimane per finita locazione. Lavora solo uno dei due coniugi (600 euro al mese),l altro no da un paio di anni (a parte lavori saltuari). Solo uno dei due figli vive con loro (lavora poco, guadagna circa 200 euro al mese). L altro figlio sta convivendo da poco, ha l affitto da pagare e non può aiutare la famiglia. Hanno comprato un auto a novembre,per cui hanno anche una rata al mese da pagare per il finanziamento che prende una buona parte dei 200 euro. Hanno parenti ma che non vogliono sentire,non vogliono chiedere aiuto e non possono ospitarli perché hanno la loro vita. Nel primo colloquio ho raccolto questo informazioni. Li ho orientati sulla ricerca di lavoro e richiesto loro di cercare una sistemazione per capire i prezzi, e comprendere anche se qualche parente può aiutare. Io ho fatto un tentativo con il legale del proprietario di casa ma è stato inutile. Niente alloggi erp o housing o a canone calmierato. Vi aggiungo che li ho visto oggi fare compere di vestiti in alcuno negozi per puro caso con uno dei due figli (quello che a detta loro ha la sua vita e i soldi servono per la casa). Nel colloquio ho chiesto anche quali spese hanno in arretrato..non ne hanno molte. Ora non so bene come muovermi. Potreste darmi qualche consiglio?grazie.
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- Iscritto il: sab, 04 apr 2015 - 7:26 pm
Re: condivisione caso
Ciao Blanche,
non ho capito una cosa essenziale. Come pensa questa famiglia di affrontare la situzione?
Non abbiamo, credo, risposte preconfezionate da tirare fuori dal cilindro, ma possiamo solo accompagnare le famiglie nei percorsi che decidono di intraprendere autonomamente. Si sono rivolti al servizio per richiedere un contributo economico? Per ottenere una casa? Per essere aiutati nella ricerca del lavoro? Non mi è chiaro, scusami...
non ho capito una cosa essenziale. Come pensa questa famiglia di affrontare la situzione?
Non abbiamo, credo, risposte preconfezionate da tirare fuori dal cilindro, ma possiamo solo accompagnare le famiglie nei percorsi che decidono di intraprendere autonomamente. Si sono rivolti al servizio per richiedere un contributo economico? Per ottenere una casa? Per essere aiutati nella ricerca del lavoro? Non mi è chiaro, scusami...
Re: condivisione caso
Condivido, in più a me non è chiara la questione dello sfratto. per finita locazione o per morosità? E' utile per capire anche i tempi: tempi che loro hanno o non hanno utilizzato per trovare soluzioni o per concordare percorsi con il servizio e tempi per il rilascio dell'immobile.
Re: condivisione caso
Scusate la poca chiarezza..lo sfratto è per finita locazione. A fine febbraio hanno il termine per lasciare la casa (in realtà il termine era a fine dicembre, hanno avuto una proroga di due mesi) Mi sono informata, dopo tale termine se non lasciano l abitazione l avvocato del proprietario si attiva facendo un atto di precetto e avviso di sloggio poi esce l'ufficiale giudiziario. Tutto ciò avviene nel giro di pochi mesi..ma ovviamente vorrei non arrivare a ciò.
Loro si rivolgono al servizio sociale per un aiuto a livello lavorativo (ma purtroppo non posso fare molto se non informarli dei veri servizi sul territorio per il lavoro, già conosciuti dal nucleo). Inoltre hanno chiesto un aiuto a livello abitativo. Loro hanno fatto per anni domanda per una casa erp, sono in graduatoria ma hanno davanti 9 famiglie e gli alloggi sono tutti occupati. Si sono rivolti al servizio una settimana fa e non prima perché volevano farcela da soli, senza chiedere niente. Da parte loro cercano lavoro per rispondere a questa situazione, hanno provato a cercare una abitazione ma gli affitti sono alti, ad ora non hanno in mente un preciso percorso per affrontare il tutto se non le azioni già fatte.
Loro si rivolgono al servizio sociale per un aiuto a livello lavorativo (ma purtroppo non posso fare molto se non informarli dei veri servizi sul territorio per il lavoro, già conosciuti dal nucleo). Inoltre hanno chiesto un aiuto a livello abitativo. Loro hanno fatto per anni domanda per una casa erp, sono in graduatoria ma hanno davanti 9 famiglie e gli alloggi sono tutti occupati. Si sono rivolti al servizio una settimana fa e non prima perché volevano farcela da soli, senza chiedere niente. Da parte loro cercano lavoro per rispondere a questa situazione, hanno provato a cercare una abitazione ma gli affitti sono alti, ad ora non hanno in mente un preciso percorso per affrontare il tutto se non le azioni già fatte.
