assistente sociale nei SerT

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elisa
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assistente sociale nei SerT

Messaggio da elisa »

Ciao a tutti!
Vorrei che qualcuno più esperto di me e che lavora come assistente sociale nei Sert mi spiegasse esattamente cosa fa l' assistente sociale in un SerT.
Io anni fa ho fatto il tirocinio nel SerT della mia città e ora seguo le borse lavoro di utenti dello stesso SerT , pur lavoranto in un ente privato che nulla centra con quel servizio.
Gli operatori di quel SerT non hanno modo e tempi per organizzare, seguire, gestire le borse lavoro dei loro utenti, anzi una volta che derogano noi, non si fanno più sentire finche la borsa lavoro nn è terminata.
Io dal mio canto prendo in carico gli utenti, individuo le aziende per loro più idonee e li seguo per i 6 mesi previsti...
quando ho svolto il tirocinio ho constatato che vengono fatte continue riunioni, convegni, corsi di formazione ma di fatto cosa faccia esattamente un' assistente sociale in un Sert non l' ho capito..
premetto che sono anche io un' assistente sociale perciò non ce l'ho affatto con la categoria, vorrei solo capire, oltre alla prima accoglienza ed agli inserimenti in comunità, noi ass. sociali in un Sert cosa facciamo???
Non mi è ben chiaro il lavoro che dovremmo far noi e quello del sociologo, dell' educatore e dello psicologo nel medesimo servizio... :?: :!:
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stefyx84
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Messaggio da stefyx84 »

ciao! io non ho mai nè fatto tirocinio nè lavorato in un sert...però ho trovato questo...non so se ti può essere d'aiuto perchè a me sembra un po' banale, nel senso di tanto teorico mentre mi sembra che tu voglia sapere cose più concrete...ma...meglio di niente... valuta tu:

L’ASSISTENTE SOCIALE IN UN SERVIZIO PER LE TOSSICODIPENDENZE: METODOLOGIA E ATTIVITA’


di Gianni Casubaldo e Maria Pia Rapari (Assistenti Sociali del Servizio Aziendale per le Dipendenze Patologiche – Ser.T. ASL n. 3 Foligno -PG-)


IN SINTESI: ATTIVITA’ SVOLTE DALL’ASSISTENTE SOCIALE

PRESTAZIONI DESTINATE AL SERVIZIO
PRESTAZIONI DESTINATE ALL’UTENTE

Riunioni di équipe (organizzative)
accoglienza

Supervisioni
valutazione sociale

gruppi di lavoro
elaborazione di un programma terapeutico

gruppi sul caso
sostegno e chiarificazione ai singoli e gruppi

progettazione e programmazione di interventi
verifica dei programmi

contatti con istituzioni (enti locali, scuole, ecc.)
programmi di reinserimento sociali (elaborazione e verifica)

formazione
adempimento delle pratiche amministrative (programmi socio-riabilitativi art. 75 e 121 TU 309/90)

interventi di servizio sociale presso le strutture di cogestione Ser.T.
coordinamento con i servizi sociali territoriali per minori con provvedimento T.M. per figli di tossicodipendenti

Privato Sociale: Centro Bassa Soglia Time Out e Centro Caino di Scafali
contatti con le magistrature e con il C.SSA per utenti tossicodipendenti con provvedimenti giudiziari


pratiche pensionistiche


relazioni (inserimenti in CT, Certificazioni, TM, contributi terapeutici, borse lavoro e terapeutiche)


segretariato sociale


visite in carcere


visite in comunità terapeutiche


attività prevista dalla convenzione con il Ministero di Grazia e Giustizia con il Carcere di Spoleto


Verifica di utenti agli arresti domiciliari c/o le comunità terapeutiche ubicate nel territorio ASL n. 3
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ugo.albano
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Messaggio da ugo.albano »

Anche io ho fatto la stessa domanda ai colleghi per anni, ma senza risposta. Pensate che lavoravo all'U.T.G.!!

