Dove sta andando il Servizio Sociale della Giustizia?
Inviato: lun, 16 apr 2007 - 10:20 am
Grande è la preoccupazione e la confusione degli ASSISTENTI SOCIALI del Ministero della Giustizia - Uffici Esecuzione Penale Esterna (già Centri di Servizio Sociale per Adulti), per la decisione di istituire nei loro servizi dei nuclei di polizia penitenziaria.
Stralcio dell’intervista alla Segretaria Nazionale del CASG, (Coordinamento Assistenti Sociali Giustizia www.casg.it ) Anna Muschitiello, pubblicata sulla rivista dell'Ordine Assistenti Sociali Lombardia (marzo 2007 n.2) www.ordineaslombardia.it
Nel 2005 è stata approvata una legge, la cosiddetta "legge Meduri" n. 154/2006, che ha segnato un passaggio storico all’interno del mondo penitenziario e del servizio sociale penitenziario. In particolare è stato modificato l’art. 72 della legge 354/75 che istituiva il servizio allora denominato Centro Servizio Sociale Adulti (CSSA); oggi il nome è stato modificato in Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) e come avevamo abbondantemente previsto questo fatto ha sicuramente segnato l’inizio di un cambiamento sostanziale della natura di tali uffici. Ritenevamo e oggi abbiamo, purtroppo, la piena conferma che avevamo ragione! È stato estremamente grave far sparire dall’ordinamento penitenziario ogni riferimento al servizio sociale. Cambiamento che oggi si sta già delineando con più chiarezza tanto che l’attuale Ministro Mastella, in occasione dell’ultima festa del corpo della polizia penitenziaria il 4 ottobre scorso, ha annunciato la opportunità di rafforzare l’area penale esterna con l’utilizzo nel controllo delle misure alternative alla detenzione della polizia penitenziaria e la costituzione di commissariati della Pol. Pen. sul territorio, non accennando minimamente all’esistenza di operatori professionisti: gli assistenti sociali, che quell’area penale esterna hanno costruito e gestito per trent’anni con poche risorse umane e materiali, raggiungendo anche buoni risultati come tutte le statistiche confermano. Il CASG aveva fortemente contrastato l’approvazione di quella legge e aveva trovato il pieno appoggio dell’Ordine nazionale e in particolare dell’allora presidente P. Rossi, che aveva ben intuito i rischi che si correvano. Le azioni all’epoca tentate dall’Ordine nazionale furono diverse e forti, tra le altre, un’audizione presso la commissione parlamentare che discuteva il provvedimento, anche se purtroppo non servirono a centrare l’obiettivo di evitare la modifica dell’art. 72. C’è da dire che la cosa più inquietante è che lo stesso Consiglio nazionale dovette subire una forte opposizione all’interno della professione da parte di un piccolo gruppo di assistenti sociali della giustizia che aspiravano con quella stessa legge a diventare dirigenti. Cosa che nei fatti si è realizzata, lasciandoci però anche un servizio: l’UEPE, che sta perdendo la caratterizzazione di un servizio sociale (riteniamo, infatti, che non era un caso se si chiamava CSSA) (…)
Attualmente è in programma sperimentazione per l’inserimento di nuclei di polizia penitenziaria all’interno degli UEPE, per il controllo delle misure alternative.
Cosa ne pensate?
Se volete maggiori informazioni e se volete fare azioni concrete i gestori del BLOG solidarieta.asmilano@blogspot.com hanno messo a disposizione degli assistenti sociali della giustizia il loro spazio per far circolare la documentazione inerente a questo argomento.
Inoltre a breve sarà aggiornato il sito www.casg.it con un link dedicato a questo argomento.
Bisogna intervenire subito: facciamo sentire la nostra voce!!
Stralcio dell’intervista alla Segretaria Nazionale del CASG, (Coordinamento Assistenti Sociali Giustizia www.casg.it ) Anna Muschitiello, pubblicata sulla rivista dell'Ordine Assistenti Sociali Lombardia (marzo 2007 n.2) www.ordineaslombardia.it
Nel 2005 è stata approvata una legge, la cosiddetta "legge Meduri" n. 154/2006, che ha segnato un passaggio storico all’interno del mondo penitenziario e del servizio sociale penitenziario. In particolare è stato modificato l’art. 72 della legge 354/75 che istituiva il servizio allora denominato Centro Servizio Sociale Adulti (CSSA); oggi il nome è stato modificato in Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) e come avevamo abbondantemente previsto questo fatto ha sicuramente segnato l’inizio di un cambiamento sostanziale della natura di tali uffici. Ritenevamo e oggi abbiamo, purtroppo, la piena conferma che avevamo ragione! È stato estremamente grave far sparire dall’ordinamento penitenziario ogni riferimento al servizio sociale. Cambiamento che oggi si sta già delineando con più chiarezza tanto che l’attuale Ministro Mastella, in occasione dell’ultima festa del corpo della polizia penitenziaria il 4 ottobre scorso, ha annunciato la opportunità di rafforzare l’area penale esterna con l’utilizzo nel controllo delle misure alternative alla detenzione della polizia penitenziaria e la costituzione di commissariati della Pol. Pen. sul territorio, non accennando minimamente all’esistenza di operatori professionisti: gli assistenti sociali, che quell’area penale esterna hanno costruito e gestito per trent’anni con poche risorse umane e materiali, raggiungendo anche buoni risultati come tutte le statistiche confermano. Il CASG aveva fortemente contrastato l’approvazione di quella legge e aveva trovato il pieno appoggio dell’Ordine nazionale e in particolare dell’allora presidente P. Rossi, che aveva ben intuito i rischi che si correvano. Le azioni all’epoca tentate dall’Ordine nazionale furono diverse e forti, tra le altre, un’audizione presso la commissione parlamentare che discuteva il provvedimento, anche se purtroppo non servirono a centrare l’obiettivo di evitare la modifica dell’art. 72. C’è da dire che la cosa più inquietante è che lo stesso Consiglio nazionale dovette subire una forte opposizione all’interno della professione da parte di un piccolo gruppo di assistenti sociali della giustizia che aspiravano con quella stessa legge a diventare dirigenti. Cosa che nei fatti si è realizzata, lasciandoci però anche un servizio: l’UEPE, che sta perdendo la caratterizzazione di un servizio sociale (riteniamo, infatti, che non era un caso se si chiamava CSSA) (…)
Attualmente è in programma sperimentazione per l’inserimento di nuclei di polizia penitenziaria all’interno degli UEPE, per il controllo delle misure alternative.
Cosa ne pensate?
Se volete maggiori informazioni e se volete fare azioni concrete i gestori del BLOG solidarieta.asmilano@blogspot.com hanno messo a disposizione degli assistenti sociali della giustizia il loro spazio per far circolare la documentazione inerente a questo argomento.
Inoltre a breve sarà aggiornato il sito www.casg.it con un link dedicato a questo argomento.
Bisogna intervenire subito: facciamo sentire la nostra voce!!