Re: condivisione caso
Quindi loro hanno sempre pagato regolarmente il canone. Domanda: ma le case popolari non hanno un accesso privilegiato per le persone con sfratto esecutivo (questo non lo è ancora) non per morosità? Se sono già in graduatoria non si riesce a fare una mediazione con l'ERP stante la necessità e l'urgenza? Non si riesce a fare una mediazione con il padrone di casa che attenda fino a giugno dando loro ancora 4 mesi per cercare una casa ad un prezzo adeguato? L'ente non può sostenere con un prestito la cauzione per un nuovo alloggio?Non so da dove parli. In ogni caso uno sfratto anche non per morosità non ha tempi brevi. Il proprietario deve fare intimazione di rilascio dell'immobile, poi agire per via giudiziaria, il giudice deve convalidare e dare un termine, solo dopo la scadenza di tale termine esce l'ufficiale giudiziario (attenzione perché se scelgono questa strada guadagnano tempo ma devono pagare le spese giudiziarie). Bisognerebbe inviarli a un sindacato inquilini per capire se la zona è emergenza abitativa e se ci sono proroghe sugli sfratti. Da un punto di vista della famiglia non riesco a capire se sono in grado o meno di attivarsi, mi pare che da una parte vogliono farcela da soli ma non diano neppure tanto peso alla cosa, non so come dire, da quello che scrivi mi pare che siano abbastanza poco ansiosi o preoccupati per il tutto, attendono che qualcuno risolva le cose?
Re: condivisione caso
Rispetto alle case erp purtroppo no. Ho chiesto per un accesso in una situazione di urgenza ma purtroppo niente. Con il proprietario ho provato una mediazione(ho parlato con l avvocato che lo difende) e l unica prospettiva era dare delle garanzie concrete per pensare ad una possibile proroga. Per cui poco auspicabile..ovviamente non vorrei appunto arrivare all'uscita dell'ufficiale giudiziario, anche oer le spese in più alle quali si andrebbe incontro. Ho contatto direttamente il sindacato degli inquilini e loro mi hanno spiegato la procedura,ma detto che oltre a ciò non possono aiutarmi. Ho provato a chiedere alla Caritas per qualche alloggio con un affitto basso (e pensare all'ipotesi di sostenerli come avevate accennato)ma non c è nulla..gli alloggi hanno prezzi alti da sostenere. Il nucleo l ho visto una volta per ora perché appunto si sono rivolti a noi una settimana fa..la sensazione è che loro si siano in parte attivati, ma non troppo, e pensano che per la casa il comune possa risolvere il tutto (anche perche si sono rivolti prima al sindaco poi a noi).Non hanno mai provato neanche loro a parlare con il proprietario per una mediazione. Aggiungo il fatto che ho provato a far leva sul fatto che hanno una figlia che lavora, e se può aiutarli ma hanno rispondo di no perché ora la figlia va a convivere in affitto(contando che da aprile del 2016 sanno che il contratto di locazione non sarebbe stato rinnnovato). E non vogliono chiedere ai parenti. Infine una cosa a parte che c entra poco, mi è capitato di vederla a fare compere per negozi di abbigliamento con la figlia (per carità nulla di male, ma come potete capire in una situazione del genere le spese sono altre) per cui ho come sensazione che forse non si rendono conto totalmente di ciò che potrebbe accadere poco.
Re: condivisione caso
La mia sensazione è che ora siano nella fase: siamo andati in comune, il sindaco lo sa, ora la palla è in mano loro che devono risolvere la situazione.
Quindi, ti dico cosa farei io. Li convocherei e appronfondirei con una serie di colloqui la loro percezione del problema e cosa loro pensano di poter fare per risolverlo e poi metterei nero su bianco cosa può fare il servizio (onde evitare fraintendimenti): es. il servizio può fare un prestito per la nuova cauzione a patto che loro trovino un alloggio; oppure il servizio può pagare i primi due canoni di locazione se loro si impegnano a trovare un lavoro; ma lo scriverei proprio perché mi sa che altrimenti si rischiano cose tipo: l'assistente sociale mi ha detto che....
Quindi, ti dico cosa farei io. Li convocherei e appronfondirei con una serie di colloqui la loro percezione del problema e cosa loro pensano di poter fare per risolverlo e poi metterei nero su bianco cosa può fare il servizio (onde evitare fraintendimenti): es. il servizio può fare un prestito per la nuova cauzione a patto che loro trovino un alloggio; oppure il servizio può pagare i primi due canoni di locazione se loro si impegnano a trovare un lavoro; ma lo scriverei proprio perché mi sa che altrimenti si rischiano cose tipo: l'assistente sociale mi ha detto che....
Re: condivisione caso
La sensazione è la stessa che ho io, tra l altro non so se hanno davvero la percezione di quello che potrebbe accadere. Volevo già vederli questa settimana è comprendere se hanno la percezione della realtà dei fatti, e cosa pensano di fare. Anche perché gli darò il rimando di ciò che ha detto l.avvocato, e intanto chiederò a loro cosa hanno pensato nel frattempo. Gli dirò che il comune ad ora a livello abitativo non può fare nulla (intendo come alloggi) e chiederò a loro di muoversi ulteriormente, cercando sia una collocazione tra i parenti (anche staccandosi, come situazione momentanea) e cercando di capire quanto può costargli un affitto di una casa. Successivamente vedrò cosa hanno fatto, e intanto capirò se il comune può erogare un contributo e nel caso lo scriverò nero su bianco, cercando di strutturare un progetto condiviso.