Mi compì molto quando anni fa la mia Regione emise la cartella-tipo per i Sert: area medico-clinica (tossicologica, immunologica,....), area psicologica (counseling, terapia familiare) ed area sociale (fogli bianchi.....).

Certo che anche la rassegna dei colleghi umbri di Stefy84 fa capire che c'è un "fare" non collegato ad alcuna competenza specifica. Infatti da noi nei Sert ci stanno entrando gli educatori a sostituirci. Infatti il "senso" è che i clinici lavorano sulla dipendenza, noi ci occupiamo solo di "aspetti di contorno".

Cosa voglio dire? E' importante stabilire l'oggetto del nostro lavoro, altrimenti si fa da sguatteri. Il "lavoro sociale" richiede una chiara definizione, altrimenti non ha senso che esista l'assistente sociale: basta un bancomat per le prestazioni.

Ugo
elisa
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che tristezza..

Messaggio da elisa »

Grazie x i vostri interventi, mi rammarica molto capire che anche altrove il nostro ruolo nei Sert è poco chiaro .. talvolta mi domando cosa bisogna imparare e saper fare per lavorare con le tossico-alcol dipendenze, ma forse il problema è proprio che è difficile capire quali sono le prerogative destinate unicamente agli assistenti sociali ... mha .. :cry:
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e poi..

Messaggio da elisa »

voglio inoltre far presente che nel sert della mia città 1 assistente sociale opera sull' area carcere, 1 per gli inserimenti in comunità , le altre non si capisce bene cosa facciano e tutta l' area alcol (con rispettiva suddivisione degli utenti) è ripartita tra un educatore ed una psicologa..
ok l' idea di un ' equipe alcol ma perchè gli assistenti sociali non sono inclusi in essa? Faccio inoltre presente che nel centro diurno (del Sert) tutte le attività anche lì sono gestite e coordinate da psicologi e d educatori ... e noi ? Va bene la formazione ma che non diventi un po' troppa?
prassi-teoria-prassi mi hanno inculcato all' università .. sarà vero?
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Nazg
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Messaggio da Nazg »

condivido pienamente l'idea di elisa sulla necessità che ci sia anche l'AS nell'équipe per le problematiche alcolcorrelate, e così vale per tutti i tipi di dipendenze.

mi sa che alla fine tutti dovremo avere la laurea specialistica per valere di più almeno sulla carta...
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Sammybo
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Messaggio da Sammybo »

Ciao, mi rendo conto leggendo questo forum che le esperienze nei sert cambia di città in città. Nel sert dove lavoro io riconosco poco le modalità operative descritte da altri colleghi. Io so qual'è il mio ruolo. Ad esempio, siamo noi a gestire le Borse formazione Lavoro, insieme a due tutor. Noi, insieme all'equipe, proponiamo la borsa, l'attiviamo con i tutor e la seguiamo in tutto il percorso.
Vivendo la quotidianità del tossicodipendente (e credetemi, conosciamo vita , morte e miracoli di TUTTI) siamo noi il tramite per il Comune. Insieme alle colleghe progettiamo, seguiamo la persona, teniamo colloqui congiunti. Stessa cosa per DSM e carcere (o meglio UEPE). E' difficile per me immaginare diverse modalità operative. Succede a volte che ci ritroviamo in posizioni difficili, un pò schiacciate tra utenza e dirigenza, ma alla fine abbiamo grande autonomia, almeno rispetto ad altri. Anche per quanto riguarda l'alcologia, ci sono due colleghe che, a grandi lineee, lavorano come noi.
Qualche volta può essere un male però... la persona tossicodipendente è difficile da gestire e troppa autonomia può essere controproducente, ma per questo si lavora in equipe.
Se hai bisogno di spiegazioni più specifiche chiedi pure.
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Nazg
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Messaggio da Nazg »

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