Annosa questione..chi paga la comunità?
Inviato: lun, 18 giu 2012 - 9:36 am
Salve.
Sono alle prese, in queste settimane in particolare, con la solita annosa questione del pagamento della retta in comunità per un minore. Premetto che io lavoro nel territorio della regione Lombardia, dove la normativa dice che chi è tenuto al pagamento delle rette è il comune presso cui i genitori del minore hanno residenza quando la prestazione ha inizio, e su questo penso ci siamo tutti. L'altro pezzetto della normativa dice che il comune può agire, ai sensi del codice civile, nei confronti dei soggetti tenuti agli alimenti, nel rispetto dei limiti di reddito previsti dallo stesso ente locale nell'ambito dei propri regolamenti: "Gli utenti sono tenuti a concorrere alla copertura del costo dei servizi secondo le determinazioni dei comuni, i quali si rivalgono sui soggetti tenuti agli alimenti, ai sensi del codice civile, nel caso di insufficienza di reddito da parte dell'utente".
Posto che:
- il comune era ampiamente informato della possibilità di inserimento in struttura del minore, e ha fatto di tutto affinché i genitori firmassero il loro consenso all'inserimento, ormai esasperati dalla criticità della situazione;
- il giorno dopo la firma del consenso è arrivato il decreto con disposizione di inserire il minore in comunità e con data precedente alla firma del consenso;
- non esiste un regolamento ad hoc all'interno del comune che preveda tariffe di contribuzione in base al reddito o ISEE per l'accesso a servizi educativi o residenziali (anche se sono riusciti a far pagare alla famiglia un intervento educativo domiciliare posto in essere prima che io entrassi sulla situazione, e di cui la famiglia dopo un mese e mezzo circa ha chiesto la dismissione;
secondo voi, in questo caso, chi è tenuto al pagamento? La famiglia o l'ente?
Se vi mancano alcuni elementi fatemi sapere...
Sono alle prese, in queste settimane in particolare, con la solita annosa questione del pagamento della retta in comunità per un minore. Premetto che io lavoro nel territorio della regione Lombardia, dove la normativa dice che chi è tenuto al pagamento delle rette è il comune presso cui i genitori del minore hanno residenza quando la prestazione ha inizio, e su questo penso ci siamo tutti. L'altro pezzetto della normativa dice che il comune può agire, ai sensi del codice civile, nei confronti dei soggetti tenuti agli alimenti, nel rispetto dei limiti di reddito previsti dallo stesso ente locale nell'ambito dei propri regolamenti: "Gli utenti sono tenuti a concorrere alla copertura del costo dei servizi secondo le determinazioni dei comuni, i quali si rivalgono sui soggetti tenuti agli alimenti, ai sensi del codice civile, nel caso di insufficienza di reddito da parte dell'utente".
Posto che:
- il comune era ampiamente informato della possibilità di inserimento in struttura del minore, e ha fatto di tutto affinché i genitori firmassero il loro consenso all'inserimento, ormai esasperati dalla criticità della situazione;
- il giorno dopo la firma del consenso è arrivato il decreto con disposizione di inserire il minore in comunità e con data precedente alla firma del consenso;
- non esiste un regolamento ad hoc all'interno del comune che preveda tariffe di contribuzione in base al reddito o ISEE per l'accesso a servizi educativi o residenziali (anche se sono riusciti a far pagare alla famiglia un intervento educativo domiciliare posto in essere prima che io entrassi sulla situazione, e di cui la famiglia dopo un mese e mezzo circa ha chiesto la dismissione;
secondo voi, in questo caso, chi è tenuto al pagamento? La famiglia o l'ente?
Se vi mancano alcuni elementi fatemi sapere...