Tesi triennale: Impegnativa di Cura Domiciliare

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francesca.rancan92
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Tesi triennale: Impegnativa di Cura Domiciliare

Messaggio da francesca.rancan92 »

Buongiorno a tutti.

Sono una studentessa di Servizio Sociale dell’Università di Padova. Sono ormai prossima alla laurea (triennale) e dunque sto lavorando alla tesi. In tal senso mi rivolgo a Voi..

Il tema della mia tesi è l’Impegnativa di Cura Domiciliare, una novità in Veneto. Mi rivolgo dunque in primis a tutti gli Assistenti Sociali del Veneto, ma in realtà in generale agli Assistenti Sociali Italiani (in alcune Regioni questo sistema già esiste! E mi piacerebbe accogliere anche un vostro parere! Risulterebbe sicuramente più arricchente!).

La mie domande dunque, per chiunque volesse rispondermi, sono le seguenti:
- Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta regionale? Voi la condividete?
- Come vivete, professionalmente parlando, questo nuovo sistema? Quali difficoltà incontrate? E Con chi? (ho sentito di qualche incomprensione con i MMG).
- E dal punto di vista del vostro Ente di riferimento, che dovete rappresentare.. Incontrate dei limiti?

Se qualcuno avrà tempo e voglia di rispondere a queste domande, mi piacerebbe anche sapere in che Ente lavorate e da quale Regione provenite :)

Mi piacerebbe molto ricevere qualche responso.. so che è “solo” una tesi triennale e che quindi non mi viene richiesto di fare questo genere di ricerca, ma credo che la cosa più bella da studiare sia la REALTÁ, nella quale la nostra professione si muove e agisce. E quale risorsa è migliore delle PERSONE, dei PROFESSIONISTI, degli ASSISTENTI SOCIALI?! :D

Vi ringrazio già anticipatamente! Buon Lavoro a tutti.

Francesca
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Nazg
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Re: Tesi triennale: Impegnativa di Cura Domiciliare

Messaggio da Nazg »

Siccome l'Impegnativa di Cura Domiciliare è specifica del Veneto, ho pensato di farmi una ricerca per capire di cosa si tratta.
Pensando che sia utile anche ad altri riporto qui una descrizione:

Impegnativa di Cura domiciliare

La Regione del Veneto ha recentemente innovato le modalità di erogazione dei contributi per le cure domiciliari per le persone non autosufficienti.
Dal 2013 con l’Assegno di Cura è sostituito dall’Impegnativa di Cura Domiciliare, abbreviata con la sigla ICD.
Dal 2014 l’ICD modificherà anche le modalità di erogazione dei contributi per la Vita indipendente e per l’Aiuto e l’Autonomia personale delle persone con disabilità.
In totale sono state previste 5 tipologie di ICD, una delle quali costituisce una novità in quanto destinata a persone con grave necessità assistenziale nelle 24 ore della giornata.
La nuova procedura ha predefinito gli importi dei contributi e le modalità di assegnazione, basata su graduatorie per gravità di bisogno assistenziale e situazione economica rilevata con l’ISEE.
Dal 2014 il pagamento dell’ICD sarà effettuato dalle ULSS con cadenza mensile o trimestrale. Per il 2013 avverrà invece in un’unica soluzione.
L’ICD è stata istituita con la DGR 1338 del 30 luglio 2013 [Bur n. 72 del 20 agosto 2013].
Il termine per la presentazione di richiesta di ICD per l'anno 2013 è prorogato al 30 novembre 2013.

Cos’è l'ICD?

E’ un contributo erogato per l’assistenza delle persone non autosufficienti al proprio domicilio. Serve ad acquistare direttamente prestazioni di supporto e assistenza nella vita quotidiana, ad integrazione delle attività di assistenza domiciliare dell’ULSS.

A chi sono rivolte le 5 tipologie di ICD?

