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Minacce a mamma straniera

Inviato: lun, 28 giu 2010 - 12:42 pm
da Loner
Ciao a tutti,
questo è il mio primo messaggio, ho trovato questo sito tramite motore di ricerca e penso sia proprio quello di cui avevo bisogno.
Sto scrivendo per chiedere un consiglio sulla brutta storia che sto per raccontarvi e che spero abbia, prima o poi, un lieto fine. Mi scuso intanto per la lunghezza del post.

Circa un anno fa ho conosciuto una ragazza rumena che attualmente ha 21 anni. Come, purtroppo, tante ragazze di quel paese, a 15 anni è finita nel giro della prostituzione, prima nel suo paese e poi, a 16 anni, nel nostro. Alla stessa età è rimasta incinta di un italiano, molto più grande di lei, con già una famiglia e che non ha riconosciuto il figlio, tenendo anzi nascosta la storia alla sua famiglia. Questa ragazza si è quindi ritrovata incinta in mezzo alla strada. Nello stesso periodo, un "cliente" si era proposto di aiutarla, elargendo generose quantità di denaro, nel tentativo di convincerla ad andare via dalla strada (non che a lei piacesse fare la prostituta...) e dare un futuro migliore al bambino, che non avrebbe avuto un padre. Per convincerla ad andare temporaneamente a stare da lui, le ha promesso una grossa quantità di denaro e l'acquisto di una casa dove avrebbe potuto vivere lei da sola, con il suo bimbo. Lei, forse un po' ingenuamente (ma la situazione era quella che era e lei era poco più che una bambina), si è lasciata convincere e, scappata dai delinquenti che la tenevano per strada, è andata a stare da lui. Nato il bambino, quando lei aveva ancora 16 anni, è stato "affidato" (non so se sia il termine adatto) a questo individuo. Il bambino porta infatti il suo cognome e per la legge lui è suo padre.
Ci tengo a precisare che loro non stanno e mai sono stati insieme e non hanno mai avuto rapporti affettuosi o sessuali al di fuori delle prestazioni da lui pagate quando lei era per strada. Lei si è fatta aiutare da questo cinquantenne schifoso (e tra poco capirete perché ne parlo così, se non bastasse il fatto che vada a prostitute e prediliga le ragazzine minorenni per i suoi sfoghi sessuali) solo per il bene del suo bambino. Inizialmente lui si è mostrato molto generoso e facoltoso, mettendole in mano grosse quantità di denaro senza volere niente in cambio, per convincerla a diventare (ad insaputa di lei), sua prigioniera.
Dei soldi promessi e della casa, dopo 5 anni che sono ormai trascorsi in questa situazione, ovviamente nemmeno l'ombra.
Lei da quel momento non ha più fatto la prostituta e si è dedicata a crescere il figlio in casa di questo schifoso, ma tutte le volte che viene fuori il discorso di andarsene, lui la minaccia dicendole che se lo farà le porterà via il bambino.
Attualmente lei sta cercando lavoro e forse ne ha trovato uno, perché vuole mettere dei soldi da parte per andarsene via con il suo bambino, ma come ho detto lui la minaccia continuamente dicendo che se andrà a lavorare per tentare di andar via da lui, lui la sbatterà fuori di casa tenendosi il bambino. Tra l'altro non la lascia vivere, appena lei mette il naso fuori di casa la tormenta con telefonate e appena torna a casa le fa violenza urlandole contro di tutto e minacciandola. Molte volte lei ha dovuto chiamare i carabinieri e infatti a causa dell'alto numero di interventi, i militari hanno contattato il tribunale dei minori per indagare sulla situazione "famigliare". Ultimamente lei ha paura anche di chiamare i carabinieri quando succedono queste cose in casa, perché teme che il tribunale tolga a lui l'affidamento del bambino a causa del pessimo clima "famigliare".
Se non sbaglio, quando lei è diventata maggiorenne, a 18 anni, ha tentato di farsi affidare il figlio dal tribunale dei minori, ma con scarso successo, non avendo né lavoro né niente... comunque non conosco bene i dettagli di questa cosa.
Attualmente la situazione si è aggravata, dato che la mia amica ha scoperto che lui ha trovato un'altra ragazzina rumena (di nuovo una prostituta) alla quale versa grandi quantità di denaro... ed è diventato evidente (se già dopo 5 anni di minacce non si era capito) che il fatto che lui non aiuti la mia amica, non è un problema di mancanza di disponibilità economica, ma piuttosto di volontà. Inoltre lui nemmeno lavora: i soldi che ha li riceve picchiando la sua anziana madre (con cui abitano attualmente), la quale è terrorizzata dal figlio, per farsi consegnare la pensione.
Essendo a conoscenza di diverse vicende e dettagli che non sto qui a citare, sono giunto alla conclusione che questo porco schifoso trae piacere dal tenere in gabbia questa povera ragazza che cerca in tutti i modi di avere una vita normale ed onesta, minacciandola e facendole violenza psicologica (raramente anche fisica, sebbene, per fortuna non di tipo sessuale) usando suo figlio come strumento di controllo della sua vita.
Come ho detto lei sta cercando lavoro, ma è molto spaventata dalle sue minacce e non sa cosa fare perché ha paura di perdere il bambino per dispetto di lui o perché tolto dal tribunale. Tuttavia ormai è arrivata alla disperazione a causa di questa situazione ed è intenzionata a risolverla in un modo o nell'altro.

