Avrei una domandina per voi, che mi sarà utile per compilare il questionario per la mia tesi.
Secondo voi, in cosa il contesto sociale e/o organizzativo limita l'agire professionale nell'intervenire su situazioni di maltrattamento?
Mi piacerebbe avere le vostre diverse opinioni.
Limiti dell'agire professionale.....
- Nazg
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Re: Limiti dell'agire professionale.....
L'agire professionale viene rallentato o bloccato quando altri enti che vengono a conoscenza di alcuni fatti non informano il servizio sociale o minimizzano i fatti, oppure quando qualcuno informalmente vuole portare a conoscenza del maltrattamento subito da altri e non ritiene di esporsi, facendo per esempio una denuncia anonima.Pussola27 ha scritto:Secondo voi, in cosa il contesto sociale e/o organizzativo limita l'agire professionale nell'intervenire su situazioni di maltrattamento?
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Re: Limiti dell'agire professionale.....
Mmh si grazie Nazg, io pensavo anche che un ulteriore limite, dal punto divista del contesto sociale, potrebbe essere quello delle differenze culturali poichè sono sempre più gli stranieri che si rivolgono al servizio magari per una richista di contributo economico e poi scavando si scoprono forme di maltrattamento verso la moglie e/o i figli.
Cosa ne dici?
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- Nazg
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Re: Limiti dell'agire professionale.....
Quello che per noi è inacettabile era la normalità 50 anni fa e quindi abbiamo ancora adulti/anziani che maltrattano le moglie da una vita.
Anche se non si deve generalizzare, rispetto agli stranieri questa cosa (purtroppo sommersa) si evidenzia come parte di una cultura/abitudine, per esempio legata alla sottomissione della figura femminile.
Come operatori dobbiamo sapere che c'è anche questo aspetto ed è comprensibile che faccia parte di una assunto culturale acquisito dalle origini del proprio vivere sociale e che comporti una più o meno convinta accettazione da parte della vittima e del suo gruppo di riferimento.
A volte ci si trova quindi a lottare contro i mulini a vento, perchè non c'è una consivisione di intenti, però credo che far vedere le possibili forme di riscatto del mondo femminile sia comunque un lavoro importante per dare dignità ad ogni persona.
Anche se non si deve generalizzare, rispetto agli stranieri questa cosa (purtroppo sommersa) si evidenzia come parte di una cultura/abitudine, per esempio legata alla sottomissione della figura femminile.
Come operatori dobbiamo sapere che c'è anche questo aspetto ed è comprensibile che faccia parte di una assunto culturale acquisito dalle origini del proprio vivere sociale e che comporti una più o meno convinta accettazione da parte della vittima e del suo gruppo di riferimento.
A volte ci si trova quindi a lottare contro i mulini a vento, perchè non c'è una consivisione di intenti, però credo che far vedere le possibili forme di riscatto del mondo femminile sia comunque un lavoro importante per dare dignità ad ogni persona.
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Re: Limiti dell'agire professionale.....
Grazie davvero, le tue risposte danno molti spunti di riflessione!