Ragazza 17enne. Consigli

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Andrea G.
Dormiente
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Iscritto il: ven, 29 lug 2011 - 3:14 pm

Ragazza 17enne. Consigli

Messaggio da Andrea G. »

Salve a tutti, sono una ragazza 17enne e i miei genitori sono separati ufficialmente da 3 anni. Ho una sorella di 14 anni e un fratello di 10. Il rapporto con mio papà non è mai andato bene. Quando abitava con noi lui non ha mai cercato di avere un rapporto con me, ma non si percepiva più di tanto questa lontananza perché mia mamma mediava. Da quando è andato ad abitare via (a casa di mia nonna con lei, malata, che non ci vuole, e la badante) le cose sono peggiorate sempre più. Non ha mai fatto niente affinché io potessi trovarmi meglio in questa casa: per lunghi periodi non ho mangiato (ci tiene due sere+notte a settimana e un week end ogni 15 giorni), stavo fino a 3 giorni senza mangiare perché il cibo che faceva mangiare ai miei fratelli era avariato o conservato male o non mi piaceva e pochissime volte è andato a prenderci il necessario per farci almeno dei panini. Non racconto tutta la situazione a casa sua perché sarebbe troppo lungo, ma in ogni caso qui non si sta bene. A dicembre di quest'anno mio papà doveva tenerci la sera, come al solito. Dopo ripetute chiamate nostre e di mia mamma (che eravamo tranquilli) è venuto a prenderci dopo cena (mentre dovrebbe venire prima) a piedi (abitiamo a 500 metri circa) e dopo che mia mamma gli ha detto che doveva portare la macchina (come gli avevamo già detto al telefono) perché mia sorella era stata il giorno stesso al pronto soccorso e non poteva camminare, lui ha iniziato a prenderla a parolacce (cosa che non era mai successa prima e senza motivo perché mia mamma era tranquilla) e dopo qualche minuto mia mamma l'ha invitato ad aspettare giù, alla macchina. A quel punto mio papà ha cominciato ad urlare e l'ha presa per il collo e l'ha spinta nell'angolo delle pareti. I miei fratelli erano in cucina, io, dalla camera, ho visto la scena... Mi sono spaventata ho cominciato a tremare fortissimo ma ho urlato con tutta la voce che avevo (come non mi era mai successo in tutta la mia vita) e solo quando sono arrivata alle sue spalle (e probabilmente l'avrei colpito, non so... non riuscivo a pensare in quegli istanti) lui ha lasciato mia mamma che ci ha detto di aspettare ed è scesa giù per le scale per andare a chiamare i carabinieri (che stanno di fianco a noi). I miei fratelli mi hanno sentita e sono venuti lì, quindi li ho portati in camera e mio papà, prima di seguire mia mamma è venuto a dirci che era colpa nostra. Mia mamma a quel punto ha iniziato a parlare al citofono con la stazione dei carabinieri di un altro paese che temevano per la sua incolumità e le hanno consigliato di tornare in casa. Mio papà alla fine l'ha seguita perché voleva parlarle a quanto diceva e io controllavo mia mamma dal balcone. Quando ho sentito che lui diceva di volerle parlare mio papà mi ha vista e mi diceva di tornare dentro. Io volevo vedere che mia mamma tornasse su, quindi gli ho detto (ancora tremando) che non avevo intenzione di entrare. Lui me l'ha ripetuto allora ho detto che non era colpa nostra (come ci aveva detto) ma era solo colpa sua e mia mamma è salita. La sera i carabinieri sono venuti a casa nostra e non si sono mostrati comprensivi nè nei nostri confronti nè in quelli di mia mamma perché ancor prima di sentire noi, che eravamo agitati ecc hanno ascoltato mio papà (che è un loro amico) che gli ha dato una versione dei fatti differente. Secondo lui era stato un piccolo incidente dovuto ad uno scatto di rabbia. Ma non è così! Mia mamma non è riuscita a deglutire per l'intera serata. Se io non fossi arrivata lì urlando l'avrebbe lasciata? E quando? Il giorno dopo abbiamo fatto la denuncia, litigando ancora con mio i carabinieri di nuovo. Da quel momento non ho voluto vedere mio papà per un po' e poi di comune accordo i miei genitori mi hanno fatto andare dalla psicologa del consultorio (da cui vado ancora, dopo 8 mesi) ed è venuta anche l'assistente sociale a casa sua per vedere la situazione. Entrambe hanno riscontrato una situazione non adeguata, soprattutto nei miei confronti che mi prendo la responsabilità di accudire i miei fratelli ecc e hanno invitato mio papà a farsi aiutare da loro ma lui non collabora. Il 4 agosto avrò un colloquio con la psicologa che ha invitato anche mio papà, ma credo che lui non verrà. Lui non riesce a prendersi le sue responsabilità. Ultimamente ha una compagna e portava là i miei fratelli per lasciarli davanti alla tv con i bambini di questa signora e trattando male soprattutto mio fratello piccolo. Ultimamente mi ha detto che dato che a volte io sto a casa mia (quando riesco, io vorrei starci sempre) invece che andare da lui (sto da sola là, eppure sto meglio che stare a casa sua) lui vuole "andare dal giudice e firmare per essere esonerato" (testuali parole)
Secondo voi io perché devo essere costretta a venire da mio papà se anche lui non mi vuole? Cosa si può fare affinché i miei fratelli stiano meglio qui? Non posso fare qualcosa io senza interpellare mia mamma? Lei si preoccupa per noi, ma ci spinge ad avere un rapporto anche con lui, nonostante tutto. Ma tutte le volte che ha cercato di aiutare mio papà a venirci incontro lui si è arrabbiato molto trattando male lei e anche noi. Lui mi da sempre le colpe di tutto. Dice che se il nostro rapporto va male è solo colpa mia. Ma non è vero, se no perché avrei litigato con lui tutte quelle volte, piangendo per cercare di farci stare qui decentemente? Lui ci porta qui solo perché se no tutti si accorgerebbero che lui non si comporta bene, ma si sente autorizzato a portarci qui e non garantirci le cose fondamentali perché anche se diciamo che non va bene qualcosa, lui dice che non è così e che siamo noi a non collaborare. Datemi qualche consiglio da proporre alla psicologa e all'assistente sociale al prossimo incontro. Non ce la faccio più. Grazie
MonicaB
Dotto
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Iscritto il: ven, 06 ott 2006 - 4:03 pm

Re: Ragazza 17enne. Consigli

Messaggio da MonicaB »

carissima, che brutta storia... Io penso che i consigli te li dovrebbero dare la psicologa e l'assistente sociale, non tu cercare di darli a loro. Chiedi invece che strategie puoi adottare, che strade puoi prendere, solo loro te le possono indicare, non cercare di farti carico anche di questo, ne hai già abbastanza mi pare. Un abbraccio Monica
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