Io ho intenzione di aiutarla a farsi una sua vita, ma cosa si può fare? In che modo è possibile uscire da questa situazione infernale che opprime pesantemente la sua libertà e la sua salute psicologica, per non parlare del futuro che attende quel povero bambino in questa situazione, in mano ad un porco malato di mente.
Se fossero necessarie informazioni più dettagliate posso chiedere a lei ed informarvi successivamente.
Se può servire, magari per indicare qualche associazione o cose del genere, la zona dove abito è quella di Genova.

Vi ringrazio anche solo per il tempo dedicato a leggere.

Re: Minacce a mamma straniera

Inviato: lun, 28 giu 2010 - 1:18 pm
da Nazg
fonte: http://www.caritasgenova.it/index.php?o ... &Itemid=69

Avvocati in rete per il sociale

Progetto promosso da Caritas Diocesana di Genova e Fondazione Auxilium con il patrocinio di FIO.psd (Federazione Italiana Organismi per senza dimora).

Assistendo soggetti che appartengono a fasce sociali deboli o in stato di emarginazione sociale, spesso siamo chiamati a dare risposte a dei bisogni fondamentale che vanno oltre quelle che sono considerate le più comuni attività di servizio sociale e che appartengono alla sfera dei diritti soggettivi.
L’attuale normativa suo patrocinio a spese dello Stato non prevede copertura finanziaria per una parte di attività fornita dal difensore al cliente, a cominciare da tutta l’attività stragiudiziale come le consulenze e gli accompagnamenti, così essenziali per soggetti come gli homeless e gli stranieri.

Ci si pone dunque nella prospettiva di integrare il lavoro dell’operatore sociale, facendosi carico della tutela del “povero” anche e soprattutto sotto l’aspetto legale/giudiziario.
Esiste nel territorio genovese un numero sempre maggiore di avvocati o legali che dedicano parte della loro attività professionale fuori dal proprio studio e in luoghi “neutri”, in favore di coloro che si portano appresso problemi di natura giuridica sempre più pressanti. E’ da che è importante partire con l’auspicio di creare un sistema capace di rispondere in modo omnicomprensivo, almeno sotto il profilo giuridico-amministrativo, alla domanda di giustizia proveniente dagli ultimi.
Si intende così garantire una reale assistenza legale all’utenza, usufruendo, ove vi siano i requisiti, del patrocinio a spese dello Stato, e, ove tali requisiti non vi siano, di beneficiare del contributo delle prestazioni volontarie e delle competenze giuridiche degli operatori del servizio.

Per informazioni contattare la segreteria Caritas (010 2477015/18 – avvocati.inrete@caritasgenova.it)

Re: Minacce a mamma straniera

Inviato: lun, 28 giu 2010 - 10:32 pm
da monica1967
Per le violenze subite e per il fatto che questa ragazza ha un passato di tratta per prostituzione ha tutto il diritto di entrare in un programma di protezione sociale articolo 18-

La legge italiana garantisce a chi esce da un circuito di prostituzione e sfruttamento, un aiuto per otrnare a una vita normale, e se questa donna ha un figlio le viene anche garantito il rapporto ocn questo.Ha diritto a essere inserita in una struttura protetta, ad avere tutti i tipi di assistenza ( pratica, legale, sanitaria, sociale, assitenziale, documenti ecc. )

Nella struttura dove lavoro io, proprio dedicata a ragazze che hanno questi tipi di problemi, x es. viene fornita assitenza legale mirata con la nostra legale che da + di 10 anni lavora con noi su problematiche inerenti la prosstituzione e le ex prostitute. ( non sarebbe il primo caso di figlio conteso)


Io le direi di non avere paura e inizierei a informarmi per questo tipo di programmi, poi ne parlerei con lei e vedrei cosa ne pensa.



S