Chiarimento
Inviato: dom, 10 apr 2016 - 5:26 am
Salve, sono Oss nominato AdS di due coniugi con disabilità leggera che hanno un figlio con disabili media. Il figlio è stato allontanato dalla famiglia per disagio familiare e ambientale all'età di 9 anni, tutt'ora inserito in comunità alloggio. Fino a un anno e mezzo fa la situazione sembrava l'unica possibile ma da un anno a questa parte c'è stata un'evoluzione che ha molto migliorato la situazione. Si parla di un uomo (il figlio) ormai adulto di 38 anni e dei genitori (padre di 75 anni e madre di 72). I coniugi coabitano con me, che ovviamente li seguo 24 su 24, aiutandoli a conoscere meglio il figlio, il figlio è molto legato anche a me dimostrando di essere per lui "significativo": questo è stato notato dai referenti della struttura che ospita il figlio, dagli operatori, dal' amministratore di sostegno del figlio tanto che ci si rivolge sempre a me per ogni necessità. Il legame parentale, il desiderio di essere famiglia in tutti e tre i soggetti hanno fatto sì che si è manifestata l'esigenza di stare uniti. I genitori, aiutati da me dalla mia presenza in casa, vorrebbero finalmente avere il figlio in casa facendogli frequentare un centro diurno per non isolarlo, cosa fattibile d'accordo anche i responsabili della struttura.
Qui sorge il problema con l'istituzione perché l'assistente sociale blocca la situazione, anzi, impone che il figlio vada a casa dei genitori ogni 15 giorni pur permettendo di visite due pomeriggi la settimana.
capisco che non sia facile dare dei pareri, ma chiedo che potere hanno gli assistenti sociali? È mai possibile che sia accantonato così il lato umano? La soluzione del centro diurno non farebbe risparmiare denaro pubblico? Nonostante l'età dei genitori non si capisce che almeno questi ultimi anni siano importanti per tutti? Su quali teorie si basano le assistenti sociali?
Questi interrogativi mi hanno irritato e non poco tanto che ho già contattato un avvocato il quale mi ha dato la sua disponibilità per una eventuale causa legale invitandomi a cercare di risolvere "amichevolmente" la questione.
L'atteggiamento dell'assistente sociale lo vedo gravemente disumano, arroccato sulle proprie posizioni irrazionali, irrispettoso, privo di intelligenza che porta a uno spreco economico di denaro pubblico ingiustificato.
Qui sorge il problema con l'istituzione perché l'assistente sociale blocca la situazione, anzi, impone che il figlio vada a casa dei genitori ogni 15 giorni pur permettendo di visite due pomeriggi la settimana.
capisco che non sia facile dare dei pareri, ma chiedo che potere hanno gli assistenti sociali? È mai possibile che sia accantonato così il lato umano? La soluzione del centro diurno non farebbe risparmiare denaro pubblico? Nonostante l'età dei genitori non si capisce che almeno questi ultimi anni siano importanti per tutti? Su quali teorie si basano le assistenti sociali?
Questi interrogativi mi hanno irritato e non poco tanto che ho già contattato un avvocato il quale mi ha dato la sua disponibilità per una eventuale causa legale invitandomi a cercare di risolvere "amichevolmente" la questione.
L'atteggiamento dell'assistente sociale lo vedo gravemente disumano, arroccato sulle proprie posizioni irrazionali, irrispettoso, privo di intelligenza che porta a uno spreco economico di denaro pubblico ingiustificato.