Cosa posso fare per mio papà?
Inviato: mar, 19 apr 2016 - 6:39 pm
Salve a tutti, mi sono registrato su questo forum per chiedervi un consiglio per il mio problema.
Mio papà ha 75 anni e soffre della sindrome di Alzheimer (di tipo lieve), inoltre soffre da anni di episodi ischemici transitori. A novembre ha avuto un malore mentre guidava con conseguente impatto contro un cancello, traumi multipli e quasi 3 mesi fra ospedale e rsa.
Dopo l'incidente ha ricominciato a camminare con l'aiuto di un bastone (non vi dico le difficoltà per farligelo accettare, quando usciva di casa piuttosto che usarlo preferiva abbracciare i muri), nonostante questo è più o meno autonomo (il giorno di pasquetta è caduto in casa, si è aperto il sopracciglio ma non ha voluto andare al PS, mi ha raccontato l'accaduto il giorno dopo), va in posta, ad acquistare beni alimentari oppure prende l'autobus per andare al supermercato, ha un amico di vecchia data che si è proposto di portarlo dove ha bisogno e lo chiamava tutti i giorni, ma visto il brutto carattere di mio papà ha finito per allontanare anche lui.
Purtroppo 2 settimane fa ha avuto l'ennesimo episodio ischemico, probabilmente durante la notte, fortuna volle che verso le 17 del giorno successivo gli telefonai e quando non mi rispose misi in allarme questa persona, alla fine carabinieri e vigili del fuoco sono riusciti ad entrare in casa, era disteso vicino al tavolo della cucina agonizzante.
Io vivo a 300km da lui, sono figlio unico e ci sentiamo un paio di volte a settimana, quando provo a chiamarlo più spesso s'innervosisce e mi risponde male e la sera in cui è stato male io e mia moglie ci siamo messi in macchina per correre giù.
Ora dopo alcuni giorni d'incoscienza si sta riprendendo, ma purtroppo questi episodi ischemici transitori sono sempre più violenti senza lasciare traccia, in più tutti gli altri valori degli esami sono perfetti e già oggi lui sarebbe voluto tornare a casa.
Gli ho proposto di venire a vivere con noi, di assumere una persona che vada a controllare che stia bene oppure andare in casa di riposo (cosa che aveva ventilato lui qualche mese fa, probabilmente più per farmi stare tranquillo che per una reale volontà) anche medici e conoscenti mi hanno detto che non è più in grado di stare da solo, ma oltre ai problemi di comunicazione con una persona così aggressiva, quando gli racconto cosa è successo mi da del bugiardo e minimizza l'accaduto.
Ha rifiutato ogni mia proposta dicendomi che si sarebbe occupato lui di quello che deve fare.
Purtroppo nel piccolo comune dove vive non esiste un'assistente sociale, il medico di base è a conoscenza della sua situazione (gli ha anche compilato il modulo per la visita dell'invalidità a cui siamo già andati e per la quale attendiamo il responso).
A questo punto cosa posso fare per tutelare il suo benessere e allo stesso tempo tutelarmi nel caso succeda qualcosa?
Grazie mille.
Mio papà ha 75 anni e soffre della sindrome di Alzheimer (di tipo lieve), inoltre soffre da anni di episodi ischemici transitori. A novembre ha avuto un malore mentre guidava con conseguente impatto contro un cancello, traumi multipli e quasi 3 mesi fra ospedale e rsa.
Dopo l'incidente ha ricominciato a camminare con l'aiuto di un bastone (non vi dico le difficoltà per farligelo accettare, quando usciva di casa piuttosto che usarlo preferiva abbracciare i muri), nonostante questo è più o meno autonomo (il giorno di pasquetta è caduto in casa, si è aperto il sopracciglio ma non ha voluto andare al PS, mi ha raccontato l'accaduto il giorno dopo), va in posta, ad acquistare beni alimentari oppure prende l'autobus per andare al supermercato, ha un amico di vecchia data che si è proposto di portarlo dove ha bisogno e lo chiamava tutti i giorni, ma visto il brutto carattere di mio papà ha finito per allontanare anche lui.
Purtroppo 2 settimane fa ha avuto l'ennesimo episodio ischemico, probabilmente durante la notte, fortuna volle che verso le 17 del giorno successivo gli telefonai e quando non mi rispose misi in allarme questa persona, alla fine carabinieri e vigili del fuoco sono riusciti ad entrare in casa, era disteso vicino al tavolo della cucina agonizzante.
Io vivo a 300km da lui, sono figlio unico e ci sentiamo un paio di volte a settimana, quando provo a chiamarlo più spesso s'innervosisce e mi risponde male e la sera in cui è stato male io e mia moglie ci siamo messi in macchina per correre giù.
Ora dopo alcuni giorni d'incoscienza si sta riprendendo, ma purtroppo questi episodi ischemici transitori sono sempre più violenti senza lasciare traccia, in più tutti gli altri valori degli esami sono perfetti e già oggi lui sarebbe voluto tornare a casa.
Gli ho proposto di venire a vivere con noi, di assumere una persona che vada a controllare che stia bene oppure andare in casa di riposo (cosa che aveva ventilato lui qualche mese fa, probabilmente più per farmi stare tranquillo che per una reale volontà) anche medici e conoscenti mi hanno detto che non è più in grado di stare da solo, ma oltre ai problemi di comunicazione con una persona così aggressiva, quando gli racconto cosa è successo mi da del bugiardo e minimizza l'accaduto.
Ha rifiutato ogni mia proposta dicendomi che si sarebbe occupato lui di quello che deve fare.
Purtroppo nel piccolo comune dove vive non esiste un'assistente sociale, il medico di base è a conoscenza della sua situazione (gli ha anche compilato il modulo per la visita dell'invalidità a cui siamo già andati e per la quale attendiamo il responso).
A questo punto cosa posso fare per tutelare il suo benessere e allo stesso tempo tutelarmi nel caso succeda qualcosa?
Grazie mille.