Utenti con basso bisogno assistenziale (ICDb), verificato dalla rete dei servizi sociali e dal Medico di Medicina Generale, con ISEE familiare inferiore a 16.631,71€. Il contributo mensile è di 120,00€.
Utenti con medio bisogno assistenziale (ICDm), verificato dal Distretto Socio Sanitario, con presenza di demenze di tutti i tipi accompagnate da gravi disturbi comportamentali o con maggior bisogno assistenziale rilevabile dal profilo SVaMA, con ISEE familiare inferiore a 16.631,71€. Il contributo mensile è di 400,00€.
Utenti con alto bisogno assistenziale (ICDa), verificato dal Distretto Socio Sanitario, con disabilità gravissime e in condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continua nelle 24 ore, con ISEE familiare inferiore a 60.000,00€ (1).
(dal 2014) Utenti con grave disabilità psichica e intellettiva (ICDp), già interventi di promozione dell’autonomia personale e di aiuto personale (1).
(dal 2014) Utenti con grave disabilità fisico-motoria (ICDf): persone in età adulta, con capacità di autodeterminazione e grave disabilità fisico-motoria, (già progetti di vita indipendente)(1).

Ulteriori requisiti sono specificati nel modulo di domanda.

(1) Per queste ICD gli importi del contributo sono variabili in funzione del reddito o del progetto assistenziale

fonte: http://www.regione.veneto.it/web/sanita ... omiciliare

Ora aggiungo un mio pensiero che nasce dall'esperienza in Friuli Venezia Giulia con il Fondo per l'Autonomia Possibile che in sostenza è un contributo alle persone non-autosufficienti o disabili per poter sviluppare progetti di supporto e spesso acquistando servizi del privato (copperative, assistenti familiari, ecc.).
In Friuli sta funzionando, le persone ricevono i soldi e poi li spendono secondo i criteri concordati in UVD con tutti i servizi. E' un sostegno economico spesso significativo per consentire all'anziano di rimanere a domicilio finchè è possibile.
Per i disabili invece è un progetto per la vita indipendente e quindi molto utile all'acquisizione di autonomia.
L'accesso con ISEE è indispensabile per non disperdere risorse e favorire chi ha meno possibilità economiche.
Dall'altro lato la valutazione della perdita delle funzionalità della persona è fondamentale per dare priorità alle persone che necessitano di un carico assistenziale maggiore.
-----------------------------
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francesca.rancan92
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ICD: contributi per l'assistenza a domicilio per non autosuf

Messaggio da francesca.rancan92 »

Buongiorno a tutti.

Sono una studentessa di Servizio Sociale dell’Università di Padova. Sono ormai prossima alla laurea (triennale) e dunque sto lavorando alla tesi. In tal senso mi rivolgo a Voi..

Il tema della mia tesi è l’Impegnativa di Cura Domiciliare, una novità in Veneto. Mi rivolgo dunque in primis a tutti gli Assistenti Sociali del Veneto, ma in realtà in generale agli Assistenti Sociali Italiani (in alcune Regioni questo sistema già esiste! E mi piacerebbe accogliere anche un vostro parere! Risulterebbe sicuramente più arricchente!).

La mie domande dunque, per chiunque volesse rispondermi, sono le seguenti:
- Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta regionale? Voi la condividete?
- Come vivete, professionalmente parlando, questo nuovo sistema? Quali difficoltà incontrate? E Con chi? (ho sentito di qualche incomprensione con i MMG).
- E dal punto di vista del vostro Ente di riferimento, che dovete rappresentare.. Incontrate dei limiti?

Se qualcuno avrà tempo e voglia di rispondere a queste domande, mi piacerebbe anche sapere in che Ente lavorate e da quale Regione provenite :)

Mi piacerebbe molto ricevere qualche responso.. so che è “solo” una tesi triennale e che quindi non mi viene richiesto di fare questo genere di ricerca, ma credo che la cosa più bella da studiare sia la REALTÁ, nella quale la nostra professione si muove e agisce. E quale risorsa è migliore delle PERSONE, dei PROFESSIONISTI, degli ASSISTENTI SOCIALI?! :D

Vi ringrazio già anticipatamente! Buon Lavoro a tutti.

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